Qualunque ragazza, dovendo affrontare le attenzioni quotidiane di uno splendido ragazzo dall'incantevole accento e dai capelli praticamente perfetti, avrebbe delle difficoltà a non sviluppare un'enorme, scandalosa, penosa, monopolizzante, struggente cotta. Non che sia quello che sta succedendo a me. Come ho detto, è un sollievo sapere che non accadrà. Rende le cose più facili. La maggior parte delle ragazze ride troppo forte alle sue battute e cerca scuse per sfiorargli il braccio. Per toccarlo. Io invece ci litigo, gli lancio occhiatacce esasperate e mi comporto in modo diverso. E, quando lo tocco, è per dargli una spinta. Perché è così che fanno gli amici. Inoltre, ho cose più importanti per la testa: il cinema.
…
Il suo braccio è vicinissimo al mio, leggermente più in alto. Gli osservo le mani grandi, con le nocche in rilievo. Le mie sono minuscole, in confronto. E all'improvviso mi viene voglia di toccarlo. Non di dargli una spinta o una botta, e nemmeno di abbracciarlo in modo amichevole. Ho voglia di sentire la consistenza della sua pelle, unire le sue lentiggini con linee invisibili, passargli le dita sulla parte interna del polso. Cambia posizione. Ho la stranissima sensazione che questa vicinanza lo turbi quanto me. Non riesco a concentrarmi. I personaggi sullo schermo strano battibeccando ma non ho la più pallida idea del perché.
Mi ha colpita dritta al cuore, con tutta la potenza e l'emozione del primo amore, questo meraviglioso romanzo di Stephanie Perkins che sarà da domani, per De Agostini, in tutte le librerie. Difficile descrivere con quanta dolcezza e tenerezza questa storia Young Adult mi abbia conquistata: un qualcosa di talmente magico e intenso da essere capace di far tornare indietro nel tempo e far vibrare nell'anima sensazioni ormai sopite, ma mai dimenticate. Un piccolo gioiello di intelligente romanticismo che non è soltanto una finestra sui sentimenti ma anche sulla capacità di crescere e sul coraggio di percorrere la propria strada anche quando prende deviazioni inaspettate perché, spesso, è proprio dagli imprevisti che nascono le cose migliori! Ce lo racconterà bene l'autrice attraverso gli occhi e le esperienze di Anna Oliphant durante il suo anno di studio in una delle città più belle e romantiche del mondo: Parigi.
Semplicemente indimenticabile e meraviglioso…. Come il primo bacio!
Opinione di Sangueblu
Ecco tutto ciò che conosco della Francia: Amelie e Moulin Rouge. La Tour Eiffel e l'arco di Trionfo, anche se non ho la più pallida idea della loro reale funzione. Poi ci sono Napoleone, Maria Antonietta e una sfilza infinita di re che si chiamavano Luigi. E neanche in questo caso sono sicura di cosa abbiano fatto, ma pens che c'entrino in qualche modo con la Rivoluzione Francese, che a sua volta c'entra con la parata del 14 luglio. Il museo d'artesi chiama Louvre e ha la forma di una piramide, e la Gioconda se ne sta lì, insieme alla statua della donna senza braccia. E poi ci sono caffè, bistrot, o come diavolo si chiamano, ad ogni angolo di strada. E i mimi. Il cibo pare sia buono e la gente beve un sacco di vino e fuma un sacco di sigarette. Ho sentito dire che sopportano poco gli americani e detestano le sneaker bianche. Qualche mese fa mio padre mi ha iscritta a un collegio lì. Quando ha dichiarato che vivere lì era "un'ottima esperienza educativa" e "un cimelio di cui avrei fatto tesoro per sempre"
E nonostante i suoi iniziali scetticismi mai parole si dimostreranno più vere di quelle pronunciate dal padre di Anna dopo averla iscritta all'ultimo anno della School of America di Parigi: una scuola molto più piccola rispetto a quella da dove proveniva e frequentata da ragazzi molto più cool e di "buona famiglia". Una scuola prestigiosa che adesso il padre, diventato uno degli scrittori più ricchi e di successo grazie ai suoi romanzi blockbuster strappalacrime da cui sono stati tratti film di successo, può permettersi.
All'inizio Anna si sente assolutamente spaesata e scontenta di questo indesiderato cambiamento. Non conosce la lingua... Ha dovuto lasciare a casa la sua migliore amica e soprattutto Toph, il ragazzo che le piace da una vita e con cui, grazie ad un bacio rubato prima della partenza, sembravano finalmente essersi stabilite le premesse per una storia. Ha dovuto "parcheggiare" il suo blog e la sua passione per il cinema. Anna infatti ha un sogno: quello di studiare Cinematografia in California e diventare la più grande critica cinematografica della Nazione.
Ora, in questa nuova e lontana città, si sente persa e demoralizzata.
Ci penseranno i suoi allegri compagni e coinquilini della Residénce Lambert a tirarla fuori dal panico e a farle cambiare presto idea grazie alla loro disponibilità, al loro brio e al loro coinvolgimento: la bionda e sportiva Meredith che viene da Boston e vive nella stanza accanto. Josh con le sue battute e le sue strabilianti doti artistiche e la verace e schietta Rashimi .
E soprattuto Etienne St. Clair: madre americana, padre francese, accento inglese… (uno dei personaggi di carta ed inchiostro più meravigliosi, intriganti, affascinanti e dolcissimi che io abbia mai avuto occasione di leggere!) che, oltre a farle vivere una splendida amicizia, le farà conoscere il vero amore.
Forse è proprio questo uno degli aspetti più belli del romanzo: la spontaneità, la naturalezza e la gradualità della crescita dei sentimenti che Anna ed Etienne provano l'uno per l'altro. Il loro barcamenarsi tra quello che sentono realmente e le circostanze (Etienne è infatti ufficialmente fidanzato con Ellie che al momento studia fuori dalla Soap) e al contempo la loro abilità nel far comunque nascere e crescere un rapporto di amicizia sincera e profonda e di conoscenza reciproca a trecentosessanta gradi, alla luce del sole e assolutamente priva di calcolo o malizia.
Il modo in cui "S.Clair" per Anna diventa "Etienne".
Il suo Etienne.
Proprio lui avrà un ruolo fondamentale nel farle "respirare" e vivere Parigi, offrendole tutta una serie di desideri da esprimere e realizzare, tante prime volte da vivere insieme, tanti bei ricordi da collezionare.
Le farà scoprire scorci, bistrox e cinema d'essai in cui potrà continuare a coltivare a suo piacimento - e anche in buona compagnia - la sua passione per il cinema.
Le cancellerà la delusione e il disagio sostituendolo con curiosità ed incanto.
Le farà scoprire sè stessa. La sua femminilità. I suoi desideri.
Le mostrerà il Punto Zero, quello dove tutto ha inizio.
Le darà un punto zero da dove partire e dare il via ai suoi sogni.
Anche Anna comunque, a suo modo, rivestirà un ruolo di cruciale importanza nella vita di Etienne perché saprà stargli vicino, sotto diversi aspetti e in diversi modi, nel momento più difficile e doloroso della sua vita. Si riveleranno entrambi, l'uno per l'altro, un'ancora cui aggrapparsi e affrontare le giornate, e la vita, con un sorriso.
Chiaramente tutto ruota su un gioco degli equivoci e su tutta una serie di cose non dette che rendono il tutto molto coinvolgente. Qualcuno potrebbe obiettare che non ci troviamo davanti a qualcosa di estremamente "originale" ma il risultato finale del lavoro della Perkins è a mio avviso straordinario. Restiamo sempre appesi ad un filo perché anche se in fondo al cuore sappiamo (o speriamo?) che tutto andrà in un certo modo, nulla avviene mai nel modo in cui ci aspetteremmo. E il risultato è entusiasmante.
Ricapitoliamo: Ieri
1) ho baciato il mio migliore amico anche se avevo giurato
che non lo avrei mai fatto;
2) con quella stessa serie di baci ho tradito un'altra amica;
3) mi sono azzuffata con una ragazza che non vedeva l'ora di mettermi nei guai;
4) mi sono guadagnata due settimane di punizione;
e 5) ho aggredito verbalmente il mio migliore amico facendolo scappare.
Mi correggo. facendolo scappare di nuovo.
Se ci fosse una gara per chi riesce a incasinarsi di più la vita
in una sola giornata, sono piuttosto sicura che la vincerei.
Lo stile della Perkins è fresco e piacevole. Pur essendo spesso divertente e spiritoso non è estraneo a momenti di rara dolcezza e intensità. Una delle chicche del romanzo sono state, per me, le e-mail tra Anna ed Etienne. Mi hanno un po' ricordato per spirito e stile (ovviamente se si escludono i riferimenti erotici) le favolose mail tra Ana e Mr.Gray nelle Cinquanta sfumature…
Il primo bacio a Parigi non è solo un romanzo d'amore ma anche un romanzo di formazione. Man mano che gli eventi si susseguono Anna diventa più "grande". Comincia ad attribuire in maniera più matura e consapevole il giusto peso ai sentimenti e alle sue esperienze. Anche quello che succede con Toph e Meredith non farà altro che porre le cose ai suoi occhi, finalmente , dalla giusta prospettiva, con realismo e farle capire, alla fine, che è giusto desiderare quelle cose che sono migliori per noi stessi. Capirà che certe volte anche le delusioni servono per aiutarci ad aprire gli occhi e ad essere un po' meno ingenui. Capirà anche delle cose importanti sulla sua famiglia; cambierà il modo d giudicare alcune cose. Ciò che succederà con la sua migliore amica Bridgette e poi con Meredith, in una sorta di strano parallelismo, le farà capire quanto spesso si possa essere esagerati nel giudicare un certo evento o un certo comportamento quando ci sentiamo feriti. Ma anche St. Clair compirà un suo personale percorso di crescita e affermazione di sè, acquisendo più autonomia nei confronti di un padre assente ma coercitivo e autoritario e anche più sicurezza ed indipendenza personale. Perché se anche all'esterno l'immagine che dà agli altri di sè è quella di un ragazzo vincente ed imperturbabile, al contrario è molto insicuro, emotivo e sensibile. Si lascia manipolare dal padre e porta avanti scelte che non gli appartengono. Anche grazie ad Anna riuscirà ad affrancarsi da questa sudditanza psicologica e vivere, finalmente, la sua vita. Insomma, in un bizzarro parallelismo, si può dire che entrambi, sia Anna che Etienne, conoscono insieme l'indipendenza ed imparano ad ottenere ciò che desiderano.
E per la prima volta da quando sono tornata a casa sono completamente felice.
E' strano. Casa. Ho desiderato tanto rivederla,
solo per tornare a scoprire che non c'era più.
Essere qui, in quella che tecnicamente è la mia abitazione,
e scoprire che ora casa è da un'altra parte.
Ma nemmeno questo è del tutto vero.
Parigi mi manca, ma non è casa mia.
Piuttosto… mi manca questo. Questo calore al telefono.
E' possibile che casa sia una persona e non un posto?
Un tempo Bridgette era casa, per me. Magari St.Claire è la mia nuova casa.
Ci rimugino su, mentre le nostre voci si fanno stanche e smettiamo di parlare.
Ci teniamo compagnia e basta. Il mio respiro. Il suo respiro.
Non potrei mai dirglielo ma è vero.
Questo è casa. Noi due.
BELLISSIMO!!!!
Ringrazio, come sempre, di cuore Francesca e Valentina per la possibilità che sempre danno a me e al nostro blog di leggere per voi, in anteprima, questi bellissimi e attesissimi romanzi!
L'autrice
Sthephanie Perkins ha sempre lavorato con i libri: prima come libraia, poi come bibliotecaria, e ora come scrittrice. Vive con il marito tra le montagne del North Carolina, e ogni stanza di casa sua è dipinta di un diverso colore dell’arcobaleno.
Le Opere
Anna and the french kiss - Il primo bacio a Parigi
Lola and the boy next door
Isla and the Happily Ever After
( Speriamo di vederle presto tutte pubblicate in Italia!! )
IL PRIMO BACIO A PARIGI
di Stephanie Perkins
editore: De Agostini
genere: Romance Young Adult
pagine: 428
prezzo: 14.90 euro
Rilegato
eBook: 6.99 euro
Trama
Anna è pronta a passare un ultimo anno di liceo indimenticabile insieme alla sua migliore amica e a un ragazzo che sta per diventare il suo ragazzo. Ma il padre ha deciso di regalarle un'esperienza altrettanto indimenticabile: un anno in una scuola internazionale a Parigi! Peccato che Anna non riesca a prenderla con altrettanto entusiasmo: non sa una parola di francese, si sente l'ultima arrivata e non riconosce neanche il cibo che trova a mensa. Per fortuna nei corridoi si scontra con quanto di più interessante la città possa offrirle: Etienne St. Clair. Occhi splendidi, capelli perfetti, un'innata gentilezza e un'irresistibile ironia: St. Clair ha proprio tutto... anche una fidanzata, purtroppo! Per quanto Anna cerchi di non infilarsi in una situazione complicata, Parigi non è proprio la città adatta per resistere a una cotta colossale...
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