E' con immensa gioia che il nostro blog apre il tour dedicato ad una delle serie New Adult più amate di sempre, in Italia e all'estero, che con Odiami come io ti amo - in uscita giovedì 22 settembre per Newton Compton - vede la sua conclusione.
Sette blog vi accompagneranno in un piacevole approfondimento di questi romanzi che ci hanno fatto sospirare ed emozionare, in attesa di leggere la meravigliosa storia di Tatum e Jared, e ringrazio tanto le mie amiche che hanno voluto includermi in questo bel gruppo perchè questa serie io la amo!!! Letteralemente. E questo romanzo in particolare; romanzo che avrete l'occasione di vincere se parteciperete al nostro blogtour!
Quali sono gli "ingredienti" del successo della Serie "Fall Away"? Senza dubbio il doppio binario odio-amore che corre sempre su un filo sottile, tra tutti i protagonisti di ciascun romanzo. La forte passione e l'erotismo che permea le pagine così come la profondità dei temi trattati. Il focus è puntato sull'approfondimento psicologico dei complessi personaggi di cui tratta e su temi come il bullismo, l'abbandono, e la violenza. A controbilanciare il tutto c'è sempre una grande tenerezza e un intelligente acume dell'autrice che riesce a far tirar fuori il meglio di sè dai suoi protagonisti e dalle storie che gli fa raccontare. E bello leggere degli amori giovanili di cui tratta ma soprattutto il modo in cui l'autrice ne parla. Senza filtri. Senza falsi pudori. Senza "adulti" moralismi o biasimi di chi ha dimenticato come si ami a quell'età e quanto sia facile amplificare ogni cosa. Ogni sensazione. Ogni esperienza.... Perchè sono amori proibiti, amori folli, amori fisici, ma anche pieni di profondità, sincerità e tenerezza. I romanzi sono tutti autoconclusivi ma collegati tra loro perchè, come spesso accade in serie di questo tipo, i personaggi che ritroviamo sono quelli che gravitano intorno alla storia fin dall'inizio. I primi due libri (Mai per amore e Da quando ci sei tu) hanno per protagonisti Jared e Tate e la storia è raccontata secondo il punto di vista prima di una e poi dell'altro.
Il terzo uscito in Italia (La mia meravigliosa rivincita, il secondo della serie in realtà perchè il libro dal POV di Jared era semplicemente una "lunga novella") ha per protagonista il suo migliore amico Madoc e Fallon. Non riesco a dimenticarti ci racconta la storia del fratello di Jared: Jaxson Trent e K.C. Carter. Nell'ultimo e attesissimo romanzo della Serie che avremo il piacere di leggere tra qualche giorno tornano Jared e Tatum!
Sì. Perchè dopo le vicenda scioccante che conclude Falling Away, e che ha spezzato il cuore delle lettrici americane (dato che purtroppo non abbiamo avuto modo di leggerla nella versione italiana) c'era bisogno di scoprire come andava a finire la loro storia....
Ne volete una piccola anticipazione? Vi lascio un estratto che vi lascerà esterrefatte.
E con l'acquolina in bocca....
Serie "Fall Away"
1 - Mai per amore - Bully
1,5 - Da quando ci sei tu - Until you
2 - La mia meravigliosa rivincita - Rival
3 - Non riesco a dimenticarti - Falling away
4 - Odiami come io ti amo - Aflame
Estratto
“Mi svegliai di soprassalto, mentre la fredda brezza estiva mi accarezzava il viso. La luce del primo mattino filtrava dalla portafinestra. Allungai le braccia sopra la testa, sentendo il telefono che vibrava sul comodino. Era quello il suono che mi aveva svegliato. Mi misi a sedere, pronta a controllare chi mi avesse cercato, ma mi fermai. Jared era seduto sulla poltrona vicino alla finestra. A quanto pareva, mi stava guardando dormire.
La sua sagoma riempiva la stanza, ergendosi come sempre sopra ogni cosa, e io non potei impedirmi di sentire un tuffo al cuore.
Sembrava diverso.
I suoi capelli erano pettinati con il gel e non avevano nulla dello stile militare che aveva adottato di recente. Indossava jeans e una felpa nera, dal momento che faceva freddo.
Un brivido di eccitazione mi percorse, e quasi sorrisi. Mi era mancato quel suo look pericoloso e minaccioso.
Se non fosse stato per le borse sotto gli occhi e per la massa muscolare che aveva messo su, il suo aspetto sarebbe stato identico a quello di tre anni prima, quando mi ero innamorata di lui. Ma ultimamente ci parlavamo a stento, e non andavo a letto con lui da quando mio padre era tornato in città. Anche se avevo quasi ventun anni, papà non mi permetteva di far rimanere Jared a dormire, e negli ultimi tempi ero stata io a non voler stare da lui.
Dopo quanto avevo sentito per caso a casa di Jax, Jared ancora non me la raccontava giusta, ed ero spaventata. Il mio telefono vibrò di nuovo, e lui mi fece un cenno con il mento, suggerendomi di guardare chi fosse. Presi il telefono e vidi che Juliet mi aveva mandato una foto. Sorrisi alla vista del selfie di lei e Jax, felici, alle spalle una città frenetica.
“Siamo a Auckland, baby!”, recitava il messaggio.
Appoggiai di nuovo il telefono sul comodino e mi strofinai gli occhi assonnati. «Sono arrivati», dissi piano. «Sono in Nuova Zelanda».
Jared rimase immobile, sinistramente gelido, a osservarmi. Fu allora che notai il borsone nero sul pavimento.
Strinsi in pugno le lenzuola. «Dove stai andando?».
Esitò, abbassando gli occhi; le sue parole furono quasi un sussurro.
«Me ne vado per un po’, Tate».
Il mio cuore continuò a battere, anche se avevo smesso di respirare.
«Alla scuola militare?», gli chiesi.
«No». Scosse il capo e appoggiò i gomiti sulle ginocchia. «Io...». Esitò di nuovo. «Tate, io ti amo...».
Feci un respiro profondo e scaraventai lontano le lenzuola, obbligando Pazzerello a saltar giù dal letto. «Jax aveva ragione», esalai, con un improvviso groppo alla gola.
«Jax ha sempre ragione», sospirò lui. «Se continuassi così», scosse il capo, «ti renderei infelice».
Mi voltai a guardarlo, mentre mi si affollavano nella testa un mucchio di domande. «Jared, se vuoi mollare la scuola militare, mollala», urlai. «Non mi importa. Puoi studiare quello che ti pare. Oppure smettere di studiare. Solo...».
«Non so cosa voglio!», sbottò lui, interrompendomi. «Questo è il problema, Tate. Ho bisogno di sapere che fare della mia vita».
«Lontano da me», conclusi.
Si alzò, passandosi le mani tra i capelli. «Non sei tu il problema, piccola. Sei l’unica certezza che ho». Il suo tono di voce era gentile, ma colmo di tristezza. «Solo che devo crescere, e qui non ci riesco».
«Qui dove?», chiesi. «A Chicago? A Shelburne Falls? O con me?».
Frustrato, si passò una mano sul volto, mentre guardava fuori dalla finestra. Non lo avevo mai sentito così distante. Nemmeno alle superiori, quando eravamo nemici giurati.
Non potevo perderlo. Chiusi gli occhi. Per favore.
«L’affitto dell’appartamento è stato pagato in anticipo per tutto l’anno scolastico, quindi non ti devi preoccupare di...».
«Un anno!», schizzai giù dal letto, fissandolo terrorizzata. «Un cazzo di anno! Mi stai prendendo in giro?»
«Non ci sto capendo più niente, okay?», gridò lui, offrendomi le mani. «Non sono a mio agio al college! Mi sento come se tu stessi andando a mille all’ora e io cercassi disperatamente di starti dietro!». Respirò affannosamente, e io scossi il capo, incredula.
E in questo modo avrebbe risolto il suo problema? Lasciandomi?
La sua voce tornò calma. «Tu sai cosa stai facendo e cosa vuoi, Tate, e io...». Irrigidì la mascella. «Io brancolo nel buio, cazzo. Non riesco a respirare».
Gli diedi le spalle. La tristezza mi assalì e le lacrime cominciarono a rigarmi le guance.
«Non riesci a respirare», dissi, circondandomi il petto con le braccia per combattere il dolore che provavo al cuore. Mi sentivo come se qualcuno me lo stesse stritolando in un pugno.
«Piccola». Mi fece voltare. «Ti amo. Ti amo così tanto, cazzo. Solo...». Deglutì. «Solo che ho bisogno di tempo. Di spazio, per capire chi sono e cosa voglio».
Lo fissai, covando un dolore insopportabile. «Allora, che succederà?», gli chiesi. «Che succederà quando troverai quello che stai cercando?» «Ancora non lo so».
Annuii, sprezzante. «Lo so io. Non sei venuto qui per dirmi che tornerai. Che chiamerai e mi manderai qualche messaggio. Sei venuto qui per lasciarmi». E mi ritrassi, dandogli di nuovo le spalle.
«Piccola, vieni qui». Fece per attirarmi a sé, ma mi scrollai di dosso le sue braccia con uno strattone.
«Oh, vattene e basta!», gridai. «Non fai altro che allontanare chi tiene a te. Sei patetico. Dovrei esserci abituata ormai», dissi con voce strozzata, trattenendo le lacrime.
Fece un passo verso di me. «Tate...».
«Vattene!», ruggii, andando alla porta e spalancandola. «La tua vista mi disgusta, Jared», ringhiai. «Vai via».
Scosse il capo. «No. Ho bisogno che tu capisca».
Sollevai il mento. «Tutto quello che c’è da capire è che hai bisogno di vivere una vita senza di me, perciò vai e fallo».
Jared cercò a fatica qualcosa da dire. «Non voglio questo. Non così». Mi accorsi che tratteneva a stento le lacrime. «Non voglio ferirti. Siediti e parliamone. Non posso lasciarti in questo modo», insisté. Gli feci segno di no con la testa. «E io non ti permetto di restare». Parlai con voce ferma. «Hai bisogno di essere libero? Accomodati. Esci di qui».
La sua sagoma riempiva la stanza, ergendosi come sempre sopra ogni cosa, e io non potei impedirmi di sentire un tuffo al cuore.
Sembrava diverso.
I suoi capelli erano pettinati con il gel e non avevano nulla dello stile militare che aveva adottato di recente. Indossava jeans e una felpa nera, dal momento che faceva freddo.
Un brivido di eccitazione mi percorse, e quasi sorrisi. Mi era mancato quel suo look pericoloso e minaccioso.
Se non fosse stato per le borse sotto gli occhi e per la massa muscolare che aveva messo su, il suo aspetto sarebbe stato identico a quello di tre anni prima, quando mi ero innamorata di lui. Ma ultimamente ci parlavamo a stento, e non andavo a letto con lui da quando mio padre era tornato in città. Anche se avevo quasi ventun anni, papà non mi permetteva di far rimanere Jared a dormire, e negli ultimi tempi ero stata io a non voler stare da lui.
Dopo quanto avevo sentito per caso a casa di Jax, Jared ancora non me la raccontava giusta, ed ero spaventata. Il mio telefono vibrò di nuovo, e lui mi fece un cenno con il mento, suggerendomi di guardare chi fosse. Presi il telefono e vidi che Juliet mi aveva mandato una foto. Sorrisi alla vista del selfie di lei e Jax, felici, alle spalle una città frenetica.
“Siamo a Auckland, baby!”, recitava il messaggio.
Appoggiai di nuovo il telefono sul comodino e mi strofinai gli occhi assonnati. «Sono arrivati», dissi piano. «Sono in Nuova Zelanda».
Jared rimase immobile, sinistramente gelido, a osservarmi. Fu allora che notai il borsone nero sul pavimento.
Strinsi in pugno le lenzuola. «Dove stai andando?».
Esitò, abbassando gli occhi; le sue parole furono quasi un sussurro.
«Me ne vado per un po’, Tate».
Il mio cuore continuò a battere, anche se avevo smesso di respirare.
«Alla scuola militare?», gli chiesi.
«No». Scosse il capo e appoggiò i gomiti sulle ginocchia. «Io...». Esitò di nuovo. «Tate, io ti amo...».
Feci un respiro profondo e scaraventai lontano le lenzuola, obbligando Pazzerello a saltar giù dal letto. «Jax aveva ragione», esalai, con un improvviso groppo alla gola.
«Jax ha sempre ragione», sospirò lui. «Se continuassi così», scosse il capo, «ti renderei infelice».
Mi voltai a guardarlo, mentre mi si affollavano nella testa un mucchio di domande. «Jared, se vuoi mollare la scuola militare, mollala», urlai. «Non mi importa. Puoi studiare quello che ti pare. Oppure smettere di studiare. Solo...».
«Non so cosa voglio!», sbottò lui, interrompendomi. «Questo è il problema, Tate. Ho bisogno di sapere che fare della mia vita».
«Lontano da me», conclusi.
Si alzò, passandosi le mani tra i capelli. «Non sei tu il problema, piccola. Sei l’unica certezza che ho». Il suo tono di voce era gentile, ma colmo di tristezza. «Solo che devo crescere, e qui non ci riesco».
«Qui dove?», chiesi. «A Chicago? A Shelburne Falls? O con me?».
Frustrato, si passò una mano sul volto, mentre guardava fuori dalla finestra. Non lo avevo mai sentito così distante. Nemmeno alle superiori, quando eravamo nemici giurati.
Non potevo perderlo. Chiusi gli occhi. Per favore.
«L’affitto dell’appartamento è stato pagato in anticipo per tutto l’anno scolastico, quindi non ti devi preoccupare di...».
«Un anno!», schizzai giù dal letto, fissandolo terrorizzata. «Un cazzo di anno! Mi stai prendendo in giro?»
«Non ci sto capendo più niente, okay?», gridò lui, offrendomi le mani. «Non sono a mio agio al college! Mi sento come se tu stessi andando a mille all’ora e io cercassi disperatamente di starti dietro!». Respirò affannosamente, e io scossi il capo, incredula.
E in questo modo avrebbe risolto il suo problema? Lasciandomi?
La sua voce tornò calma. «Tu sai cosa stai facendo e cosa vuoi, Tate, e io...». Irrigidì la mascella. «Io brancolo nel buio, cazzo. Non riesco a respirare».
Gli diedi le spalle. La tristezza mi assalì e le lacrime cominciarono a rigarmi le guance.
«Non riesci a respirare», dissi, circondandomi il petto con le braccia per combattere il dolore che provavo al cuore. Mi sentivo come se qualcuno me lo stesse stritolando in un pugno.
«Piccola». Mi fece voltare. «Ti amo. Ti amo così tanto, cazzo. Solo...». Deglutì. «Solo che ho bisogno di tempo. Di spazio, per capire chi sono e cosa voglio».
Lo fissai, covando un dolore insopportabile. «Allora, che succederà?», gli chiesi. «Che succederà quando troverai quello che stai cercando?» «Ancora non lo so».
Annuii, sprezzante. «Lo so io. Non sei venuto qui per dirmi che tornerai. Che chiamerai e mi manderai qualche messaggio. Sei venuto qui per lasciarmi». E mi ritrassi, dandogli di nuovo le spalle.
«Piccola, vieni qui». Fece per attirarmi a sé, ma mi scrollai di dosso le sue braccia con uno strattone.
«Oh, vattene e basta!», gridai. «Non fai altro che allontanare chi tiene a te. Sei patetico. Dovrei esserci abituata ormai», dissi con voce strozzata, trattenendo le lacrime.
Fece un passo verso di me. «Tate...».
«Vattene!», ruggii, andando alla porta e spalancandola. «La tua vista mi disgusta, Jared», ringhiai. «Vai via».
Scosse il capo. «No. Ho bisogno che tu capisca».
Sollevai il mento. «Tutto quello che c’è da capire è che hai bisogno di vivere una vita senza di me, perciò vai e fallo».
Jared cercò a fatica qualcosa da dire. «Non voglio questo. Non così». Mi accorsi che tratteneva a stento le lacrime. «Non voglio ferirti. Siediti e parliamone. Non posso lasciarti in questo modo», insisté. Gli feci segno di no con la testa. «E io non ti permetto di restare». Parlai con voce ferma. «Hai bisogno di essere libero? Accomodati. Esci di qui».
Rimase in piedi, impalato. Sembrava stesse cercando qualcosa da dire o fare per confortarmi, ma invano. Sarei potuta essere un’amica solidale, avrei potuto dimostrarmi più comprensiva e accomodante, mentre partiva per cercare se stesso, ma la nave con quel che restava della mia pazienza era salpata da un pezzo. L’avevo aspettato. Più e più volte avevo atteso che lui si rendesse conto di aver raggiunto il limite mentre mi umiliava e mi torturava alle superiori. Mi struggevo per lui anche mentre mi abbandonava a me stessa. Lo amavo persino quando mi faceva scoppiare in lacrime.
Ed ero disgustata dal mio stesso atteggiamento.
Strinsi i denti. Jared mi appariva sfuocato. Mi sforzai di tenere il punto, implacabile. «Ora», ordinai.
Abbassò lo sguardo e incurvò le spalle: se ne stava lì, obbligato ad assumersi la responsabilità della sua scelta. Infine raccolse il borsone. E uscì dalla porta.
Non mi mossi quando sentii la Boss mettersi in moto e sfrecciare giù per la strada; le mie orecchie cercarono disperatamente di cogliere fino all’ultimo il rumore di lui che mi lasciava.
«Non ho più intenzione di aspettarti», sussurrai.”
Ed ero disgustata dal mio stesso atteggiamento.
Strinsi i denti. Jared mi appariva sfuocato. Mi sforzai di tenere il punto, implacabile. «Ora», ordinai.
Abbassò lo sguardo e incurvò le spalle: se ne stava lì, obbligato ad assumersi la responsabilità della sua scelta. Infine raccolse il borsone. E uscì dalla porta.
Non mi mossi quando sentii la Boss mettersi in moto e sfrecciare giù per la strada; le mie orecchie cercarono disperatamente di cogliere fino all’ultimo il rumore di lui che mi lasciava.
«Non ho più intenzione di aspettarti», sussurrai.”
Beh?! Non vi si è stretto il cuore? Non vi siete sentite arrivare lo stomaco dritto in gola? Sappiate che ... questo è niente! Vi aspetta un vero e proprio giro sulle montagne russe del cuore più spericolate del mondo... dal 22 settembre, in libreria!
ODIAMI COME IO TI AMO
editore: Newton Compton
genere: New Adult
pagine: 320
prezzo: 9.90 euro
eBook: 4.99 euro
ultimo volume Seie Fall Away
Trama
I ruoli si sono capovolti, ora ho il potere e tocca a lui mendicare... Tutti vorrebbero essere come me. Forse è l'effetto che faccio sugli altri per come mi vesto o per come mi sistemo i capelli, non importa. Anche se l'ultima cosa di cui ho bisogno è l'interesse della gente, non riesco proprio a smettere di essere al centro dell'attenzione. Domino la pista, la velocità mi fa vibrare e il vento e la folla urlano il mio nome. Sono proprio io, la ragazza pilota. La regina della corsa. Sto sopravvivendo, e non ci avrei scommesso. Tutti, però, mi parlano di lui. Hai visto Jared Trent in tv? Cosa ne pensi della sua ultima gara, Tate? Quando tornerà in città, Tate? Mi rifiuto di pensarci troppo. Perché quando Jared tornerà a casa, io non sarò qui. Tatum Brandt non esiste più. Sono diventata una persona nuova.
Regole per partecipare
OBBLIGATORIE:
- Iscriversi ai blog partecipanti
- Commentare tutte le tappe
- Mettere mi piace alla pagina della Newton Compton
FACOLTATIVA:
- Mettere mi piace alle pagine dei blog
Appuntamento a domani sul blog
per conoscere il dreamcast dei personaggi!
Prima di leggere questo devo leggere almeno i primi due!!
RispondiEliminaComunque mi sembra ne valga la pena ����
Ciao! Seguirò con attenzione questo blogtour! Ho adrato questa serie, soprattutto i primi due libri con Jared e Tate protagonisti e non vedo l'ora di poter leggere quest'ultimo capitolo che torna a parlare di loro due
RispondiEliminaMamma mia sembra molto bello!! Grazie per l'opportunità <3
RispondiEliminaNon vedo l'ora!!!!
RispondiEliminaPartecipo volentieri a questa bellissima iniziativa.
RispondiEliminaHo letto "Mai per amore" e mi è piaciuto tantissimo. A dire il vero pensavo che tutta la serie "Fall away" avesse per protagonisti Jared e Tate, e quando ho scoperto che così non era ci sono rimasta un po' male. Ma per fortuna su Jared e Tate ho ancora da leggere "Da quando ci sei tu", il libro dal punto di vista di Jared, e questo. 😍 Ho comunque intenzione di leggere anche gli altri sulle altre coppie.
Indirizzo e-mail: hotstorm403@gmail.com
Sono uno più bello dell'altro e ognuno merita! Perciò ti consiglio di recuperarli tutti, cara Alex! 😄 Facci sapere poi se hanno soddisfatto le tue aspettative
EliminaSara, grazie del consiglio! 😘 Senz'altro prenderò anche quelli e vi farò sapere! 😉
Eliminaseguirò assolutamente questo blogtour xkè adoro questa serie e da quello che ho potuto intuire questo volume sarà strepitoso!!!!
RispondiEliminaAvevo letto il primo della serie in lingua qualche anno fa, poi l'avevo messa in standby.
RispondiEliminaAdesso nel vedere di nuovo Tate e Jared protagonisti mi ha fatto venire voglia di scoprire come va a finire la storia.
Ho già letto il libro *_*
RispondiEliminaMamma mia che emozione rileggere il prologo ! <3
Seguo volentieri questo blogtour..come inizio..direi niente male :-)
RispondiEliminaChe bellissimo blog tour! Aspettavo questo libro con ansia e questo blog tour è davvero un'occasione da non perdere!
RispondiEliminama che meraviglia! partecipo e condivido volentierissimo!
RispondiEliminaluigi8421@yahoo.it
Luigi Dinardo
Partecipo al blogtour!! ho fatto tutto nel form. alegulino2002@gmail.com. Ho scoperto il libro con questo blogtour e mi incuriosisce molto *.*
RispondiEliminaBellissimo blog tour partecipo molto volentieri! Ho compilato il form in tutte le sue parti
RispondiEliminaDopo tutto questo soffrire l'autrice vuole farci patire anche nell'ultimo libro della serie sperando in una degna conclusione, che dire che lo leggerò assolutamente ^^
RispondiEliminaMio Dio questo estratto... quanta sofferenza! Partecipo volentieri al Blog tour, grazie mille!
RispondiEliminaBellissimo blogtour, grazie per l'opportunità
RispondiEliminaAdoro i blogtour...ti permettono di conoscere tanti blog, partecipo, condiviso su FB e su G+
RispondiEliminaHo scoperto in ritardo il blogtour e mi dispiace tanto!ç_ç In primis perché adoro i blog tour e poi io AMO questa serie, è una delle mie preferite in assoluto e non vedo l'ora di leggere quest'ultimo romanzo perché Tate e Jared sono Tate e Jared, i miei personaggi preferiti in assoluto! *-*
RispondiEliminaHo condiviso su FB, Twitter e G+ ^_^
Questo primo capitolo è stato un colpo al cuore. Jared e Tate hanno un posto speciale nel mio cuore ❤
RispondiEliminaLettrice fissa : Anna Perillo
Mail : enny-love@hotmail.it
Partecipo volentieri al Blog tour davvero bello grazie<3
RispondiEliminaPerfavore dove posso scaricare gratis questi libri
RispondiElimina