venerdì 24 novembre 2017

LUCCA COMIX 2017: INTERVISTA A LICIA TROISI + VIDEO

Anche quest'anno, in occasione della cinquantunesima edizione del Lucca Comix & Games, un evento irrinunciabile per la nostra beniamina, abbiamo avuto il piacere e l'onore di incontrare Licia Troisi. A pochi giorni dall'uscita del suo libro - Il fuoco di Acrab  - noi de Il bello di esser letti insieme alle nostre amiche Le Lettrici impertinenti abbiamo fatto una bella chiacchierata sul suo ultimo lavoro e, soprattutto, abbiamo preparato una sorpresa per voi che ci seguite e per tutti i fan di Licia. Speriamo che vi divertiate a vedere il nostro video almeno quanto noi ci siamo divertite a farlo! :-)

Con l'occasione ringraziamo nuovamente Licia per la sua disponibilità e la grande simpatia, ma anche la Mondadori per darci sempre splendide opportunità e la possibilità di vivere la nostra vita da blogger a stretto contatto con i nostri autori preferiti.



Intervista


CIAO LICIA! E’ UN PIACERE RITROVARTI E AVERE LA POSSIBILITA’ DI CHIACCHIERARE CON TE!
SIAMO FELICISSIME SOPRATTUTTO DOPO AVER APPENA FINITO DI LEGGERE IL TUO ULTIMO ROMANZO, APPENA USCITO, “IL FUOCO DI ACRAB” SECONDO VOLUME DELLA SAGA DEL DOMINIO CHE CI E’ PIACIUTO MOLTISSIMO: PER I CONTENUTI PROFONDI, PER IL MONDO VARIEGATO CHE RACCONTA E I PERSONAGGI  PECULIARI CHE LO POPOLANO. 
PROPRIO RIGUARDO AI PERSONAGGI PARTIAMO CON LA NOSTRA PRIMA DOMANDA: SONO SEMPRE COSI’ NUMEROSI, COMPLESSI E VIVIDI CHE CI CHIEDIAMO SE NON TI CAPITA MAI DI SMARRIRTI, ANCHE NELLA SEMPLICE DESCRIZIONE, MAN MANO CHE SCRIVI. O SE NON TI CAPITA DI CONFONDERTI PER SBAGLIO CON DELLE CARATTERISTICHE DEI TUOI PERSONAGGI DELLE NUMEROSE SERIE PASSATE. COME FAI A DESTREGGIARTI? COME PRENDONO VITA SULLA CARTA?

Sì… mi capita tantissime volte di fare confusione sugli aspetti fisici dei miei personaggi, soprattutto quelli che non sono i protagonisti principali. Il problema è che non mi scrivo mai a parte le loro caratteristiche e certe volte devo andare a ricercarmi di che colore avete gli occhi o i capelli. Specialmente nelle Saghe in cui ci sono tanti personaggi. Periodicamente ci sono dei momenti che penso di pagare una persona per fare questo lavoro (divertentissimo!…) di spulciarsi tutti i miei libri e fare tutte le micro schede dei personaggi con tutte le caratteristiche: colore degli occhi, corre dei capelli, altezza…

Per la creazione dei miei personaggi mi ispiro tanto agli attori. Per esempio il tizio sulla copertina di Acrab è un attore - invecchiato - che si chiama Tom Riley e faceva Leonardo Da Vinci nella serie tv Da Vinci’s Demons. Sia questo attore che questa serie mi hanno ispirato tantissimo nella creazione della Saga del Dominio e del personaggio di Acrab stesso. Proprio per questo, quando mi hanno chiesto indicazioni per la creazione della copertina del secondo volume della Saga del Dominio, ho proposto proprio una referenza fotografica: quella appunto di Tom Riley. 
L’illustratore trovo sia stato molto bravo a rappresentarlo e a rendere lo sguardo… e c’è una cosa divertente. Se si prova a mettere vicino questa copertina a quella del primo volume in cui è rappresentata Myra, sembra che si guardino in cagnesco. Hanno gli sguardi puntati l’uno nell’altro. 

- I TUOI PERSONAGGI SONO MOLTO COMPLESSI MA LO SONO ALTRETTANTO I TUOI MONDI: PARECCHIO STRUTTURATI E DETTAGLIATI. NON TI CAPITA MAI DI FARE CONFUSIONE TRA UN MONDO E L’ALTRO, ANCHE DELLE TUE SERIE PASSATE?

A differenza del lavoro che svolgo sui personaggi, sui “mondi” sono molto metodica. Ad esempio, per la Saga del Dominio, ho un compendio di circa trecentosessanta pagine in cui ho scritto tutto. Ho analizzato ogni terra, ogni regno, con le rispettive caratteristiche della flora, della fauna, della popolazione, religione e lingua. E poi ho anche il dizionario con le parole che ho usato all’interno del libro e la traduzione per ogni lingua.
E’ stato un lavorone ma ogni volta che mi serve qualcosa posso accedervi per avere tutto sotto controllo. 

QUANTO TEMPO CI HAI MESSO A FARE QUESTO COMPENDIO? 

Più o meno tre / quattro mesi a scriverlo. Poi ovviamente l’ho pensato su un arco di tempo ovviamente un po’ più lungo, perché man mano che mi venivano le idee me le appuntavo. Tutto sommato il Dominio è il mondo più complicato che ho fatto finora. Con più razze.
Quando ho cominciato a scrivere le Cronache ero divorata dalla voglia, dall’urgenza di scrivere. E questa cosa me la sono tirata dietro anche per tutte le altre cose che ho fatto dopo. Questa volta invece, con la Saga del Dominio mi sono proprio voluta abbandonare al piacere di perdermi anch’io all’interno di quel mondo. 

- LA PHOENCA: LA REGIONE DEI MONACI. PER ESEMPIO, COME E’ NATA L’IDEA DI QUESTA PARTICOLARE ZONA E QUALE PARTE HA NELLA STORIA?

In realtà tutto il dominio è come se fosse il bacino del Mediterraneo e del Nord Europa però in una visione glaciale. Parte delle terre che sono immerse nel Dominio sono Emerse. La Pohenika corrisponderebbe al Medio Oriente ma gli ho dato un’ispirazione greca. Quindi anche i nomi delle persone e delle cose sono in quell’orientamento. Inoltre per questa zona del Dominio c’è una forte ispirazione anche al Nome della Rosa. Loro sono proprio i monaci Benedettini del Nome della Rosa. (C’è anche una citazione diretta quando loro dicevano che “copiavano dei manoscritti di cui probabilmente nemmeno capivano il senso” sono cose che vengono fuori anche nel Nome della Rosa.
Ho sentito la necessità di inserirli non tanto per un riferimento religioso quanto culturale: i monasteri erano i luoghi preposti alla conoscenza e alla sua conservazione. E sono i luoghi da dove provengono e a cui sono collegati i due personaggi maschili più importanti della Saga: Acrab e Kyllen.

- SOFFERENZA E SOLITUDINE SONO I DUE TEMI CENTRALI DELLA SAGA DEL DOMINIO. CI SONO ANCHE ALTRI SOTTOTEMI CHE POTREMMO ANALIZZARE QUI INSIEME?

Io penso che sia innanzitutto l’opera di destrutturazione della povera Myra che all’inizio del libro è, tutto sommato, un personaggio abbastanza chiuso in sé stesso, completo. Lei crede di sapere “chi è” o perlomeno si è “costruita” in un certo modo, ha trovato il suo posto nel mondo ed è più o meno soddisfatta. Però poi intervengono degli elementi che la costringono a rivedersi completamente e tutta quanta la Saga è sostanzialmente questo: La perdita di tutti quanti i punti di riferimento che lei ha. Inoltre mi interessava raccontare di questo rapporto “malato” tra due persone che sono strettamente interdipendenti e che hanno costruito la loro vita l’uno sull’altro. Sembra una cosa più evidente in Myra che ha avuto come centro della sua vita, per tantissimo tempo, Acrab, ma in realtà è vero anche per Acrab perché anche la sua dipendenza da Myra è molto forte. 

Sono soli tutti e due. Non riescono a liberarsi di questa dipendenza di cui soffrono, si fanno del male reciprocamente.
Questa è una cosa che può verificarsi anche nei rapporti “padre-figlio” madre-figlia”. Il rapporto tra Myra e Acrab ha tantissime sfumature, però c’è anche il rapporto “padre-figlia” in qualche modo visto che lui è molto più grande di lei, l’ha presa quando era bambina. Io quello che vedo è che è effettivamente un rischio che si può correre quando si è genitori: considerare un figlio come una tua creatura, una porzione di te. Il rischio maggiore che può correre un genitore o almeno che io in particolare sento di correr e dal quale cerco di distaccarmi il più possibile. Dobbiamo riuscire a capire che un figlio è “un’altra persona”, quindi  Non bisogna mai dimenticare che il compito di un genitore è quello di “assistere” alla crescita di un figlio, allo sviluppo della sua personalità. Ovviamente dai molto di te in questo processo di crescita ma è comunque un’altra entità che ha un suo percorso. 
Ovviamente questa cosa non si verifica tra Acrab e Myra da momento che lui la considera proprio una sua creatura, un suo possesso esclusivo,  e anche lei stessa si è sentita così per molto tempo

- …E INFATTI NON RIESCE A STACCARSI DA LUI ANCHE NEI MOMENTI PIU’ BRUTTI, ANCHE QUANDO SCOPRE DI ESSERE STATA TRADITA NEL PEGGIORE DEI MODI…

Quando tu hai costruito te stessa intorno a una cosa poi anche quando ti rendi conto che le cose non stanno nel modo in cui hai sempre creduto è comunque difficilissimo staccarsi. Nel caso di Myra ancora più difficile perché lei non aveva altri punti di riferimento. Mi interessava analizzare questo aspetto della crescita: cioè momento in cui devi staccarti dai tuoi “maestri”, dai tuoi genitori e devi trovare la tua strada e costruirti come persona da sola. Questo è fondamentalmente il percorso di Myra che è simile infondo a quello di altri miei personaggi che l’hanno preceduta.
Probabilmente perché i miei libri sono principalmente dei romanzi di formazione. Raccontano la crescita delle persone.

- ANCHE KYLLEN E’ UN PERSONAGGIO CHE HA DEI PUNTI DI RIFERIMENTO CHE ALL’IMPROVVISO PERDE, PERò ALLO STESSO TEMPO E’ PIU’ VELOCE DI MYRA NEL RITROVARE LA SUA STRADA. PUOI PARLARCI UN PO' DI QUESTO PERSONAGGIO?

Kyllen ha anche una storia meno tragica di quella di Myra alle spalle quindi è relativamente più facile per lui. E’ indubbiamente un personaggio più “risolto”. Anche lui ha avuto i suoi maestri ma li ha abbandonati molto presto, anche sbagliando, lui sa di aver sbagliato, ma era necessario ad un certo punto allontanarsi da Aylenna. Paradossalmente, anche grazie alla sua esperienza, è quello che capisce meglio Myra; anche meglio di Acrab. Kyllen è quello che ha capito dove Myra vuole andare, dove deve andare ed è pronto ad accompagnarla e ad aiutarla a compiere la sua missione.

- VERSO LA FINE DEL “FUOCO DI ACRAB” C’E’ UN GRANDISSIMO COLPO DI SCENA CHE MI HA FATTO VEDERE ACRAB SOTTO UNA NUOVA LUCE. MI SONO CHIESTA AD UN CERTO PUNTO SE NON FOSSE LUI STESSO UN MAGO. PUOI AIUTARCI A CAPIRE MEGLIO QUESTO ASPETTO? 

Acrab ha una profondissima conoscenza di quella che è la magia dei Camminanti, ma anche quella dei Puri. Nello specifico e in riferimento all’epsodio finale a cui tu accenni, Acrab ha sotto il suo controllo un Puro e grazie a lui riesce a realizzare i suoi incantesimi, ma non è direttamente un Mago ma grazie al suo Sapere sa sempre quali incantesimi usare al momento opportuno.

- C’E’ SPERANZA, ALLA FINE, ALMENO PER MYRA? HAI L’ARTE DEL “MAINAGIOIA” DENTRO DI TE… PERCHE’ VUOI SEMPRE FAR SOFFRIRE COSì TANTO I TUOI PERSONAGGI? SEI DAVVERO UN PO’ “CATTIVELLA” CON LORO. QUANDO SCRIVI SEI DISTACCATA O TI LASCI COINVOLGERE?

Sì, è vero. Ne sono consapevole.
E quando scrivo sono molto distaccata. Se la storia richiede una cosa io vado dove mi guida la storia. Poi non so… magari sarò una sadica dentro, però la sofferenza per le morti dei personaggi è in qualche modo gratificante. Soffri, ma è una sofferenza catartica; perciò mi piace stimolare questa sensazione nel lettore perciò se un personaggio deve morire… muore!

- SENZA PIETA’….

(Ride…) Sì! C’è stato un tempo, all’inizio della mia carriera, per esempio alla morte di Laio, in cui ero triste. Ma adesso no. Sono davvero implacabile: chi deve morire, muore!

L’ANNO SCORSO CI HAI RACCONTATO DELLE TUE SERIE TV PREFERITE E DI COME TI INFLUENZANO E TI ISPIRANO NELLA SCRITTURA. C’E’ QUALCHE NUOVA SERIE CHE QUEST’ANNO TI HA APPASSIONATA O CHE TI STA ISPIRANDO NUOVI LAVORI? QUALI SONO I PROGETTI A CUI STAI LAVORANDO?
Sono i due libri conclusivi della Serie di Pandora e quella del Dominio. 
Ho altre due cose in ballo che però sono “altre cose” rispetto al mio solito ma ancora non c’è niente di concreto. O almeno così dirò fin quando non usciranno, perché in realtà ci sto già lavorando. Ma ancora non c’è niente di certo. E non posso svelarvi niente sul fatto che qualche Serie Tv possa aver ispirato questi nuovi progetti. (Ride)

- SE DOVESSI CONSIGLIARE AD UN LETTORE SULLA QUARANTINA CHE NON HA MAI LETTO NIENTE DI TUO CON QUALE DELLE TUE SAGHE GLI CONSIGLIERESTI PER COMINCIARE?

Senza dubbio il Dominio, perché è l’ultima che ho scritto e sono anche particolarmente soddisfatta di come è venuta. Secondo me, finora, è la cosa migliore che ho fatto, perciò consiglierei assolutamente questa, anche è per quella con delle tematiche un po’ più mature. 

- INVECE PER UN ADOLESCENTE?

Pandora, probabilmente. Lo so che sto dicendo gli ultimi ma è perché sono quelli che mi sono più vicini come scrittura e che mi sono vicini come tematiche. Inoltre per l’adolescenza Pandora va bene perché mi sono ispirata tantissimo alla mia adolescenza per scriverlo. Infondo credo di essere ancora adolescente o almeno penso che la mia adolescenza non sia mai davvero finita. Trovo giusto, per certe cose, rimanere sempre bambini: nella passione per le storie, nella passione per la vita in generale.





La Saga del Dominio


Recensione QUI







Il bello di esser letti e Le lettrici impertinenti vi salutano e vi danno appuntamento alla prossima follia libresca!

CIAO

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