Questa non è una storia d'amore.
Questa storia è un insieme di parole.
Queste parole sono i milioni di pezzi
in cui è stato spezzato il mio cuore.
E qui io ve li dono, nella loro imperfezione.
Abbiatene cura.
Vanessa, attraverso la voce della protagonista Veronica, ci dona la sua storia con grande sincerità, realismo e dignità per realizzare insieme a noi una sorta di catarsi, che non è soltanto sua ma, alla fine, anche di chi legge.
Che rumore fanno i cuori che si rompono?
Son muscoli, non ossa,
non dovrebbero fare rumore, eppure lo avevo sentito.
Un boato intenso.
Ne percepivo ancora l'eco ora che tra le mie braccia e il petto,
per quanto io stringessi forte,
mi sembrava ci fosse la distanza di un universo intero.
opinione di Sangueblu
Siamo noi i primi colpevoli delle nostre sofferenze,
ci facciamo del male con le nostre folli scelte,
con i nostri sentimenti esagerati
e le speranze accecanti che ci nascondono
la verità agli occhi.
Quanto è assolutamente vera questa frase di Veronica/Vanessa... ed è solo una delle tante che rappresenta quello che è il senso e il significato d questo romanzo che troverete davvero disseminato di riflessioni e sentenze che esprimono con poetico e disincantato realismo, quanto a volte possiamo farci del male (quasi) da soli. Quanto spesso siamo proprio noi a correre incontro ad un infausto destino, ad incaponirci nel percorrere una strada sbagliata, a rincorrere qualcuno che non ci vuole, o che non ci vuole davvero.
E Tra mille baci d'addio è una storia "bellissima" proprio perchè è così vera; così lucida.
Totalmente priva di "illusione" sin dalla prima pagina; tanto onesta e sincera che sarà impossibile per chiunque illudersi e sperare in un finale diverso da quello che sarà e che rende questo romanzo tanto "diverso" e tanto bello.
Non fraintendetemi. Di bello - nel vero senso della parola - in questo libro e in questa storia c'è poco. Quello che vive Veronica è tutto il contrario di quello ce può essere una bella storia d'amore. Quanto di più lontano possa esistere dal romance classico... ma proprio per questo è un romanzo "Vincente"
Si vince, dopo aver perso tutto... Si vince se si riesce a guardare oltre e a cercare di imparare qualcosa da questa storia. Si vince se, come la protagonista, troviamo il modo dii purificarci, di perdonarci, di volerci più bene... e trovare la consapevolezza che prima di tutto siamo noi a dover amare noi stessi. A volerci bene, a pretendere il meglio per noi.
Perchè non esiste nessuna maledizione. E se è vero che nella vita ci vuole anche una buona dose di fortuna, siamo sempre noi gli artefici del nostro destino. Siamo noi a tenere in mano il timone e decidere la nostra rotta. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci vivere in balia delle onde, senza avere voce in capitolo nel perseguire quello che veramente può farci stare bene e renderci felici.
Non dobbiamo permettere a nessuno di farci spegnere l'interruttore dei sentimenti, sopprimendo la parte di noi che vuole trovare l'amore; quello con la A maisucola. Qualcosa che non sia distruttivo, tossico e malato. Nessuno vale tanto.
Questo, è quello che alla fine capirà Veronica, dopo più di un anno passato sulle montagne russe emotive di un rapporto in cui il bello era solo qualcosa di apparente, di "auto-costruito" e basato sull'accontentarsi di qualcosa che è assolutamente troppo poco, anche quando in alcuni momenti può dare l'illusione di essere tutto. Apparentemente G sembrava il ragazzo perfetto... ma ci ha messo davvero poco a mostrare a Veronica la sua vera natura, la sua essenza, la precarietà di quello che li teneva legati.
Forse è stata proprio lei ad intestardirsi e ad incaponirsi su una storia in cui voleva vedere a tutti i costi del bello, sforzandosi di trovarlo in quelle briciole di normalità che ci sono quando invece una storia funziona.
G. non è nient'altro che un bullo; un bullo con i sentimenti di V. perché perso nelle sue indecisioni, nella sua superficialità, nelle sue paure non pensa che a se stesso e sfrutta il suo potere su di lei... Si approfitta dei suoi sentimenti; e sadico nel suo volerla tenere costantemente in pugno, senza mai darle quello che sarebbe giusto. Quello che sarebbe bello. Forse per entrambi.
A proprie spese e con le ferite nell'anima Veronica lo capirà. O meglio lo metterà a fuoco perché purtroppo, il paradosso su cui è costruita la realtà di questa storia è che quello che la aspetta, il destino di questo rapporto e la natura di G, li capisce fin dall'inizio: lui non è altro che un angelo bellissimo, dalle mani gentili e dal cuore crudele. Un angelo che la tratta con premura quando è al suo fianco e con sufficienza quando è lontana.
Ma io la conoscevo bene la risposta,
la conoscevo bene la mia verità.
Ero un numero primo, divisibile solo per uno e per sé stesso.
Ora che la verità era palese davanti ai miei occhi,
comprendevo fino a che punto fosse stata inutile
la mia ricerca di un divisore.
Mentre tutti trovavano un compagno io mi sentivo
sempre e solo il resto.
Invece, secondo me la speranza non va mai persa.
La dobbiamo abbandonare per le persone sbagliate perchè non è giusto ed è autodistruttivo volerle per noi, ma da inguaribile romantica quale sono - un po' come Veronica - non posso pensare che siamo dei numeri primi. Per poterci aprire all'amore e trovarlo dobbiamo però prima di tutto voler bene a noi stessi, non farci illusioni e mai - MAI -mettere a tacere i nostri veri sentimenti.
Quando con quello che dovrebbe essere il nostro Amore ci troviamo a fingere, ad essere qualcosa che non siamo e soprattutto ad avere timore di esprimere i nostri sentimenti di amore per paura di perderla... quella persona non la abbiamo mai avuta e dovremmo fuggire via a gambe levate.
Vero è che è proprio l'esperienza a farci da maestra e forse proprio le sofferenze sono le insegnanti più efficaci... ma tanti dispiaceri potremmo risparmiarceli.
Avrei dovuto capire da subito che la mia incapacità di dirgli
quello che provavo e la sua incapacità di mostrare sentimenti
non avrebbero mai dato le basi per una relazione stabile.
Avevo investito su una casa non a norma
che alla prima scossa sarebbe collassata.
Avevo scommesso su un'illusione.
Avevo firmato la mia condanna.
Spero vivamente che sia l'autrice - il libro è senza dubbio autobiografico - sia chiunque si avvicinerà a questo romanzo trovi la pace, la gioia e l'Amore... In questo piccolo gioiello di narrativa italiana - scritto divinamente, è doveroso aggiungere - troverete tutti gli strumenti per curare la vostra anima e guardare al domani con maggior disincanto ma con una speranza concreta, non più basata sulle illusioni o sulla paura. Non siamo numeri primi ma più che mai vale il detto "meglio soli che male accompagnati"... perciò prendiamoci il nostro tempo; apriamo gli occhi, fortifichiamo il cuore. E vogliamoci più bene. Solo così, potremo essere amati davvero, anche dagli altri.
Voto: Quattro stelline e mezzo.
L'Autrice
Portatrice sana di personalità multiple. Coccolatrice di felini, futura gattara professionista. Bevitrice olimpionica di vino. Compro libri e poi non li leggo. Le mie storie racchiudono tutto ciò che amo: vintage, alcolici, felini e rock & roll.
Il libro
editore: Les Flauneurs
genere: romance new adult
pagine: 229
prezzo eBook: 2.99 euro
Trama
Milano, una notte come tante altre, la solita discoteca e una folla di infinite persone.
Quando Veronica esce con le sue amiche, ancora non sa che quella serata segnerà l'inizio della storia che sconvolgerà la sua vita. Non sa che quel cambiamento ha un nome: G.
Una sola lettera che diventa una maledizione, un ragazzo dalle mani calde e il cuore di ghiaccio che le fa spazio tra le sue lenzuola ma non nella sua vita.
Veronica lo cerca disperatamente, anche quando sembra irraggiungibile, anche quando fa più male che bene. Non ne può fare a meno, perché in lui vede l'amore che ha sempre desiderato.
Riuscirà G a darle quello di cui ha bisogno, oppure lei dovrà trovare il vero amore dentro se stessa?
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