«Mia madre diceva sempre… che i tatuaggi sono il segno esteriore di un danno interiore», spiegò tutto d’un fiato.
Marni andò su tutte le furie. A quanto pare non era stato il commento più azzeccato.
«Non può pensarlo davvero».
«No… Però qual è il motivo? Perché farsi tatuare?»
«I tatuaggi possono rappresentare un dolore, ma in genere da un’ottica positiva… il superamento, la speranza, la resilienza». Chiuse gli occhi per un secondo e, quando li riaprì, il suo sguardo era carico di una nuova intensità. «Ho perso un figlio. E il disegno che ho sulla schiena è un omaggio commemorativo, per lui. È il mio modo di tenerlo per sempre con me».
Un romanzo che fa dell’originalità del tema trattato il suo punto forte. Un assassino che prende di mira vittime tatuate, in un mondo dove il numero di coloro che scelgono di tatuarsi è sempre maggiore. Suspense, momenti di azione e colpi di scena per un thriller ben congegnato che regala piccoli brividi e descrizioni raccapriccianti che forse faranno passare a qualcuno la voglia di farsi un tatuaggio! Lasciatevi trasportare nella mente dei suoi protagonisti dalle pagine di questo libro avvincente e coinvolgente che ha come unica pecca quella di arrivare troppo in fretta alla soluzione del caso sopratutto grazie agli errori grossolani che la fame di uccidere fa commettere al Ladro di tatuaggi.
Opinione di Blacksophia
Parlare della trama di un thriller è sempre difficile, ci vuole maggiore attenzione perché alto è il rischio di svelare un particolare che possa condurvi alla soluzione del caso, togliendovi così il piacere di scoprirlo da soli, di pagina in pagina, facendo ipotesi e congetture. Quindi passerò direttamente a parlarvi dei personaggi e delle cose che mi hanno colpita e anche di quelle che non mi hanno convinta fino in fondo. L'aspetto che ho maggiormente gradito è la narrazione attraverso le voci e i pensieri dei suoi protagonisti. Il lettore viene trasportato nella storia dai pensieri di Marni Mullins, la tatuatrice che trova il primo cadavere, quelli di Franciss Sullivan, il neo promosso ispettore capo cui viene affidato il caso, di Rory Mackay collega di Franciss che lo affianca nelle indagini e sopratutto attraverso i pensieri dell’assassino. Entrando nella mente dei vari personaggi, non solo veniamo a conoscenza delle vicende del presente ma intravediamo anche qualcosa del passato di ognuno di loro. Scopriamo cosa pensano l'uno dell'altro, e possiamo avere una visione da più punti di vista di ciò che accade, così quello del lettore diventa un occhio esterno attento e pronto a fare le proprie ipotesi. Da questo punto di vista il libro è molto coinvolgente. I capitoli in cui parla l’assassino sono quelli che trasmettono maggiore suspense, ricchi di dettagli raccapriccianti, con descrizioni metodiche della scuoiatura delle malcapitate vittime che non hanno colpa alcuna se non quella di avere delle opere d’arte impresse sul proprio corpo. La protagonista femminile, Marni è una donna apparentemente fragile, con un passato difficile che ancora la tormenta, per lei trovarsi coinvolta in questa storia significa anche affrontare i demoni del suo passato. Marni però nel momento più difficile tira fuori il coraggio e la grinta, mostrando a tutti che è in grado di badare a se stessa e affrontare le sue paure. Quando intuisce che ci saranno altre vittime fra i suoi amici tatuati, decide di non stare a guardare ma fa tutto ciò che può per aiutare Francis Sullivan nelle indagini. Sullivan è un capo ispettore al suo primo caso importante, mal visto dai colleghi perché giudicato troppo giovane per ricoprire quel ruolo e spesso ostacolato anche dal suo capo, un uomo ottuso a cui interessa solo trovare un colpevole al più presto. Francis inizialmente appare un po’ troppo serio e impostato per la sua età e poco incline alle trasgressioni, ma presto mostra di essere disposto a rischiare anche la sua carriera pur di non venire meno ai suoi principi e seguire le sue intuizioni. L’agente Rory Mackey che lo affianca nelle indagini è un’altra delle voci narranti, un personaggio non molto simpatico che si mostra ostile e sleale nei confronti di Sullivan perché sostanzialmente aspira a prenderne il posto.
Da tanto tempo non leggevo un thriller e Il tatuatore mi è sembrato il libro giusto per fare una pausa dal romance e provare qualche brivido di paura. Incuriosita dal titolo e dall’originalità della trama ho iniziato il libro con grandi aspettative che purtroppo in parte sono state disattese. La soluzione del caso arriva abbastanza velocemente, ed è dovuta più alle intuizioni di una tatuatrice che alle indagini approfondite da parte della polizia.
E poi il famigerato serial killer che inizialmente appare meticoloso e inafferrabile commette degli errori madornali che lo portano allo scoperto troppo facilmente. Resta comunque un bel libro, scorrevole e appassionate che coinvolge e incuriosisce, ma che non mi ha dato quelle emozioni che mi aspettavo, mi sono mancati il brivido e l’angoscia che di solito accompagnano questo genere di lettura.
Il mio voto: 3,5 stelline
L'autrice
Alison Belsham Ha iniziato scrivendo sceneggiature e ha vinto l’Orange Prize nel 2000. Nel 2001 è stata finalista nella BBC Drama Writer competition. Nel 2016 ha presentato Il tatuatore al Bloody Scotland Crime Writing, uno dei più prestigiosi eventi per il genere thriller, ed è stata giudicata vincitrice. Secondo The Bookseller è stato uno dei libri più interessanti tra quelli presentati a Francoforte 2017.
Il libro
Editore: Newton Compton
Genere: thriller
Pagine: 384
Prezzo cartaceo: € 12,00
Prezzo ebook: € 2,99
Data pubblicazione: 3 maggio 2018
Trama
Brighton. L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?
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