«Appena siamo usciti sul tetto, ricordi cosa ti ho detto guardando il cielo?» Il suo tono è urgente.
«Mi hai detto che questo è l’unico spettacolo che riesce a toglierti il fiato» sussurro.
«Mi sbagliavo.»
Mi guarda, sondando i miei occhi, e percepisco che qualcosa fra noi è cambiato.
«Adesso ci sei anche tu. Mi togli il fiato come le stelle, Honey.»
Tutto il tempo del mondo è il primo romanzo di una trilogia YA uscita self qualche anno fa e che ora è approdata in libreria grazie a Mondadori. Un libro dalle forti emozioni con due giovani protagonisti dalle vite difficili, complicati e fragili, apparentemente molto diversi ma uniti dalla stessa sofferenza interiore. Un romanzo con una buona dose di romanticismo ma anche di tanta disperazione, sofferenza e lacrime.
Anais Kerper è la classica ragazza californiana, bella, ricca e popolare. Apparentemente perfetta, con una famiglia perfetta, un fidanzato perfetto, studentessa modello e capitano della squadra di cheerleader. Ma cosa c’è realmente dietro questa maschera di perfezione? Tanta sofferenza, per una vita in cui non si riconosce, per una famiglia in cui contano solo le apparenze ma non c’è affetto e amore, per un ragazzo che non le da più nessuna emozione. Anais sembra avere tutto ciò che si può desiderare ma in realtà ciò che più le manca è essere se stessa. Costretta a reprimere tutte le sue aspirazioni per compiacere i genitori, Anais ricorre all'autolesionismo, perché il dolore fisico è l’unica cosa che riesca a cancellare il dolore dell’anima.
Odio ciò che vedo.
Odio mia madre e la sua ossessione per la linea.
Odio mio padre che vede chi non sono.
Odio i giorni in cui vorrei urlare anche se nessuno mi starebbe a sentire.
Odio non poter essere la diciassettenne che vorrei.
Desmond Ward ha avuto una vita all'opposto di quella di Anais, tutto tranne che perfetta. Orfano, diciassette anni, dieci dei quali passati in orfanotrofio, passando da una famiglia in affido all'altra, senza mai trovare qualcuno disposto ad adottarlo e volergli bene. Des sa badare a se stesso, ancora una anno e sarà libero di lasciare l’istituto in cui vive e iniziare una nuova vita, cercando di dimenticare un passato pieno di sofferenza e disperazione. Qualcosa però sconvolge i piani di Des e la vita di Anais. I Kerper hanno deciso di prendere in affido Des per partecipare ad una iniziativa che coinvolge tutti i pezzi grossi della loro città. Desmond e Anais si incontrano così e in modo inaspettato e improvviso lui entra a far parte della famiglia Kerper. Fin da subito Des capisce che Anais non è quello che sembra, intuisce il rapporto conflittuale che ha con i suoi genitori, vede lei per quello che è, con i sui disagi e la sua sofferenza. Inizialmente Des cerca di starle lontano, da molto ormai non permette a nessuno di avvicinarsi troppo, e quella famiglia ricca in cui è capitato è solo di passaggio, una tappa importante che l’aiuterà a realizzare il suo progetto per il futuro, niente di più. Gli unici momenti in cui lui si avvicina ad Anais sono quelli in cui la sente soffrire, i momenti in cui capisce che forse non sono così diversi da come sembra, tutti quei momenti in cui può aiutarla. Avvicinarsi a Desmond sembra un’impresa impossibile anche ad Anais, ma quando lui le apre uno spiraglio le cose si complicano ulteriormente perché ciò che nasce fra loro non è amicizia ma qualcosa di molto diverso. I due ragazzi si cercano e si respingono, il loro rapporto è sbagliato, inopportuno e rischioso per entrambi, ma quello che provano è troppo forte e impossibile da ignorare. Sono giovani, impulsivi e problematici, inutile dirvi che dalla loro unione non possano che nascere situazioni complicate, i loro con i continui cambi di umore rendono una situazione già difficile, impossibile e disperata. La rabbia di Des resiste alle provocazioni ma sembra sempre sul punto di esplodere mentre la fragilità di Anais sembra poterla spezzare da un momento all'altro. Fragilità e rabbia, operano come due forze opposte che allontanano i due ragazzi l’uno dall'altra. Sopratutto Anais è dominata dall'insicurezza, dall'abitudine a fare ciò che ci si aspetta da lei e dalla paura di cambiare e scontrarsi con i suoi genitori. Entrambi si sentono alienati, lontani da tutto e tutti, nessuno sembra capirli veramente finché l'amore nato dal loro incontro diventa l’unica cosa in grado di poter curare quel buco nero che hanno nell'anima.
«Poi è giunta la rabbia e mi sono riempito di quella diventando di ghiaccio, finché sei arrivata tu col tuo calore. Mi sono sciolto pian piano e la cosa mi ha fatto maledettamente paura, ma Dio com’è stato bello! Ti ho lasciata entrare, Honey, e adesso tu non fai altro che fuggire.»
Un romanzo scritto molto bene, in un modo che riesce ad evocare emozioni e suscitare empatia con i personaggi che si fanno amare ed odiare, che provocano rabbia e tenerezza.
Forse l’autrice ha calcato un po’ la mano con un finale drammatico e inaspettato, che sconvolge tutto e porta i due ragazzi ad uno shock emotivo da cui risulteranno distrutti. Sono molto curiosa di sapere come ne usciranno e se ne usciranno nel prossimo romanzo.
Il mio voto: 3,5 stelline ( non arrivo a quattro per il finale)
L'autrice
Sara Purpura, palermitana, classe 1981. Scrive, legge e ama. La sua vita si ciba di questo.
Sposata e madre di due figli che adora, Sara ama leggere qualsiasi cosa e si definisce, per questo, una lettrice onnivora. “Chi legge vive storie, che non potrebbe vivere in una vita sola” è il suo motto. Scrive storie che le piacerebbe leggere e si emoziona mentre lo fa, sperando di riversare nei suoi racconti, parte della trepidazione che prova scrivendoli. Ama i romance, i grandi romanzi d’autore, i classici e gli storici. Scrive, legge e ama. La sua vita si ciba di questo.
Il libro
Editore: Mondadori collana Chrysalide
Genere: Young Adult
Pagine: 288
prezzo ebook: 8,99€
prezzo cartaceo: 17,00€
Data Pubblicazione: 8 maggio 2018
Trama
Anais Kerper è la ragazza che tutte vorrebbero essere. Bella, intelligente, di famiglia benestante. Ha al suo fianco il ragazzo ideale e davanti a sé un futuro radioso. Eppure, dietro questa patina di perfezione, lei sta andando in pezzi, incapace di ribellarsi a una vita che non le corrisponde affatto. Una vita di cui ha il pieno controllo solo quando, chiusa fra le quattro mura del suo bagno, cerca il dolore per sfuggire alla realtà.
Desmond Ward è un ragazzo difficile. Orfano da quando aveva sette anni, ha alle spalle un passato di continui abbandoni e un’anima rattoppata. Nera. Sporca. Marcia. Ma il destino sembra finalmente tornare a sorridergli il giorno in cui una facoltosa famiglia decide di prenderlo in affido, regalandogli così la possibilità di una vita diversa, e forse perfino il sogno di diventare un giocatore professionista di football. Una volta giunto nella loro villa, però, conosce Anais, la sua futura sorellastra, stupenda e fragile. E, subito, quello che è stato il loro mondo fino a quel momento si sgretola. L’uno coglie negli occhi dell’altra il suo stesso tormento e l’attrazione si fa largo dirompente. Incontrollabile. E proibita. Ciononostante Des e Ana non possono smettere di cercarsi, desiderarsi, e amarsi, perché solo l’uno tra le braccia dell’altra, per la prima volta, capiscono cosa significhi vibrare e sentirsi vivi.
Ma il mondo “fuori” non si lascia mettere in un angolo, al contrario si fa avanti minaccioso e li costringe a chiedersi fino a dove sono disposti a spingersi per difendere il loro amore. Quella di Anais e Des è una scelta difficile. Un sì o un no che richiederebbero un istante per essere pronunciati. Ma “la vita è fatta di istanti. E di respiri impigliati in gola, e del cuore in fondo allo stomaco che li precede. E poi c’è il ‘mentre’: quell'attimo in cui decidi se essere felice o soffrire”.
Tutto il tempo del mondo è il racconto appassionato e coinvolgente di un amore totale e impulsivo, spesso insensato e incosciente, che punta dritto al cuore del lettore per non abbandonarlo più.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato <3
RispondiEliminaUn solo appunto riguardo al finale, doveroso per i lettori che leggeranno la vostra recensione, quindi in nessun modo polemico. Il finale di questo primo volume ha una sua logicità nella storia che - ricordo - è composta da altri due capitoli. Non ho voluto calcare la mano, né ho raccontato qualcosa di assurdo o puramente fantasioso e inverosimile. La storia di Desmond e Anais aveva bisogno di un evento del genere per andare avanti. I personaggi necessitavano di questo per evolversi. Può anche non essere comprensibile, ma è la scelta di un'autrice che pensa a una trilogia, alla caratterizzazione dei personaggi rispetto a essa e non a un libro autoconclusivo.
Grazie ancora ^_^
Cara Sara, hai fatto benissimo a fare questa precisazione, anzi perdonami se ti ho dato l'impressione di considerare il finale del tuo libro inverosimile o assurdo. Non è quello che penso. Il finale del tuo libro è tosto, e il fatto che tu sia riuscita a suscitare emozioni così forti è un pregio non un difetto. Io ho scritto sull'onda delle emozioni e probabilmente il dispiacere per tu sai cosa ha prevalso😜
EliminaSpero che Mondadori pubblichi presto il secondo volume, la tua è una storia che merita di essere seguita fino in fondo.