giovedì 28 febbraio 2019

recensione: PS: TI ODIO DA MORIRE di Winter Renshaw


«Caro Isaiah, sono passati otto mesi da quando eri un semplice soldato pronto a partire per chissà dove, e io una cameriera troppo timida. Mentre ti passavo furtivamente quella frittella gratis, ricordo di avere sperato che non ti accorgessi del mio sguardo. E invece l'hai fatto. E così abbiamo passato insieme la settimana più incredibile di tutta la mia vita, in attesa del giorno in cui saresti dovuto partire. Quei momenti trascorsi insieme hanno cambiato tutto. Dopo che sei partito, ho conservato ogni tua lettera. Ho imparato a memoria ogni parola, in attesa di un nuovo messaggio o qualunque cosa che mi parlasse di te. E poi un mese fa hai smesso di scrivermi. E ieri hai persino avuto il coraggio di venire nel locale dove lavoro facendo finta di non conoscermi.
E pensare che avrei potuto amarti. Spero almeno che tu abbia avuto una buona ragione. Maritza la cameriera
P.S. Ti odio. Questa volta per davvero».

Lo so... non inizio mai con una citazione così lunga ma la cosa è assolutamente necessaria e altrettanto significativa visto che è anche la sinossi del romanzo. Fondamentale per avere un'idea di quello che accade, ma solo la punta dell'iceberg rispetto a quello che ci aspetta. Una lettera: come una delle tante che si scriveranno i due meravigliosi protagonisti di questa storia struggente ed esaltante. Credetemi, questo è un libro stupendo! Mi ha ipnotizzata dalle prime righe... mi ha emozionata fino alle ultime. Una storia bellissima, romantica senza volerlo essere (capirete solo leggendo il perché), intensa ed indimenticabile. 


opinione di Sangueblu


"Il pensiero di quello che avrebbe potuto essere
fa più male di un cuore infranto"

Maritza Claiborne vive a Los Angeles - Holliwood per la precisione - e nonostante sia la nipote di una famosissima attrice si guadagna da vivere facendo la cameriera in uno dei locali più famosi della città: il Brentwood Pancake and Coffe; famoso proprio per quella "s" finale che manca alla parola pancake. Qui è infatti proibito ordinare più di un singolo - leggendario e squisito - pancake. Ma per l'affascinante, seppur scorbutico, caporale Isaiah Torres che ne vuole assolutamente due, grazie ad uno stratagemma Maritza riesce a fare un eccezione e ad accontentarlo. E' il caso di dire che "galeotto fu" il pancake perché proprio grazie a questo tortino extra - e per la verità anche ad un incidente stradale non preventivato - si innescherà la scintilla tra loro.
Una scintilla che rimarrà sopita ma che prenderà sempre più forza in profondità nei due protagonisti fino a far divampare un'incendio in grado di fondere le loro fondamenta; le loro convinzioni.
Un rapporto che si evolverà con dinamiche molto strane perché fondato su strani presupposti e in uno strano contesto. Vi spiego meglio perché: entrambi, per motivi diversi, non vogliono legami e, oltretutto, Isaiah ha solamente altri 9 giorni d passare in California prima di essere rimandato in missione in Afganistan. 
Ma per qualche "strana ragione" - ve l'ho detto che il pancake era stato galeotto... - fanno uno" strano accordo" ossia quello di passare insieme tutti i giorni a venire fino alla partenza come fosse sempre "sabato".  Presupposto intrigante, non vi pare??
Non avete idea di quello che vi aspetta!

Sebbene non sia lontanamente un appuntamento,
e affezionarsi a questa donna sia l'ultima cosa di cui ho bisogno,
c'è una piccolissima, e intendo proprio minuscola, parte di me
che vorrebbe non dover partire la prossima settimana
per poter restare nei paraggi e conoscerla un po' meglio.

Personalmente ho adorato l'ambientazione... E' stato bellissimo vivere quasi in prima persona tutti quegli appuntamenti in luoghi così turistici e caratteristici di Los Angeles (in cui sono anche stata perciò è stato doppiamente bello riviverli, in qualche modo) ed è stato bellissimo il loro modo di conoscersi, di entrarsi sotto pelle... di non superare mai solo in apparenza un certo confine. Ho adorato i loro dialoghi. E ho adorato le loro lettere.

Lettere sì. Ne leggerete diverse...
e le aspetterete con la stessa ansia con cui le aspettano Maritza ma anche Isaiah, dopo essersi lasciato convincere ad intraprendere questo "amichevole" rapporto epistolare per mantenere i contatti e soprattutto qualcosa da poter stringere tra le mani. 
Come avete dedotto e capito dalla trama arriverà n momento in cui questa corrispondenza si fermerà mandando Maritza, ma anche noi ve preannuncio, nel panico; senza una sola spiegazione.

"Ah, sei uno di quelli" dice con le mani strette sul volante.
"Uno di quelli?"
"Sì, un vero macho", afferma mordendosi il labbro inferiore
con la sua dentatura perfetta.
"Niente emozioni, niente pensieri, tempra d'acciaio".
"Lo dici come se fosse una brutta cosa".
"E' una brutta cosa. Dobbiamo esprimere i nostri sentimenti,
lasciare emergere la rabbia, la tristezza,
la paura e qualsiasi altra cosa. E' bello provare tutte
le diverse emozioni in un mondo dove si cerca di reprimerle con alcol, droghe e surrogati dell'amore."

La caratterizzazione dei personaggi è impeccabile; si presentano a noi a trecento sessanta gradi e grazie al punto di vista alternato siamo in grado di entrargli in profondità. Ho adorato Maritza: così effervescente e spumeggiante, così aperta, così sincera nel dichiarare tutte le sue emozioni con una naturalezza disarmante. Ho adorato anche Isaiah nonostante il suo essere un po' orso; il suo essere così silenzioso ma senza remore a parlare quando ha cose significative da dire. Ho adorato ogni suo slancio, ogni suo pensiero.
Ho adorato il suo essere un punto interrogativo per Maritza e ho adorato come lei abbia provato pian piano a darsi delle risposte... a risolvere l'enigma Isaiah. Ho adorato la sua dignità, la sua forza e la sua purezza. In sostanza... se ancora non fosse chiaro, ho adorato TUTTO di questo romanzo! Eccezion fatta per le scene di sesso che, se pure si contano sulle dita di una mano, ho trovato superflue nella loro descrizione e raccontate (ma non so se sia un problema di traduzione) con un linguaggio fin troppo esplicito e colorito. Ma la chimica palpabile tra loro in tutto il romanzo è assolutamente fantastica! Intrigante e coinvolgente.

Senza indugiare oltre nel mio racconto vi esorto caldamente a non farvi sfuggire questo piccolo gioiellino contemporay romance e vi lascio con una piccola chicca che spero serva a risolvere, qualora lo aveste, il quesito sull'apparentemente "strano titolo.
Ogni lettera che i due si mandano, da precedenti accordi, doveva terminare con un PS: ti odio.
Se volete scoprire perchè dovete assolutamente leggere il libro di Winter Renshaw.

Il mio voto: 5 stelline

PS: Series

1 - PS: Ti odio da morire
2 - PS: I miss you (ancora inedito in Italia)
3 - PS: I dare you

L'Autrice


E' una inguaribile ottimista. Vive da qualche parte negli Stati Uniti ed è molto difficile vederla senza un quaderno e il suo laptop. Quando non scrive, pensa a quello che dovrebbe scrivere. Ha un marito, tre figli, il carlino più pigro mai vissuto al di qua del Mississippi e un altro cucciolo che si è impossessato di tutte le sue scarpe. I suoi libri sono diventati bestseller del Wall Street Journal e hanno conquistato il cuore delle lettrici.


Il libro

editore: Newton Compton
genere: contemporary romance
pagine: 284
prezzo: 9.90 euro
Rilegato
eBook: 4.99 euro

Trama

«Caro Isaiah, sono passati otto mesi da quando eri un semplice soldato pronto a partire per chissà dove, e io una cameriera troppo timida. Mentre ti passavo furtivamente quella frittella gratis, ricordo di avere sperato che non ti accorgessi del mio sguardo. E invece l'hai fatto. E così abbiamo passato insieme la settimana più incredibile di tutta la mia vita, in attesa del giorno in cui saresti dovuto partire. Quei momenti trascorsi insieme hanno cambiato tutto. Dopo che sei partito, ho conservato ogni tua lettera. Ho imparato a memoria ogni parola, in attesa di un nuovo messaggio o qualunque cosa che mi parlasse di te. E poi un mese fa hai smesso di scrivermi. E ieri hai persino avuto il coraggio di venire nel locale dove lavoro facendo finta di non conoscermi. E pensare che avrei potuto amarti. Spero almeno che tu abbia avuto una buona ragione. Maritza la cameriera P.S. Ti odio. Questa volta per davvero».

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