lunedì 13 giugno 2016

PICCOLE SORPRESE SULLA STRADA DELLA FELICITA' di Monica Wood - recensione

Una storia di combattenti e sognatori, naufraghi della vita ancora in viaggio verso la felicità. Un romanzo indimenticabile sulla magia inattesa del destino.
Perchè si può volare. Si può volare persino su una mongolfiera tirata su da una balena... Se quell'anima, appesantita dalle vicissitudini e dai dolori di una vita, non perde il brio, la leggerezza d'animo; si può volare con l' entusiasmo che contagia. Anche quando la vita vuole buttarci giù. Entusiasmo ed energia di cui è provvista Ona, la straordinaria protagonista centenaria di questo romanzo,  che, grazie ad un bimbo scout e alla sua famiglia, ritrova quella energia che sprizza e si espande e raggiunge anche il lettore.


È la storia di una donna normale. 
Ma vista da molto vicino, e da vicino, si sa, nessuno è normale.
C'è questa donna che all'inizio del libro di straordinario ha solo l'età, 104 anni, apparentemente trascorsi solo a guardar vivere gli altri.
Ma poi impara a guardare se stessa e scopre di essere straordinaria tutta quanta.
Io, Ona Vitkus.
Per dire: adesso mi sembra straordinario anche il mio nome. 
Inizia dolce ma poi ha quello spigolo di consonanti che ti mette sull'attenti.
Un nome da spia, da donna fatale, da rivoluzionaria.
Mai fatto la spia.
La donna fatale poi.
Men che meno la rivoluzionaria.
No, aspetta. 
Io la mia piccola rivoluzione l'ho fatta eccome. 
Ho trasformato me stessa.
Senza bisogno di droghe o di scappare in India,
come facevano i giovani negli anni in cui io ero già vecchia. 
Io da giovane sono scappata non in India,
ma con un circo, che allora era anche più trasgressivo dell'India.
Eppure un anno passato con acrobati e mangiatori di spade
non mi ha cambiata quanto due mesi passati a chiacchierare con un boy-scout,
nel salotto di casa mia.
È da lì che è iniziata la rivoluzione. 
E non solo per me.
Questo è il bello delle rivoluzioni: sono contagiose. 
Se inizi tu, sta' sicura che poi ne arrivano altri, all'inizio due o tre, poi sempre di più.
Il mio libro si ferma alla fase «due o tre».
La fase «sempre di più» potete scriverla voi se,
quando avrete finito di leggerlo, comincerete a sentirvi addosso
la voglia di fare la rivoluzione.
Partendo da voi stessi, il primo passo per cambiare il mondo.

opinione di Sangueblu

Ammetto di aver aspettato con trepidazione l'uscita di questo romanzo perché anche io, come molti di voi, sono rimasta subito affascinata dalle parole di Ona, da quando ho cominciato a "conoscerla" e seguirla sulla sua pagina Facebook (La versione di Ona) perchè ammettiamolo, non è una cosa da tutti aprire una pagina Facebook alla veneranda età di 104 anni!!!
Gente molto più "giovane" di lei, e parlo addirittura di mia madre che ancora non arriva ai settanta, fa quasi fatica a mandare un sms, figuriamoci se saprebbe destreggiarsi con internet, social e quant'altro....
Come non restare ammaliati dalle sue stesse parole che introducevano un romanzo che non mi sarei mai aspettata di leggere... Una copertina suggestiva ed evocativa, che mi faceva pensare a qualcosa di "leggero", che è andato poi a cozzare con quanto ho poi ritrovato nella sinossi che, vi confesso, un pochino mi aveva scoraggiata e fatto perdere un pizzico dell'entusiasmo iniziale perchè temevo di trovarmi di fronte ad una storia troppo triste e dolorosa.
Niente di più lontano dalla realtà. Perchè, anche se è inutile negare la grande tristezza e dramma di certe condizioni e di certe premesse (la morte prematura ed improvvisa del "ragazzino", come lo chiama sempre lei), quello di Monica Wood è un romanzo pieno di speranza, vita, energia ed ottimismo.

Ona, come ho detto, ha 104 anni quando un piccolo scout di undici anni, timido e introverso viene incaricato di assisterla nei lavori di casa: accudire i suoi uccellini, falciarle il prato, riparare le assi di legno scricchiolanti dei gradini e aiutarla in tutti quei lavori che non può più fare. Solitamente Ona non sopporta ragazzini, ma l'anima curiosa e sensibile di questo bambino appassionato di Guiness dei Primati la conquista e per la prima volta da tanto tempo, la fa sentire importante e apprezzata.
Nasce una sorprendente e profonda amicizia che risveglia in Ona qualcosa di sopito che dirompe a valanga dentro di lei.
Tutto nasce da una semplice intervista, richiesta come compito scolastico, ma ben presto si lascia coinvolgere e contagiare dall'entusiasmo del bambino all'idea di poter far entrare proprio lei, Ona, nel Guinness dei Primati, come più anziana donna vivente.
Con grande delusione di entrambi, però, scoprono che i suoi 104 anni non sono poi così sensazionali: il mondo è pieno di uomini e donne per più vecchi di lei.
Devono trovare allora un'altra idea: diventare l'automobilista patentata più anziana del mondo.
Entrambi sono galvanizzati all'idea di imbarcarsi in questo progetto, facendo ricerche, piani e congetture. Ma non hanno fatto i conti con il destino, che purtroppo ha altri progetti: un sabato - il quinto dei sette previsti dal Capo Scout, per la precisione -  il ragazzino non si presenta da lei.
Fin quando alla porta di Ona bussa Quinn: suo padre.

E da qui parte tutta un'altra "storia" che va ad intrecciarsi con questa: le conseguenze di questa perdita sulla famiglia del piccolo scout che ha tanto da elaborare e da risolvere. Anche del proprio passato.
Ona e la sua presenza faranno da perno a questo processo di elaborazione e rinascita e tutti diventeranno determinanti - in qualche modo - l'uno per l'altro.
In un continuo salto temporale tra presente e passato, tra punti di vista, ricordi e avvenimenti che caratterizzano lo stile narrativo assolutamente particolare ed intrigante del romanzo della Wood, parteciperemo ad un viaggio on the road, che è anche un viaggio dell'anima e ci ritroveremo sospesi come su quell'aeroplanino rosso che vola, in copertina, sostenuto da una balena volante....
All’inizio del romanzo siamo ai giorni nostri negli USA, a casa di Ona; nel capitolo successivo ci troviamo in un salotto di inizio del novecento, con Ona, piccola immigrata figlia di lituani che non parlano inglese, a lezione dalla sua vicina di casa ce sarà un po' madre prima di lei e poi del primo figlio che metterà al mondo.  Poi, ad un tratto, siamo di nuovo ai giorni nostri nella cucina di Ona; quella cucina dove lei racconta tutta la sua vita a quel bambino che con grande naturalezza, spontaneità e fiducia riesce a farle svelare segreti inconfessati, facendole ripercorrere la sua storia,  facendogliela scoprire sorprendentemente "avventurosa". Sempre a pezzetti conosciamo anche la storia dei genitori del bambino che vivono un amore forte e complicato; mai vissuto come sarebbe stato "sano" e "giusto" per via dell’indole e la professione del padre (musicista);  messo anche in difficoltà dalla sensibilità del bambino e dalle aspettative della madre.
Mano a mano che i capitoli proseguono i dettagli si fanno più accurati e il quadro, complessivo, acquista significato e scopriremo che certe vite possono essere più brevi di altre, alcune altre invece, come nel caso di Ona sono più lunghe, ma ciò che le rende - sempre - speciali è il modo in cui decidiamo di viverle. Perciò non smettiamo mai di percorrere la nostra strada, passo dopo passo, sulla strada della felicità... E portiamo avanti la nostra rivoluzione!

Grazie mille a Cinzia Carlino per avermi fatto scoprire e leggere questo libro stupendo!

Chissà, se non avessi aspettato 104 anni per fare la rivoluzione dentro di me,
magari poi mi sarebbe restato anche il tempo per rivoluzionare un Paese.
Ma meglio tardi che mai. 
Anzi, il primo provvedimento della mia personale rivoluzione
è abolire le parole «tardi, mai, presto, sempre».
La vita è una serie ininterrotta di momenti giusti.
Giusti per fare cosa?
Sapersi rispondere è rivoluzionario.
Il momento giusto per ritrovare degli amici.
Oppure per lasciarli andare.
Per imparare cose nuove, o per far piazza pulita delle vecchie.
Per perdonare o per… no, esistono momenti giusti soltanto per perdonare.
È la rivoluzione più rivoluzionaria che ci sia, 
per questo l'hanno fatta in pochissimi.
Tipo Gesù, Gandhi e… temo che la lista termini qui,
ma se conoscete qualcun altro ditemelo, per piacere.
Preparatevi a perdonare anche me, se nel libro troverete qualcosa che non vi piacerà,
che non vi aspettavate.
Io vi ho già perdonato in anticipo per tutte le volte che direte:
«eh, però, qui Ona un po' mi deludi».
Succederà.
Anche su Facebook ho imparato che non si può piacere a tutti. 
Ma anche che non si può fare a meno di voler piacere a tutti,
accidentaccio, a quattordici anni o a 104.
Basta, non ce la faccio più a restare sulle spine senza far nulla.
Vado a preparare una torta.
Così la porto in libreria come premio per il primo che compra
A patto che la divida con il secondo, il terzo eccetera.
Spero che vi piaceranno sia la torta che il libro.
E soprattutto, che non vi siate ancora stancate di camminare con me.
È la parte più emozionante delle rivoluzioni,
quando si cammina in tanti, fianco a fianco, lungo la stessa strada,
pensando «provate un po' a fermarci, ora».

L'Autrice


Monica Wood proviene da una famiglia irlandese del New England e, prima di diventare unascrittrice a tempo pieno, ha lavorato in ambito scolastico e in una casa di riposo. Autrice bestseller di romanzi e di un memoir, vive con il marito a Portland, nel Maine.
Le sue grandi passioni, oltre la scrittura sono il birdwatching e il canto - si è esibita per anni come cantante jazz, pop, country e gospel.


PICCOLE SORPRESE SULLA STRADA DELLA FELICITA'
Monica Wood

editore: Sperling & Kupfer
genere: narrativa contemporanea
pagine: 372
prezzo: 17,90 euro
Rilegato
eBook: 9.99

Trama

"La signorina" Ona Vitkus ha vissuto una vita riservata e ineccepibile, i suoi segreti - e le sue pene - celati con cura a occhi indiscreti. Questo finché non arriva lui, il bambino insolito con la passione per i Guinness dei primati. Lei ha 104 anni, lui soltanto 11. Da bravo boy scout, dovrebbe semplicemente aiutarla nei lavori di casa ogni sabato, ma con la sua curiosità e il suo entusiasmo contagioso infrange pian piano la scorza diffidente e un po' burbera di Ona, riuscendo a farla parlare di sé, a cominciare da quelle lontane origini lituane, e persino a coinvolgerla in un progetto singolare: farle vincere il record di "Automobilista patentata più anziana". Ona, che nel suo secondo secolo di vita credeva di avere ormai chiuso con l'amicizia, è conquistata da quel ragazzino con l'aria fragile e buffa che la fa sentire speciale. Ed è profondamente delusa quando quei sabati fatti di faccende domestiche, racconti e lezioni di guida s'interrompono di colpo. Passa un sabato, poi un altro: del bambino, nessuna traccia. Fino a quando si presenta a casa sua uno sconosciuto, un uomo di nome Quinn. È il padre del ragazzino ed è lì per completare quello che suo figlio aveva iniziato prima di essere strappato alla vita troppo presto. Da quel momento, Ona si ritroverà alle prese con i sensi di colpa di un padre, con il dolore di una famiglia spezzata, con un inatteso viaggio on the road che diventa un viaggio dell'anima.

Nessun commento:

Posta un commento