giovedì 28 novembre 2019

Blog Tour: SPRING GIRLS di Anna Todd - recensione

A tutte le "piccole donne" là fuori
che stanno cercando di capire 
cosa significhi essere donna.
Io e tutte le altre vostre sorelle nel mondo
siamo dalla vostra parte


Martedì è tornata in libreria un'autrice amata soprattutto dalle giovanissime e diventata ormai famosa in tutto il mondo per la sua serie After. Naturalmente sto parlando di Anna Todd.
Proprio per la grande risonanza che ha tra le lettrici più piccole ero molto curiosa di leggere questo suo nuovo romanzo - Spring girls - che è un riadattamento moderno del romanzo di Louisa May Alcott (da me amatissimo fin da ragazzina) Piccole Donne per capire che genere di taglio aveva deciso di dargli; quanto si sarebbe distaccato dall'originale e in cosa e che tipo di personaggi avrebbe tratteggiato.
Ebbene, l'ho letto per voi e ve ne parlo in occasione del blog-tour organizzato da Sperling & Kupfer insieme a Il salotto del gatto libraio, Bookish Advisor, Il colore dei libri, Leggendo Romance e Le recensioni della Libraia.
(Se avete perso qualche tappa vi consiglio di recuperarle!)


opinione di Sangueblu




Seguire quattro figlie di età compresa tra i dodici e i diciannove anni non era solo il compito più difficile che avessi,
ma anche la cosa più importante che avrei realizzato nella vita.

Le sorelle Spring - Meg, Jo, Beth ed Emily - vivono con la madre Meredith nella base militare di Fort Hood, a New Orleans. Loro padre è infatti un ufficiale di professione, da diversi anni di stanza in Afghanistan.
La situazione per le piccole donne Spring, come potete immaginare, non è delle più semplici. Vivere da sole senza il padre, costantemente preoccupate per la sua incolumità e dovendo affrontare le difficoltà di una esistenza a volte complicata proprio dalla ristretta comunità in cui si trovano a vivere (le comunità militari americani sono dei veri e propri mondi a parte dove vigono regole ben precise) è a volte davvero dura.

Anche le nostre figlie dovevano mantenere una buona reputazione,
nella misura in cui quattro adolescenti erano in grado di farlo.
In una base dell'esercito
le chiacchiere viaggiavano più veloce della luce,
e le ragazze Spring avevano alimentato
già abbastanza pettegolezzi in città.

Ma le sorelle sono abituate a darsi una mano, anche perché non possono neanche contare molto su loro madre, sì presente, ma ormai talmente provata dall'angoscia, dalle responsabilità e la preoccupazione da aver imboccato la strada dell'alcolismo e di una sorta di indifferenza e apatia che vanno a pesare molto sulle spalle di Beth che, dolce e generosa, non ha esitato a farsi carico della casa e delle primarie necessità familiari, abbandonando la scuola e studiando in casa da privatista. Anche la maggiore delle quattro, Meg, dà sicuramente una mano per quello che può, soprattutto quando si tratta di sfruttare la sua patente di guida ma il suo costante pensiero alla bellezza, al trovare un ragazzo (meglio se dell'ambiente militare) e a risolvere i conflitti interiori che a legano a una sua cotta del passato di sicuro la rendono molto più concentrata su se stessa.
Amy, la più piccolina e la più "problematica" delle quattro per molti aspetti è il personaggio che più rimanda ai tratti dei personaggi originali del romanzo della Alcott: superficiale, un po' gelosa e desiderosa di essere sempre in qualche modo al centro dell'attenzione.
Jo, che si rivela il mio personaggio preferito tra le sorelle nel romanzo della Todd come nell'originale, è pragmatica, caparbia e ambiziosa. 

Le ragazze Spring avevano attraversato  varie fasi critiche dovute alla mancanza del padre. Meg l'aveva sentita soprattutto quando il suo fidanzato aveva mostrato agli altri ragazzi della scuola alcune foto che sarebbero dovute restare private. Jo, quando era diventata la direttrice più giovane che il giornale scolastico avesse mai avuto, e ancor più quando le avevano tolto l'incarico. Beth la sentiva ogni volta che suonava e non riusciva a trovare la nota giusta. Amy, quella volta in cui voleva che il papà le cantasse le sue canzoni preferite della Disney. E la madre, che sentiva la sua mancanza farsi soffocante quando la vita diventava un po' troppo faticosa.

Diciamo che circa i 70% del romanzo si dilunga a presentare le quattro protagoniste e la loro realtà. A parte qualche piccolo sprazzo in cui si risveglia un po' l'interesse il romanzo manca di abbrivio. Manca cioè, secondo me, qualche cosa nella storia (a parte quella che poi in maniera un po' troppo blanda viene successivamente sviluppato) che la renda interessante, avvincente. O anche solo divertente.
In più punti mi sono annoiata. E forse anche la parte "moderna" che doveva o poteva essere la forza di questo romanzo mi è un po' venuta meno...
Probabilmente a penalizzare un po' il risultato è stata l'ambientazione che non ha consentito molto all'autrice. La realtà dei cambi base è un po' quella di "ghetto", o così mi è sembrato. E non credo che questa cosa fosse un'aiuto all'emancipazione dei personaggi che, però, alla fine trovano la loro strada.

Il mio personaggio preferito in assoluto è la mamma di Shia King ma il suo è un cammeo talmente breve, ad impreziosire i romanzo, che ne avrei voluto di più. Anche Shia è un bel personaggio e Laurie Laurence si conferma la perla di ragazzo che è, anche nel romanzo originale. 
Questa cosa l'ho apprezzata molto ma non basta a farmi avere un giudizio totalmente positivo od entusiasta rispetto a questo romanzo.

Per me è una lettura senza infamia e senza lode.
No so che tipo di effetto possa avere sulle nuove generazioni che non si sono accostate al capolavoro letterario della Alcott (vi raccomando di leggerlo prima o poi); probabilmente non avere un confronto con l'originale potrebbe aumentare quel mezzo punto sul giudizio finale che, purtroppo, per me, raggiunge a malapena le tre stelline.

Ringrazio comunque la Sperling per l'opportunità e per la copia offerta in cambio della mia recensione onesta.

il libro

editore: Sperling & Kupfer
genere: narrativa YA
pagine: 371
prezzo: 17.90 euro
Rilegato
eBook: 8.99 euro

Trama

Meg, Jo, Beth e Amy Spring sono sorelle. Diversissime tra loro, eppure unite da un legame più forte di ogni contrasto. Vivono con la madre in una base militare nei pressi di New Orleans, mentre il padre, ufficiale dell'esercito americano, è in missione in Iraq. La più grande, Meg, attende con ansia la proposta di matrimonio del fidanzato, ma il ritorno di un vecchio «amico» e un'ombra del suo passato sembrano turbare i suoi piani di felicità. Beth, la più introversa, è a disagio in mezzo agli sconosciuti; adora stare a casa, cucinare e prendersi cura della famiglia. Se fosse un profumo, sarebbe l'aroma dei biscotti appena sfornati. Jo è la ribelle del gruppo: impulsiva e appassionata, sogna di fuggire a New York, diventare una giornalista e cambiare il mondo. Niente può fermarla, nemmeno l'amore - qualunque cosa esso sia. Finché l'incontro con Laurie, un giovane vicino di casa, inizia a mettere in dubbio qualche sua certezza. Amy è la più piccola; impaziente di assaporare la vita, non può che stare a guardare le sorelle - e intromettersi come può - mentre si destreggiano tra primi amori e delusioni, amicizie sincere e tradimenti, cyberbullismo e social network. In un anno cruciale per il destino della famiglia Spring, le quattro sorelle affronteranno - ognuna a modo suo - sfide impreviste, paure, cambiamenti. Alla ricerca di un destino da costruire con le proprie mani, di una vita di cui andare fiere. Anna Todd rende omaggio a un classico che ha ispirato le lettrici di ogni generazione, "Piccole donne", adattandolo al linguaggio, ai costumi e agli interrogativi del ventunesimo secolo. Una storia senza tempo, per provare a raccontare cosa significhi essere ragazze: ieri, oggi, sempre.

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