domenica 3 aprile 2016

UPTOWN GIRL di Raffaella V. Poggi - Recensione

Comincia male, continua meglio e sorprende... ma alla fine non mi convince questo erotico che poi vira verso il romance e il giallo. Problemi con la verosimiglianza, con quello che cementa il "patto con i lettori" che instaura ciascun autore. Peccato, perché gli ingredienti per un libro intenso c'erano tutti, a partire da alcune scene di sesso ben scritte...





Era rimasta nuda, solo con il reggiseno di pizzo trasparente che lasciava intravvedere le corone rosee dei capezzoli. Mosse un passo verso di lui, offrendosi al suo gioco.
Era lì per quello.
Null’altro.
Cercò di convincersene, per non cadere ancora in quel baratro buio che era l’amore. 
L’amore senza speranza.
«Togliti il reggiseno», ordinò Walsh roco, sfiorandole il petto.
Jackie sganciò l’indumento e lo fece scorrere lungo le braccia esponendo 
al suo sguardo il seno perfetto.
Lui sospirò. Era pronta, offerta pagana sull’altare del sesso.
«Vai alla catena», le intimò, dopo averla squadrata per un lungo istante.
Jackie obbedì e si avvicinò agli anelli di metallo che pendevano dal soffitto, immobili, in attesa.

Il parere di Eva Purple

Leggi le prime pagine e ti viene da lasciarlo. Perché la storia comincia in un modo davvero inverosimile: il padre della bionda ed elegante Jakie si è indebitato fino all'osso e, apparentemente, solo un uomo può salvare la sua azienda, il potete mago della finanza Walsh. Che però, senza alcun preambolo, chiede alla ragazza di "pagare in natura" attraverso pratiche sadomaso la sua "parcella".
La Nostra, appena appena scalfita da questa proposta indecente, non ci mette molto a dire di sì e a rendere disponibile il suo corpo. 
Bene, dopo aver letto le poche pagine iniziali che narrano questi avvenimenti, raccontati senza troppe emozioni e, soprattutto, senza alcun preambolo, nessuna storia di attrazione tra i due, senza un'introduzione necessaria a preparare il lettore... volevo abbandonare il libro. Mi sembrava infatti la brutta copia delle Cinquanta sfumature per di più senza costrutto e senza pathos. Ma le molteplici recensioni positive in rete mi hanno convinta a proseguire. Non sono certa di aver fatto la scelta giusta.

Lui era andato esclusivamente conla speranza di vedere Jackie, magari anche solo sentire la sua voce, intravvedere il suo sorriso, perché quando una storia finisce così, in un istante, quando della persona che era tua fio al giorno prima ti rimangono solo il ricordo e il bisogno di un contatto, hai la necessità di sapere che l'altro esiste ancora, anche se non per te. E Jackie era l'unica persona che lui aveva sulla faccia della terra.

Raffaella ha mano, scrive bene, e le scene di sesso BDSM (molte, in tutta la prima parte, chi non ama o non condivide lasci perdere il libro) sono appassionanti e intense. E, a metà romanzo, la scelta delle prime pagine si capisce. Ma non è ben preparata. Non ci sono sufficienti indizi lasciati qua e là in modo da guidare il lettore - almeno a livello inconscio - alla rivelazione (che qui non dirò per non spoilerare) che l'autrice ci fa a questo punto della storia. 
L'idea è intrigante, interessante, ma non è stata lavorata in modo adeguato secondo me sia a livello di struttura che di di scrittura e quindi, quando viene proposta, risulta del tutto inverosimile e calata dall'alto. Un presupposto insomma, di quelli che normalmente gli scrittori usano per uscire da una situazione di impasse nella storia ma che, se non preparato o ben amalgamato nella storia, non funziona. Come in questo caso.
Da metà libro in poi la vicenda raccontata smette di avere parentesi Bdsm, per diventare puro romance venato di giallo (giallo peraltro non del tutto credibile: la scena in piscina risulta un po' assurda... forse perché il personaggio della matrigna non è stato lavorato bene e presentato ai lettori in modo analitico, con il giusto spessore psicologico e caratteriale).

"Mi piaci da morire", gli disse invece Jackie, sorridendogli sulle labbra. "E' come un viaggio indietro nel tempo; è questo il sapore dei tuoi baci, dolce e agro. Dammene ancora", sussurrò, schioccando le parole dentro la sua bocca, una dietro l'altra. "Ancora... e ancora".
"Tutti queli che vuoi, piccola", ansimò Matt, e le afferrò le gambe sotto al sedere per sollevarla e portarla al divano. La adagiò piano, si distese sul suo corpo senza staccare le labbra da quelle di lei, come gli era stato chiesto, e s'immerse, tuffandosi in un mare dolce di ricordi e carezze, avanti e indietro, come un'onda leggera che s'infrangeva sulla battigia.

Gli ingredienti di questo libro non sono male: protagonisti intriganti, ambientazione alla Gossip Girl, eros ben scritto, un plot narrativo che funziona... Sono però mescolati in modo distratto e le dosi per me non sono quelle giuste. Il dolce (libro) si è sgonfiato durante la cottura e, pur di gusto abbastanza gradevole, per me risulta stopposo al palato. Forse il problema è da ricercare nella genesi dell'opera (un racconto poi allungato a romanzo): si sa che le "riscritture" a volte risultano indigeste (vedi Life and Death...).


PS.-Devo fare i complimenti a Newton e all'autrice invece per la quasi assoluta mancanza di refusi. Una rarità al giorno d'oggi nel mercato editoriale.

Il libro

Casa editrice: Newton Compton
Genere: erotico
pag. 320
prezzo ebook 2.99 (non c'è la versione cartacea)



La Trama

Jackie è una ragazza dell'aristocrazia americana, disposta a tutto pur di salvare il padre e quel che resta del suo impero. Per questo non esita a prestarsi al gioco di un ricco e ambiguo finanziere, che vuole sperimentare molto in fatto di sesso. Jackie cede al suo ricatto e, pur non dimostrandoglielo, è incredibilmente eccitata dai loro incontri. E così si trasforma lentamente in una bambola nelle sue mani.


L'Autrice

Raffaella V. Poggi vive in  Liguria, in un appartamento sui tetti davanti al mare, con il marito, due figlie, cinque computer e due gatte part-time della vicina. Studi classici, molti lavori e molte storie da raccontare. Uptown Girl è una delle tante. Il suo blog è www.velonero.com

Nessun commento:

Posta un commento