domenica 5 giugno 2016

LO STRANO VIAGGIO DI UN OGGETTO SMARRITO di Salvatore Basile

Non ti preoccupare…tutti credono pazzo chi cerca di essere felice, disse fissando davanti a sé una strada immaginaria.



Un libro profondo che mi ha fatto provare tante emozioni e mi ha conquistata lentamente pagina dopo pagina entrandomi nel cuore con delicatezza. 

Un libro che mi ha lasciato tante cose su cui riflettere e una convinzione, quella che solo noi siamo padroni del nostro destino e che la nostra felicità non dipende dagli altri.


Le confessò che aveva capito che tutti hanno il diritto di seguire un orso bianco, perché rinunciare a farlo vuol dire semplicemente rinunciare a vivere. E che la vita non è una bilancia che pesa i torti e le ragioni, ma un fluire di eventi che molto spesso non hanno spiegazione, oppure ne hanno troppe perché si possa individuare, alla fine, quella vera.




Opinione di Blacksophia

Quando ho letto la trama del libro sono rimasta molto incuriosita dalla storia che si nascondeva dietro al quaderno rosso di Michele perché anche a me è capitato di ritrovare oggetti legati alla mia infanzia, nascosti in qualche angolo della casa in cui sono cresciuta e di provare emozioni molto forti che mi hanno fatto fare un viaggio nel passato. Inizialmente ho fatto un po’ di fatica ad entrare nello strana vita di Michele, un uomo di trent’anni che si era chiuso in un mondo tutto suo, cresciuto fisicamente ma rimasto emotivamente un bambino ferito e abbandonato. Man mano che andavo avanti con la lettura però Michele si è aperto ha iniziato ad esplorare le sue emozioni e mi ha trascinata verso la sua crescita emotiva fino all’ultima pagina lasciandomi in dono una storia che dal grigiore iniziale ha assunto tanti bellissimi colori.
Michele da bambino è stato abbandonato da sua madre che un giorno è partita con il treno portando con se il suo quaderno rosso e non è più tornata. Da allora quel bambino che ha aspettato il ritorno della mamma ha iniziato a chiudersi al mondo esterno, a non fidarsi di nessuno  ed è rimasto lì alla stazione dove lavorava suo padre e dove ora lui ha preso il suo posto. La sua vita è dentro quella piccola stazione di Miniera di Mare dove ogni giorno un treno va e a sera ritorna talvolta portando con se oggetti che qualcuno ha distrattamente lasciato su un sedile.
Michele raccoglie quegli oggetti e li fa suoi, sono gli unici compagni di vita che ha, nessun altro entra in casa sua e lui non esce mai dalla sua stazione.
Una sera come tante alla sua porta arriva Elena in cerca di un oggetto smarrito. Elena entra come un uragano nella casa di Michele e in pochi minuti sconvolge la sua triste e grigia vita invadendola di colori che lui non immaginava neppure esistessero. Elena così piena di vita, esuberante e brillante, mette una gran paura a Michele che non vede l’ora di vederla uscire dalla sua casa per tornare alle sue silenziose abitudini. Un giorno sul treno Michele ritrova il quaderno rosso che sua mamma aveva portato con se quando se n’era andata e si rivolge ad Elena per capire chi possa averlo messo su quel treno.
Da qui inizia il viaggio di Michele un viaggio per ritrovare sua mamma e ritrovare anche se stesso, un viaggio che lo porterà a contatto con il mondo reale che aveva chiuso fuori dal sua vita e che ora deve affrontare tutto in una volta. Durante questo viaggio breve come chilometri ma pieno di scoperte ed emozioni, incontrerà tante persone alcune lasceranno in lui la speranza e la voglia di scoprire il mondo e di farne parte, altre lo deluderanno e confermeranno la sua mancanza di fiducia nel prossimo. Ogni incontro sarà decisivo per Michele, gli permetterà di fare un passo in più verso la sua rinascita. Il rapporto con Elena prosegue con un alternarsi di emozioni che seguono l'andamento del suo viaggio, la avvicina quando fa incontri positivi e la allontana quando le persone lo deludono, per lei conquistare la fiducia di Michele non sarà semplice. Il timore di essere abbandonato e ferito porta Michele a scappare da Elena, da quella felicità che una volta assaporata gli mette tanta paura, una paura difficile da superare. Lei è una ragazza piena di vita ma tutta la forza e la gioia di vivere che ha, provengono da un profondo dolore che si percepisce per tutto il romanzo ma scopriamo solo vicino al finale cosa lo ha provocato.
Il romanzo è ricco di personaggi particolari che incrociano la propria strada con quella di Michele, alcuni per brevi momenti altri per sempre, ma ognuno di loro ha un ruolo fondamentale nella costruzione della nuova vita del protagonista che ha una lenta e a tratti molto dolorosa trasformazione che lo riporterà alla vita, quella vita che se n'era andata con sua madre, quell'abbandono che lo aveva fatto "morire e rimanere vivo".
Vi consiglio di leggere questo romanzo se avete voglia di qualcosa di intenso e profondo, una storia non facile che racconta di sentimenti, di famiglia di scelte difficili e per certi versi incomprensibili, di come sia difficile perdonare gli altri se non si riesce prima a perdonare se stessi.

"Sei blu", disse a quel punto Michele, continuando a fissare il giornale.
Elena si voltò a guardarlo, sorpresa.
"Sei blu come la sabbia", aggiunse lui.
Elena piegò il capo di lato, fissandolo con le sopracciglia aggrottate.
"Sei rossa come il caffè", incalzò lui, lo sguardo fisso sulle notizie di cronaca nera.
Elena si passò una mano sulla fronte, paziente.
"Sei verde come la neve", aggiunse Michele. E finalmente ripiegò il giornale e la guardò negli occhi. 
"Sei viola come il miele". E sorrise.
"Michele", disse lei. " Mi sa che sei daltonico."
"No. Sei tu che mi cambi i colori alla vita", sussurrò lui, sincero.

L'Autore



Salvatore Basile è nato a Napoli e vive a Roma, dove fa lo sceneggiatore e regista. Ha scritto e ideato molte fiction di successo. Dal 2005 insegna scrittura per la fiction e il cinema presso l'Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell'Università Cattolica di Milano.

Il Libro

Editore: Garzanti
Genere: Romanzo contemporaneo
Pagine: 250
Prezzo cartaceo: €16,40
Prezzo ebook. € 9,99


Trama 
Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa, nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone nella valigia, promettendo di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che ritrova ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, Michele ritrova il suo diario, incastrato tra due sedili. Non sa come sia possibile, ma sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. Ora c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito. Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

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