venerdì 11 gennaio 2019

Recensione: IL SUGGERITORE di Donato Carrisi


Diciamocelo: quando si parla di libri sui serial thriller il nostro sguardo inevitabilmente va oltreoceano, in una fitta lista di autori e autrici che scrivono in maniera egregia e che ci rapiscono con trame ad effetto.  A questa lista, dopo aver letto “il suggeritore” aggiungerete convinte il nome dell’italianissimo Donato Carrisi, che miscela tutti gli ingredienti classici del genere: una squadra investigativa, un serial killer efferato e le vittime più innocenti del creato, delle bambine. Non siete ancora convinte? Allora sappiate anche che la trama è complessa, ricca di personaggi, risvolti improvvisi, colpi di scena e un pizzico di horror che vi terrà incollate pagina dopo pagina col fiato sospeso e quel peso sullo stomaco che difficilmente andrà via con del bicarbonato. Perché i serial killer non hanno movente, se non incomprensibile. Non compiono omicidi per vendetta, per denaro, per gelosia od ogni altra debolezza umana. Li compiono per il puro gusto del male. E non c’è male peggiore di uccidere bambini e stare a guardare l’effetto che fa. 


opinione de La Rossa


“Dio è silenzioso, pensò.
Il Diavolo sussurra.”

Carrisi non è delicato: comincia subito col darci un pugno nello stomaco: vengono ritrovate sei braccia sinistre di bambine in una fossa comune e la squadra investigativa a cui viene affidato il caso è quella guidata dal criminologo Goran Gavila e agli agenti speciali Sarah Rosa, Stern e Boris che stanno cercando di rintracciare cinque bambine scomparse, con l’unica comunanza di essere figlie uniche. 



“.. più della metà di quelli che spariscono
tornano indietro e raccontano una storia.
Alcuni invece non hanno niente da raccontare,
e riprendono la stessa esistenza di prima.
Altri sono meno fortunati, di loro rimane solo un corpo muto.
Poi ci sono quelli di cui non si saprà mai nulla.
Fra questi c’è sempre un bambino”. 

Alla squadra viene aggiunta la protagonista femminile del romanzo, Mila Vasquez, poliziotta esperta nel rintracciare persone scomparse. La descrizione della sua personalità e i tratti caratteriali ricordano alcuni tratti delle persone asperger: dotata di rara intelligenza, sfugge alle convenzioni sociali e comunicative comuni.

“E’ dal buio che vengo. Ed è dal buio che ogni tanto devo tornare”.

Mila è un personaggio complesso, controverso e al lettore non ispira simpatia. L’autore anzi ci vuole distanti empaticamente da Mila che pratica atti di autolesionismo su di sè per obbligarsi a sentire il dolore della carne che nell’anima non riesce più a sentire. Eppur distanti sappiamo da subito che Mila è il personaggio chiave per fermare il “mostro”, pur distanti dalla sua psiche è su di lei che riponiamo le nostre speranze. 
La storia, complessa ed intricata, è un rapido susseguirsi di colpi di scena dati dal ritrovamento mai casuale e sempre in luoghi diversi, uno per volta, dei cadaveri di cinque bambine che serviranno a rintracciare e fermare altrettanti killer e a cercare di salvare l’unica che tiene in vita nonostante l’amputazione. Ma colui che gioca a nascondersi fra altri assassini e altri delitti e soprattutto gioca con le vite personali dei componenti della squadra, le cui vite saranno messe a nudo in un lotta impari, non può essere facilmente  preso: 

 “Un killer subliminale non commette materialmente il crimine.
Non è imputabile, non è punibile…
Qualche psichiatra vi definisce sussurratori,
per la vostra capacità di incidere sulle personalità più deboli.
Io preferisco chiamarvi lupi.. i lupi agiscono in branco.
Ogni branco ha un capo e spesso gli altri lupi cacciano per lui”. 


Carrisi delinea la sublimazione del male, quello indotto, suggerito, in una seduzione perversa e crudele in cui il la persona malvagia riconosce i suoi simili e ne prende le misure per poi piegarli ad una volontà ancor più malvagia, ma senza mai prenderne materialmente parte.
Se finora abbiamo immaginato il serial killer come colui che materialmente commette atroci delitti, dobbiamo fermarci e immaginare una nuova forma, se possibile, ancora più aliena, ancora più terribile con cui fare i conti. Carrisi in questo riesce benissimo: la sua scrittura è alternata da dialoghi fra i personaggi, descrizioni minuziose che disegnano le geometrie dei luoghi, a citazioni lapidarie perfettamente contestualizzate e che assumono ruolo di “sinopsi” dello stato d’animo del lettore o che rimarcano i contorni della storia fin qui consumata. 
Se vi piace il genere e non siete alle prime armi, questo romanzo darà valore aggiunto al vostro bagaglio di lettrici e vi occuperà il tempo libero con emozioni forti e qualche brivido. Che poi non sono queste le cose che chiediamo ad un thriller?

Il mio voto: 4 stelline

L'Autore

E’ nato in Puglia nel 1973 e vive da anni a Roma. “Il Suggeritore” è il suo primo romanzo ed esce nel 2009, vincendo il Premio Bancarella. Nel 2013 scrive “L’ipotesi del male” ritenuto dall’autore stesso un libro gemello de Il Suggeritore perché ne rappresenta sia il prequel che il sequel. “La ragazza nella nebbia” esce nel 2015 e due anni dopo cura la sceneggiatura e la regia per una trasposizione sul grande schermo.

Il libro

editore: Longanesi
editore: Longanesi
genere: Thriller
pagine: 462
prezzo: 18.60 euro
versione economica TEA: 10.00 euro
eBook: 8.99 euro

Trama

Qualcosa di sconvolgente è accaduto, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte facce, che li mette alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo...

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