giovedì 9 giugno 2016

L'IMPORTANZA DI CHIAMARTI AMORE, di Anna Premoli - recensione

Il gioco degli opposti in un libro vivace, sexy, divertente e scorrevole. Una ventata di aria fresca e leggera. Il romanzo perfetto per l'estate.

 

Lui è solare quando io sono quasi sempre cupa, lui è semplice e lineare mentre io sono l'incarnazione di una strada piena di curve a gomito, ma insieme funzioniamo per gli stessi motivi per cui le fragole con l'aceto balsamico, secondo il credo comune, sono ormai una roba da gourmet. 
O il cacio con le pere. O l'agro e il dolce.

Il parere di Eva Purple

Anna Premoli ci riesce sempre. Riesce a comunicare leggerezza, a far sorridere. I suoi libri sono come una ventata d'aria fresca, frizzanti, scorrevoli, di una levità mai banale, in grado di estraniare e divertire il lettore. Il segreto è da ricercare soprattutto nella sua arte di costruire dialoghi brillanti, a volte mordaci, degni di una commedia teatrale. Lavora bene sul ritmo, sulle sfumature dei protagonisti, sull'ironia. E sul gioco degli opposti, come in questo caso. Giada è la classica bad girl: in aperto contrasto con la famiglia ricca e snob, tutta apparenza, lei ha abbracciato il punk rock, veste tutta di nero e spesso con borchie appuntite, si tinge i capelli ogni tre settimane di un colore diverso, ha tatuaggi e piercing sparsi per ogni dove e dileggia la massa di bocconiani dai vestiti sartoriali e il SUV di papà che la circondano all'università.
Finché, naturalmente, non incrocia la sua strada Ariberto Castelli di Fievolo. 
Già il nome è tutto un programma, ma poi ci si mettono anche i jeans con il bordino arrotolato, le camicie con le iniziali ricamate... Ma tra lei e Ariberto c'è una chimica che non si può ignorare. 

Proprio quando arrivo a pensare che più di così non si possa andare, Ari mi solleva in modo impercettibile il fondoschiena e i nostri corpi scivolano ancora di più uno dentro l'altro. A quel punto un gemito molto sensuale sfugge a tutti e due, tanto che per un secondo ci troviamo a sorriderci.
"Tutto bene?", mi chiede con quella sua voce ricca di sfumature.
"Mai stata meglio", confesso ridendo.
"Ottimo, ma mi spiace contraddirti. Ora starai ancora meglio...". E così dicendo inizia a muoversi, sollevandosi e poi tornando con forza dentro di me.

 
Dopo un bacio di fuoco rubato nel momento e nel luogo sbagliato, sembrerà che tra lei e Ariberto non possa nascere niente. Giada ha eretto muri altissimi: una ragazza come lei non può stare assieme a uno come lui, è insopportabilmente ricco, bello e perfetto. E' tutto il contrario di ciò che cerca in un ragazzo e, se stesse con lui, diventerebbe della sua stessa specie. Sarebbe il fidenzato ideale per sua madre. Quindi il contrario di ciò che va bene per lei.

"Quindi trovi che il mio viso sia carino, eh?", ripete tronfio.
Lo sapevo: non ha capito una beata mazza di quello che stavo dicendo. Ma quand'è che il sarcasmo è passato di moda? O, meglio ancora, perché sono nata in un'epoca in cui l'ironia estrema non è considerata l'unico metodo di valutazione dell'intelligenza di una persona?
"Chiariamo in fretta una cosa: il tuo aspetto fisico ha per me l'appetibilità che potrebbe avere una bistecca al sangue su un vegano integralista. Ci siamo intesi?".

Ma le difese di Giada saranno demolite a poco a poco quando lei andrà a fare lo stage pre-laurea presso una prestigiosa azienda di consulenza fiscale e si troverà a dover condividere la scrivania nientepopodimeno che con Ariberto Castelli-vien dal mare, come lo chiama lei.
Lavorandoci assieme scoprirà che sì, Ariberto (che lei si ostina a chiamare Berta) è un figlio di papà, ma l'apparenza non corrisponde sempre alla sostanza. E lui sa essere generoso e galantuomo, ma anche ostinato quanto lei quando vuole qualcosa.
Insieme i due, non c'è da stupirsi, faranno scintille e daranno vita a molti siparietti più o meno comici.
L'ultimo scoglio non saranno più i pregiudizi di Giada, ma la sua capacità di accettarsi, di venire a patti con la propria emotività e fiducia in sé che, dietro a quella corazza da dura, è il suo punto vulnerabile.
Una piacevole lettura, scanzonata e allegra, che vi farà trascorrere delle ore spensierate.

Io e la felicità abbiamo da sempre un rapporto complicato: mi sfiora di tanto in tanto, quanto basta perché io possa trovare il tutto sopportabile, ma questa devastante sensazione di incertezza, di possibilità, sa di pericoloso. Spero con tutta me stessa che dipenda il meno possibile da Ariberto e invece riguardi solo la primavera che sta arrivando, la giornata assolata e l'aria frizzante. L'alternativa potrebbe essere seriamente preoccupante.

Unica nota stonata, se proprio devo segnalarne una, è l'eccessiva indulgenza attribuita ad Ariberto. Come scrive nella postfazione al libro l'autrice, è praticamente un santo: di uomini così ce ne sono davvero pochi (anche se Anna Premoli sostiene, con un po' di ruffianeria, di averne sposato uno - beata lei) e, a tratti, risulta non solo inverosimile ma anche un po' troppo melenso. Per fortuna il ragazzo ha uno scatto di rabbia quando Giada vuole lasciarlo. E' forse il momento più vero del libro.
Lettura estiva - sperando che le pioggie si plachino - perfetta. Consigliato.

NB-Dimenticavo: L'importanza di chiamarti amore fa parte di una serie (o duologia, non si sa ancora se finisce qui), a metà tra il contemporary romance e il New Adult, inaugurata da Anna Premoli con L'amore non è mai una cosa semplice, qui recensito. Pare che l'autrice abbia dovuto interrompere la stesura del primo libro trascinata dal personaggio di Giada, già ben introdotto in quel romanzo.

Il libro
Casa editrice: Newton & Compton
Prezzo: 9.90 versione cartacea; 4.99 versione ebook
Pagine: 320
Genere: Contemporary Romance /New Adult

 L'Autrice

Nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici opzionati dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurro, Finché amore non ci separi, Tutti i difetti che amo di te, Un giorno perfetto per innamorarsi, L’amore non è mai una cosa semplice e L'importanza di chiamarti amore.

 La Trama
Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d’accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...

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