lunedì 3 giugno 2019

recensione in anteprima: TUTTO IL MARE E' NEI TUOI OCCHI di Silvia Ciompi


Il dolore non si cancella
ma si può combattere con l'amore.

Finalmente, dopo un anno di attesa per chi come me si è innamorato dello stile unico di questa autrice e dell'universo che ha saputo racchiudere su carta, domani in tutte le librerie e store digitali uscirà il nuovo romanzo di Silvia Ciompi. Un nuovo tuffo al cuore; un nuovo fiume di emozioni; un nuovo scrigno di bellezza e poesia; un nuovo affresco di una realtà che è tutto tranne che scintillante ma che, lo stesso, a suo modo riesce a brillare di una luce quasi accecante. Un nuovo romanzo che trasuda sentimento, passione, vita; un nuovo libro con tanto da insegnare...
Insomma: un nuovo capolavoro di una piccola scrittrice (Silvia è giovanissima) che è nata grande.



Anche lì, a chilometri dall'azzurro di un cielo
specchiato sull'acqua salata,
io ci avevo visto il mare dentro ai suoi occhi scuri.
Tutto il mare è nei tuoi occhi, Margherita, e io lo so che
se non faccio attenzione, va a finire che io ci affogo dentro"

opinione di Sangueblu


Ho ucciso l'insicurezza e la paura
di quell'eterno ragazzino spavaldo.
Ma ho anche capito che tutto quello che sono, che mi porto addosso, non lo posso cambiare.
Il mio amore incondizionato per questa città,
per questo mondo, per la curva.
Le mie battute idiote, il mio modo di farti arrossire,
di prendere quasi tutto poco sul serio,
perchè se la vita la pendi troppo sul serio
poi finisce che ti divora davvero.
Ho capito che quello che avrei voluto dirti rivedendoti
non sarebbe stato: mi sei mancata,
ma una frase infinitamente più scorretta.
Ti rivoglio, Ragazza del Cioccolato.

Margherita, per gli amici Gheghe, è "La ragazza del cioccolato" di Bolo: all'anagrafe Mirko Bolognini. Quelli di voi che hanno letto Tutto il buio dei miei giorni ricorderanno il perché di questo soprannome: quando si incontrano per la prima volta i due ragazzi si trovano nella cucina della clinica dove Gheghe stava preparando in notturna, come era solita fare per scaricare la tensione, una torta al cioccolato. Nonostante siano le persone più distanti e male assortite sulla carta, in realtà immediatamente tra loro si instaura un legame fortissimo che nessuno dei due, nonostante le circostanze e nonostante le differenze, riesce o vuole spezzare. 
Bolo, nato con il sangue di curva nelle vene; una vita già scritta nel posto dove il suo babbo un po' scapestrato era nato e dove poi lui sarebbe cresciuto: lo stadio, la curva, e un quartiere di quelli che ti segnano, tra le case popolari tutte uguali allineate sul porto della città e un lavoro alienante in fabbrica. Gheghe,  studiosa, appassionata di lettura, segnata dall'incidente stradale che due anni prima l'aveva quasi annientata. Dopo essersi svegliata dal coma e non essere stata in grado di parlare per un lungo periodo né a camminare come prima, adesso è guarita ma dopo due anni chiusa in una clinica per la riabilitazione, non può quasi credere di essere guarita e di riuscire a riprendere una vita normale. 
Ma quella vita, al di là della clinica, è lì ad aspettarla. Insieme a Bolo. Bolo che non riesce a togliersela dalla testa, che è impreparato e forse inadeguato per costruire un rapporto ma che non riesce a starle lontano e una possibilità, un futuro con lei non riesce a fare a meno di desiderarlo.
Un po' amici, un po' amanti... tra un salto nel passato ed uno nel presente, a distanza di otto mesi dal loro primo incontro, ci racconteranno la loro storia e il loro amore a due voci e sarà bello ed emozionante leggere entrambi i punti di vista. Come sarà bello e divertente leggere le loro battute sarcastiche, i loro battibecchi giocosi... Per non parlare di quando smetteranno di scherzare e le frasi si faranno più "serie", incandescenti e indelebili.

Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno,
come se ti firmassero la pelle sotto lo strato superficiale
di cellule ed epidermide con il loro stupido nome
e si mischiassero alle tue molecole.
Invadenti. Persistenti come una macchia di candeggina,
corrosive di pensieri e di parole.
Bolognini Mirko detto Bolo era stato uno di quelle persone.

Bolo è bello da morire... Sfoggia quella faccia furba di chi sa di esserlo; una bellezza alcolica che crea dipendenza. Ma quello che di lui mi ha conquistato, come senza dubbio è successo anche a Margherita, è stato il suo piglio impertinente abbinato ad una dolcezza e ad una sensualità disarmante. Ma sono anche i suoi difetti a renderlo irresistibile e a farci apprezzare il suo impegno, la sua voglia di riscatto. Il suo altruismo e la sua generosità. Forse è proprio Bolo stesso a vedersi peggiore di quello che realmente è, nascondendosi dietro la sua apparente superficialità e menefreghismo. Sinceramente io ho percepito tutto il contrario. Già nel suo rapporto con Teschio lo abbiamo potuto vedere ma in questo romanzo lo dimostra ampiamente, e lo vedrete, anche in altre situazioni che saranno centrali e focali nel romanzo. (insomma, come lo definirà la stessa Gheghe è "uno stupido con classe").

L'effetto che mi fai, le autoscontro nello stomaco,
sono più forti di me. Sono strane. Sono belle.
E mi stanno entrando nella testa.
Stai entrando, Bolo,
come una canzone che rimane dentro,
stai entrando e basta.

La scrittura di Silvia è come un marchio a fuoco.
Il potere delle sue frasi, di quello che riescono ad evocare persino le più semplici parole che usa hanno del prodigioso. Io solitamente sono abituata a sottolineare durante ogni lettura le frasi che mi piacciono, momenti degni di nota, cose che mi colpiscono, che sento dentro ma che non riuscirei ad esprimere nello stesso modo e praticamente Tutto il mare è nei tuoi occhi è diventato un libro in bianco e nero.
Non è affatto facile parlare di un libro che usa le parole come lame affilate che incidono in profondità il cuore del lettore e allo stesso tempo sono caramelle in grado di donare salute all'anima.
Come l'anno scorso al momento della recensione mi trovo in difficoltà e quasi in imbarazzo per la mia voglia di trasmettervi quanto meraviglioso sia il libro che state per ritrovarvi tra le mani, quanti potenti emozioni vi farà provare e quanto questa autrice sia straordinaria nel modo di raccontarci le sue storie. Silvia ci prende a pugni e poi ci coccola. Non ci lascia mai stare. Ci provoca, ci stuzzica , ci stimola ci stupisce. Ci fa sorprendere e ci fa commuovere. Ci fa esaltare e ci fa esultare. Ci fa sentire il profumo di frittura di pesce... il sapore dei baci... il rumore delle onde... i brividi sulla pelle.
Ci porta per mano tra le curve dello stadio, ancora una volta vero e proprio personaggio quasi animato della storia; ci fa udire cori, inni, lamenti. Ci rende partecipi di quella che più che una passione, per molti, è uno stile di vita. E, se anche il calcio fosse una delle cose più lontane da noi, in quelle ore di lettura non ci sembrerebbe più una cosa così estranea o incomprensibile perché, almeno per il tempo di queste sensazionali 326 pagine, ritorneremo a far parte di quella famiglia di Ultras insieme a Bolo, Teschio, Camille, Vito e tutti gli altri.

Quando mi sono approcciata alla lettura di Tutto il mare è nei tuoi occhi, con aspettative altissime c'è da sottolineare dato che il suo precedente romanzo Tutto il buio dei miei giorni è stata la mia lettura italiana preferita in assoluto del 2018, non sapevo bene a cosa sarei andata in contro. Avevo solo due certezze: che il protagonista mi avrebbe tenuta incollata alle pagine perché è stato un personaggio chiave che mi ha molto affascinata conoscendolo nel primo libro e, soprattutto, che Silvia Ciompi non sarebbe stata gentile... 

In una maniera molto diversa e con una storia del tutto originale rispetto alla precedente non manca di farci in qualche modo soffrire e arrabbiare nonostante i presupposti di partenza siano opposti rispetto a quelli di Tutto il buio. La storia di Bolo e Gheghe non parte da una tragedia, anzi si sviluppa da una partenza "solare", ottimista e propositiva. E sicuramente anche il messaggio che vuole lasciarci è assolutamente positivo anche se prima di arrivare forte, chiaro e completamente elaborato, dovrà concretizzarsi e metabolizzarsi attraverso momenti di degrado, scelte sbagliate e momenti di pura catarsi. 

Quella di Bolo e Ghehe è una storia di rinascita, di crescita e per quanto riguarda Bolo di profonda maturazione e consapevolezza di sè. Perchè se è vero che non si può cambiare il passato, o non si può cambiare quello che siamo, possiamo cercare di essere ogni giorno la versione migliore di noi stessi per le persone che amiamo.

Il mio voto: la costellazione di Orione.
Cinque stelle non bastano per questa ragazza nata per scrivere e regalarci emozioni indelebili.



Silvia Ciompi sarà presente al Florence Book Party all'interno del Festival La Città dei Lettori a Firenze il 9 giugno alle ore 11:30. Venite a conoscerla!

L'Autrice


Silvia Ciompi, classe 1993, vive in Toscana. Laureanda in Scienze della comunicazione, scrive da sempre e ovunque: diari, poesie, racconti brevi e ora romanzi. Ha esordito prima su wattpad e poi in libreria, con il romanzo Tutto il buio dei miei giorni. (la mia recensione QUI)

Il libro

editore: Sperling & Kupfer
genere: narrativa contemporanea, new adult
pagine: 323
prezzo: 17.90 euro
Rilegato
eBook: 9.99 euro

Trama

Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno, come se ti firmassero la pelle con il loro nome e si mischiassero alle tue molecole. Bolognini Mirko, detto Bolo, è una di quelle. Con i suoi tatuaggi sbiaditi, i ricci scombinati e il sorriso più strafottente dell'universo, è entrato nella vita di Gheghe senza avvisare, un pomeriggio d'inverno, mentre fuori il cielo grigio minacciava pioggia, e da lì non è più andato via. E Gheghe non si è nemmeno resa conto di quello che stava succedendo, troppo presa a viverla, la vita, per avere paura. Nessuno dei due aveva mai pensato che amare qualcuno potesse essere così. Così bello, così vero, così pieno di risate, di baci e così doloroso. Anche adesso che sono passati mesi dal loro addio, ogni volta che i loro sguardi s'incrociano è un cortocircuito. Come se nulla fosse cambiato e toccarsi fosse ancora inevitabile. Entrambi sanno di essere troppo diversi per stare insieme: lui fedele da sempre soltanto alla curva dello stadio, perché è lì che ha imparato a camminare, a correre, a guidare il tifo e a prendersi a pugni; lei ai suoi libri, perché è lì che ha iniziato a sognare. Ma l'amore non si può controllare, arriva dritto come un colpo ben assestato che non ti aspetti. Un amore inatteso e travolgente, che sa mordere la vita, come solo a vent'anni si può fare.

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