lunedì 16 novembre 2015

Forse un giorno di Colleen Hoover

La scrittura di Colleen Hoover è sempre magnifica, ma questa storia non mi ha coinvolto. Complice il buonismo esasperato dei personaggi, e la loro innaturale saggezza.


Non mi ero mai resa conto di quanto possa essere forte il desiderio. Consuma ogni parte di te, accresce i tuoi sensi di un milione di volte. Quando sei in quei momenti, affina la tua vista e non puoi fare a meno di concentrarti sulla persona che hai davanti; affina il tuo olfatto, e di colpo ti rendi conto che ha appena lavato i capelli e che la sua T-shirt è appena uscita dall'asciugatrice; affina il tatto, e ti fa prudere la pelle e formicolare la punta delle dita, lasciandoti lì a struggerti dal bisogno di essere toccata; affina il senso del gusto, e sei di colpo affamato, e la sola cosa che può soddisfare la tua bocca è il sollievo di un'altra bocca che cerca ciò che cerca la tua.

Il parere di Eva Purple
Con Colleen Hoover ho un rapporto altalenante. La sua scrittura è sempre al top, sempre curata e precisa, brillante e mai legnosa. Ma le sue storie mi prendono in maniera alterna. Di lei ho cominciato con "Le coincidenze dell'amore" (davvero molto bello), ho continuato con "Tutto ciò che sappiamo dell'amore" (così così, un po' banale in alcuni momenti e, diavolo, i protagonisti hanno davvero troppa sfiga intorno!!!), ho ripreso con il recente "Un incastro (im)perfetto" (un libro speciale, per me il suo migliore, leggete la mia recensione qui) e ora ho appena finito di leggere "Forse un giorno", a cui mio malgrado devo assegnare di nuovo un "così così".
Il problema per quanto mi riguarda, è che a volte l'autrice scade in un buonismo esagerato, in una "perfezione" dei protagonisti irreale, che con me funziona da respingente: appena mi accorgo che tutto è troppo bello per essere verosimile, automaticamente mi allontano dalla storia e non provo più il consueto coinvolgimento emotivo.
Ne "Un incastro (im)perfetto" non è stato così: la rabbia e il dolore del protagonista uscivano fuori dalla pagina, ti arrivavano dritti al cuore, ed erano dei sentimenti così veri, così violenti, che non sembravano per nulla artificiali. Qui invece il sordo (e quasi muto) Ridge, incredibilmente musicista e la bella Sydney mi sono sembrati da subito troppo cesellati, troppo buoni. Il ragazzo con cui lei sta per cinque anni la tradisce e lei, dopo un breve scoramento, lo dimentica per innamorarsi di Ridge. Lui, innamorato da anni di Maggie, ragazza sorda come lui e vittima di una malattia grave che le dà ancora pochi anni di vita, viene talmente scombussolato da Sydney che non solo mette in discussione il suo rapporto con Maggie (verosimile) ma, quando alla fine lei lo lascia una settimana dopo si presenta alla porta di lei (non verosimile). 

Apro gli occhi e la guardo. Non le rispondo con un sì o un no. Scrollo le spalle, perché in tutta onestà non so se sono innamorato di Sydney. Come potrei esserlo, visto che sono innamorato di Maggie? Non dovrebbe essere possibile amare più di una persona alla volta.

E poi, soprattutto, in questa storia ho percepito poca rabbia, tante lacrime descritte (soprattutto da parte di Sydney) ma poco vero dolore. 
Ciò che a parer mio salva il romanzo, oltre alla sempiterna scrittura brillante della Hoover, è la dolce costruzione di questo mondo di silenzio dovuto alla sordità di Ridge e l'alchimia che riesce a creare tra Ridge e Sydney basata proprio sull'ascolto dell'altro. Questo l'ho amato molto (mentre invece ho trovato la scrittura delle canzoni un po' troppo smielosa, alla lunga). Anche la prima e unica volta in cui loro due fanno l'amore (scusate lo spoiler ma era necessario) è raccontata in un modo molto intenso, usando il silenzio come leva, tra passione e sudore, silenzio e poesia.

Le mani di Ridge lasciano il mio petto e si spostano sul materasso ai lati della mia testa. Mi sta ingabbiando con le braccia, e anch'io sposto la mano dal suo petto alla schiena: ho bisogno di aggrapparmi a lui con tutta la forza che ho. Quel poco che mi resta, perlomeno.
Lo sento allontanarsi ancora un po', e poi, senza esitazione, spingersi dentro di me, reclamandomi, riempiendomi.
Io...
Non riesco...
Il mio cuore.
Cristo. ha appena spento il mio cuore. Non riesco più a sentirlo. Sento solo lui che si muove contro di me... lontano da me... dentro di me... in me. Sono completamente consumata da lui.

Di tutto il resto della storia e dei suoi personaggi... salverei forse solo il personaggio di Warren, davvero simpatico e coerente lungo tutto il racconto. 

Il libro
 
Casa editrice: Leggereditore/Fanucci
Genere: New Adult
Pag. 358
Prezzo cartaceo: 9.90, versione ebook 1.99

L'Autrice
Colleen Hoover è nata l’11 dicembre 1979 a Sulphur Springs, Texas, È cresciuta a Saltillo, TX e si è diplomata alla Saltillo High School nel 1998. Nel 2000, sposa Heath Hoover, con il quale ora ha tre figli. Ha anche un maiale di nome Sailor. La Hoover si è laureata in Servizi Sociali presso la Texas A & M-Commerce. Ha svolto diversi lavori di assistenza sociale e di insegnamento fino a quando ha iniziato la sua carriera di scrittrice.


La Trama
Sydney Blake ha una vita invidiabile: sogna di diventare un'insegnante di musica, frequenta il college, è innamorata di Hunter, il suo meraviglioso ragazzo, e convive con la sua migliore amica Tori. Eppure tutto sembra andare in frantumi quando scopre che Hunter la tradisce proprio con lei. Mentre cerca di rimettere insieme i tasselli della propria esistenza, Sydney capisce di essere attratta da Ridge Lawson, il suo misterioso vicino di casa. Non può staccargli gli occhi di dosso e non può fare a meno di starsene ad ascoltarlo mentre suona la chitarra sul balcone della sua stanza. La sua musica le regala armonia e vibrazioni. E anche Ridge, malgrado il carattere schivo, non può far finta di ignorare che c'è qualcosa in Sydney: avrà finalmente trovato la sua musa? 

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