mercoledì 27 marzo 2019

recensione: LA CORTE DI ROSE E SPINE di Sarah J. Maas

"Umana, devi liberarmi e fuggire" mi avvertì,
sgranando gli occhi colmi di morte.
"Corri in casa del Signore Supremo.
Non dimenticare le mie parole
Resta con il Signore Supremo
e vivi per vedere come tutto tornerà al suo posto."

CHE. COSA. E'. QUESTO. LIBRO. 
Se poteste vedere gli occhi a cuoricino che sfoggio da una settimana e poteste percepire le emozioni e il meraviglioso tumulto che ho dentro sono certa che correreste subito a comprarlo, senza andare oltre a leggere la mia recensione. Perché, fidatevi, se è vero che Sarah J. Maas è una garanzia (in assoluto la mia autrice di Fantasy e paranormal romance  preferita insieme a Cassandra Clare e J.R. Ward) con questo romanzo ci regala un vero capolavoro: epico, visionario, coinvolgente, appassionante, romantico, sensuale... In una parola? MAGNIFICO! Come magnifica è la nuova protagonista di questa nuova trilogia ambientata nel mondo dei Fae: un'eroina coraggiosa dal cuore grande che è una reinterpretazione sui generis di Belle, de La Bella e la Bestia, di cui - in un modo tutto suo e particolarmente originale - questo romanzo, per certi aspetti, è un re-telling. Capite già, quindi, che non mancherà una "bestia" (o forse più di una ^_^ )... Una bestia talmente affascinante e gentile che, senza neanche ve ne accorgiate, vi farà perdere completamente la testa: perché il romanticismo dei suoi gesti (in pieno stile Sarah J.Maas) è di quelli che penetrano in profondità e lasciano il segno e che fanno divorare una pagina dopo l'altra. Una storia d'amore "totale" che vorrete leggere e rileggere. Un romanzo Fantasy pieno di immaginazione, magia e sentimento che spalanca le porte ad una nuova, indimenticabile, avventura. Un romanzo che durante la lettura, e anche dopo, mi ha fatto pensare: "Questo è il libro più bello che abbia mai letto". Leggetelo, e provate a smentirmi!


opinione di Sangueblu


"C'è... una malattia qui.
In tutta Prythian in realtà. Sono cinquant'anni ormai.
Ecco perchè questa casa e queste terre sono così vuote:
gran parte degli abitanti se ne è andata.
La piaga si è diffusa lentamente,
ha reso i nostri poteri magici... strani.
Anche i miei sono diminuiti.
Queste maschere " picchiettò un dito sulla sua " fanno parte di un travestimento per un ballo che si è svolto quarantanove anni fa. Persino ora ci è impossibile rimuoverle."
"E' la crudeltà di questo maleficio.
Vivere da bestia oppure con una maschera."

Sarah J. Maas è una delle mie scrittrici di Fantasy preferite. Fin dalle sue prime novelle sull'Assassina Caelena Sardothien che hanno dato il via alla meravigliosa serie del Trono di Ghiaccio mi sono innamorata del suo stile, del suo modo unico di raccontare i sentimenti all'interno di storie piene di avventura e pericolo e delle sue eroine così "umane" e coraggiose.
Questa volta, con La Corte di Rose e Spine non è da meno. Anzi... credo proprio che fra tutti i suoi libri pubblicati finora (da Mondadori) sia il mio preferito.
Sono rimasta talmente estasiata e travolta da questo romanzo che non solo ho già voglia di rileggerlo da capo per ritrovare il piacere che mi ha regalato ma non riesco proprio a staccare la testa per un momento e allontanarmi col pensiero da quei personaggi... da quel mondo... da tutto quello che è successo.
Sono letteralmente impazzita per questo libro che vi consiglio appassionatamente di non perdere e so già che, nonostante non termini bruscamente lasciandoci in sospeso (anzi..), per me sarà una lunga e sofferta attesa fino al giorno in cui uscirà La corte di nebbia e furia...
Dopo questa digressione da fan girl vi parlerò di questo capolavoro stando attenta ad astenermi da qualsiasi spoiler anche se, vi avverto già, dovete essere preparati a leggere questo romanzo col cuore in gola e pronti ad innamorarvi perdutamente.
Forse anche di chi non dovreste...

Fayre è la più piccola di tre sorelle, orfane di madre e cadute in miseria dopo che il padre, mercante, ha visto affondare le sue navi. Un padre che non può più provvedere a loro non solo perché è divenuto povero per i suoi pessimi affari ma anche perché è stato reso storpio da dei creditori inferociti.
A prendersi cura di tutti ci pensa Fayre, buona coraggiosa ed altruista (a differenza delle sue sorelle) fa sempre il possibile per far sopravvivere la sua famiglia, soprattutto dopo la promessa fatta alla madre in letto di morte di prendersi sempre cura di loro. E' per questo che, nonostante il pericolo delle fate e il gelo della neve, si spinge a caccia nel cuore della foresta, fin quasi al confine con la terra immortale e proibita di Prythian. Sotto la mira del suo arco c'è un cervo che potrebbe sfamare per giorni la sua famiglia ma, ad un tratto, su quella traiettoria si frappone un lupo. Un lupo grande. Immenso. Quasi sovrannaturale; potrebbe essere uno degli odiati Fae trasformato. Fayre ha paura ma nel dubbio, invece di scappare, decide di rischiare e scoccare la sua freccia. Se lo uccide infatti non avrà solo carne di cervo ma anche una bella pelliccia da rivendere al mercato e andare avanti un po' più di giorni, e se fosse stato un Fae tanto meglio. Perciò lo colpisce. E lo uccide.

Questo sarà l'inizio della sua grande avventura, se così possiamo dire, perché proprio questa uccisione farà sì che, per l'Antico Trattato tra il Regno delle Fate e quello Umano, Fayre venga portata a Prythian, alla Corte di Primavera, dalla Bestia sovrumana che la viene a reclamare: "Una vita per una vita"  dice,lasciandole tuttavia la possibilità di scegliere: poter continuare a vivere se la seguirà per sempre nella Corte di Primavera.

"Hai ucciso il mio amico" - ringhiò la bestia.
"Lo hai ammazzato, scuoiato, venduto la sua pelle al mercato
e hai etto che se lo meritava, e ora hai il fegato
di dubitare della mia generosità?"  

Quando Fayre arriverà al Palazzo della bestia si troverà in un luogo incantevole, verde, pieno di fiori e di profumi. Un tripudio di colori che Fayre, con la sua passione per la pittura, non avrebbe fatto altro che dipingere. Non una prigione quindi, ma quasi un rifugio; senza sbarre, senza cancelli da cui lei si sarebbe potuta allontanare a piacimento (a suo rischio e pericolo...) ma del quale le verrà sempre più difficile non "affezionarsi" e non trovarsi a suo agio grazie ai pasti caldi, alla bellezza e alle opere d'arte che la circondano ma soprattutto per via dell'amicizia di Lucien - un po' burbero e scostante all'inizio - e del Signore Supremo della Corte di Primavera: Tamlin (questo il nome della Bestia che una volta tornato a casa si trasformerà in un bellissimo principe dal volto coperto da una maschera) con cui, come potete immaginare, nascerà un'incredibile, meravigliosa e travolgente (soprattutto per il lettore) storia d'amore.
E' proprio l'amore il fulcro di questa storia nonostante trovi solo dei piccoli spazi. Ma vi assicuro che quei piccoli "spazi", quelle scene, quegli slanci e quelle frasi si imprimeranno a fuoco nella vostra immaginazione e trafiggeranno il vostro cuore come le più fatali delle frecce.

Sollevò l'altra mano come per accarezzarmi la guancia.
Mi feci coraggio, preparandomi al suo tocco,
ma la abbassò, evitando il contatto.
"Non so nemmeno se sai ridere."
Mi scrollai di dosso il suo braccio, incapace di fermare delle parole rabbiose. Maledetto Signore Supremo
"Non voglio la vostra pietà." 
I suoi occhi di giada erano così luminosi che non riuscii a distogliere lo sguardo da essi.
"Che ne pensi di avere un amico?"
"Gli esseri fatati possono essere amici dei mortali?"
"Cinquecento anni fa parecchi di noi lo erano,
tanto da combattere in guerra per gli umani."
"Cosa?" Non lo avevo mai sentito dire. E non c'era nel murale dello studio. "Come credi che siano sopravvissuti così a lungo gli eserciti umani? E come abbiano provocato un tale danno da costringere la mia razza ad accettare un trattato? Solo con armi di frassino? Alcuni Fae hanno combattuto al fianco degli umani per la loro libertà e li hanno pianti quando l'unica soluzione è stata quella di separare i nostri popoli."

Come sempre nel caso della Maas il world building è uno dei suoi principali punti di forza. Ne La Corte di rose e spine ci troveremo di fronte ad un mondo complesso e articolato che non è solo "geografico" ma anche "storico" e culturale. Saremo in grado man mano che andremo avanti nella lettura di conoscere gli eventi "politici"che hanno portato allo stato di fatto attuale delle cose, ossia un mondo in cui le Fate Maggiori governavano i territori a nord del mondo umano, a cui era stato relegato un piccolissimo spazio se paragonato ai territori dei Fae. Alcuni territori delle fate erano imperi; altri erano comandati da Re e Regine. Poi ci sono luoghi come Prythian, divisi e governati da sette Signori Supremi.7 Corti: La Terra di Primavera, La Corte d'Autunno, d'Estate e di Inverno, la Corte dell'Alba, la Corte del Giorno e la Corte della Notte.

Tra feste e Festività fatate (come Calanmai), tra trabocchetti e prove da superare, tra lacrime, gioie, emozioni e sofferenza , al cospetto di una cattiva con la "c" maiuscola, Fayre si dimostrerà un'eroina capace di superare ogni ostacolo, di tirare fuori un coraggio sovrumano e di mettersi in gioco in tutto e per tutto pur di salvare colui di cui si è innamorata e dimostrargli una volta per tutte quello che gli aveva taciuto ossia il suo amore per lui.

Tutto si vive in prima persona, con i muscoli, con i tendini, con i respiri.
Essere così coinvolti da una storia credo sia la cosa più bella che un lettore possa desiderare e con questo libro l'esperienza è totale. Viviamo le stesse paure di Fayre, proviamo lo stesso desiderio di vendetta, la stessa ansia di riscatto, la stessa voglia di lottare per la persona che amiamo (perche, ve l'ho già detto, amerete Tamlin alla follia!), proverete paura, ebbrezza, confusione.
E sicuramente rimarrete intrigate da Rhysand, Signore della Corte della Notte. (Mamma mia... Come si fa ad essere innamorate di un personaggio ma avere contemporaneamente il cuore diviso a metà?!? Perchè lo avrete diviso a metà...) Una parte di voi si farà domande e proverà emozioni contrastanti verso questo personaggio incredibile a cui è riuscita a dar vita questa geniale autrice. Capirete solo leggendo il romanzo perché affermo che il seguito sia una necessità!!!
Speriamo che la Mondadori ci faccia questo miracolo e lo faccia uscire in tempi brevi!!!

La scrittura della Maas è qualcosa di unico. Sa essere magnificamente descrittiva; sa andare a fondo nella caratterizzazione e nella psicologia dei personaggi; riesce a costruire solide e coinvolgenti storie d'amore anche solo tratteggiandole creando un'aspettativa forte e difficile da descrivere. Sa essere cruda e violenta ma al contempo tenera e dolce... Le sue scene di azione ad alto tasso di adrenalina non annoiano mai e, in questo libro più che mai, anche la componente sensuale è sapientemente dosata, con intensità e garbo.

Non sentirti mai in colpa neanche un istante quando ti dedichi a ciò che ti rende felice.

Il mio voto: Cinque stelline al quadrato!!! Capolavoro

Il libro

editore: Mondadori
genere: Fantasy Paranormal Romance
pagine: 408
prezzo: 16.90 euro
Rilegato
eBook:8.99 euro

Trama


"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

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