Siamo arrivati allo straziante epilogo di una delle più eccellenti Saghe distopiche in circolazione: Il canto della rivolta. Già il titolo (italiano) ci suggerisce cosa ci aspetterà in questa lettura, ovvero il concretizzarsi di una rivolta che era fermentata e sviluppatasi dapprima in sordina e poi sempre più prepotente fra la popolazione dei dodici distretti, ma non ci prepara alle intense e devastanti emozioni di cui saremo in balia! Se i precedenti due romanzi sono stati spettacolari e scioccanti, questo lascia basiti e in preda ad una sensazione di vuoto e dolore, in cui il lettore si trova a dover dare un nuovo volto e un senso alla speranza e domandarsi se, quando tutto intorno è complotto arrivismo incubo e devastazione, possa ancora bastare per vivere una vita degna di essere vissuta. La riposta forse può essere diversa per ognuno di noi, ma la mia è senza dubbio molto simile a quella di Katniss: l'amore; il bene. Perchè se si può fare affidamento su questo, anche pur solo per brevi momenti, si possono superare anche gli orrori.
Opinione di Sangueblu
Quello di cui ho bisogno è il dente di leone che fiorisce a primavera.
Il giallo brillante che significa rinascita anziché distruzione.
La promessa di una vita che continua,
per quanto gravi siano le perdite che abbiamo subito.
Di una vita che possa essere ancora bella.
Davvero allucinante, se mi permettete il termine, questo conclusivo volume della "eccellente" trilogia. Non c'è respiro. Non c'è illusione. Non c'è spiraglio.
Si precipita in un vortice di dolore e di sofferenza sempre più profondo, dove sembra quasi impossibile trovare anche solo un piccolo spiraglio di luce, se non fosse per le ultime righe dell'epilogo, semplicemente perfetto, dove le lacrime che scendono hanno comunque un gusto dolceamaro. Molto diverso questo libro dai precedenti; non più incentrato sulla lotta tra i concorrenti ma sulla lotta dei cittadini. L'Arena, stavolta, si è trasferita direttamente nei distretti i cui abitanti, stimolati dalle imprese di Katniss e stanchi delle ingiustizie e dei soprusi di Capitol City, hanno deciso finalmente di ribellarsi.
La Rivoluzione ha il volto di Katniss Everdeen. La Ragazza di Fuoco che, come una scintilla, ha dato vita ad un'incendio in grado di distruggere Panem. Anche se lei non lo sapeva... e soprattutto non lo voleva... Non si sarebbe mai immaginata di essere la Ghiandaia Imitatrice.
Troppo dolore, troppa paura, troppa sofferenza che non la lasciano neanche più dormire tranquilla. Vorrebbe essere soltanto lasciata in "pace", per quel po' che è possibile per una ragazza di diciassette anni che ha passato l'inferno ed è continuamente assalita da incubi e che ha perso la persona più cara, di cui non sa assolutamente più nulla....
Una persona che sarà usata come pedina per sfruttare il suo dolore da una parte, e la sua "missione" dall'altra.
Una vera e propria "organizzazione" sovversiva formata dallo lo stratega Plutarch, Beetee, Finnik, Haimych, suo malgrado anche dalla non più infiocchettata Effie Trinkett, e soprattutto da Alma Coin la presidentessa del 13° distretto che nonostante quello che tutti credevano, è riuscito a sopravvivere in questi settantacinque anni crendo una ben organizzata società militare nascosta nelle viscere della terra, pronta ad aspettare il momento giusto per sferrare l'attacco a Capitol City e al regime del Presidente Snow.
Adesso quell'occasione è arrivata e proprio Katniss ne deve diventare il baluardo.
E' lei la pedina, mossa sapientemente da questo gruppo "politico" (oserei dire), per far leva sul popolo e trascinarlo più apertamente e ancor più diffusamente nella rivolta. Deve essere la Mockingjay; la Ghiandaia Imitatrice per spronare il popolo e continuare a infiammarlo, guidandolo alla conquista della libertà. E per far ciò dovrà essere, di nuovo, "in onda".
Ed ecco il più importante filo conduttore concettuale della trilogia che di nuovo si ripete, anche se nella nuova forma della propaganda, ossia quello delle telecamere. Il moderno e quanto mai attuale uso/abuso del reality, mettendo in piazza i sentimenti alla mercè di tutti e la loro strumentalizzazione. Due cose la spingeranno ad accettare, nonostante il suo istantaneo e legittimo rifiuto: la promessa della liberazione di Peeta e degli altri ostaggi vincitori ( Johanna e Anna ) e la rabbia contro Snow e la sua sconfinata crudeltà che non esiterà ad ricorrere ai più spregevoli e crudeli mezzi pur di piegarla, spaventarla, ferirla e soffocare la Rivoluzione. Katniss non potrà restare indifferente all'urlo di dolore che la guerra porta con sè.
La lettura non sarà una passeggiata.
Dall'inzio alla fine si susseguono scene di alto impatto sia visivo che emotivo.
La libertà si sa, ha sempre un prezzo molto alto: il sangue di tanti innocenti e le lacrime dei sopravvissuti. E anche noi lettori ci ritroveremo a piangere la perdita di tanti - anche inaspettati - personaggi amati.
L'attenzione è rivolta sempre più all'aspetto etico e morale delle azioni e della natura umana. Tante domande a cui provare a dare una risposta: quale prezzo siamo disposti a pagare per essere liberi; se esiste una strada "giusta" per portare a termine i propri obbiettivi; cosa siamo disposti a sacrificare per raggiungere uno scopo. La rivolta si rivelerà infatti un'arma a doppio taglio: un'occasione di rinnovamento e rinascita ma anche una nuova lotta per il potere. Cosa che Katniss imparerà a spese sue e dei suoi cari.
In questo libro conclusivo si tireranno anche le somme del rapporto della protagonista con Gale e Peeta. Katniss capirà nuove cose, imparerà a guardarli da una giusta prospettiva scoprendo il primo totalmente immerso e impegnato nella lotta e l'altro distrutto in un milione di piccoli pezzi da rimettere insieme e troverà il modo di ascoltare il suo cuore.
Un libro stupendo come lo è l'intera trilogia.
Il Canto della Rivolta è la storia di una lotta epica e cruenta, ma anche la storia di due ragazzi che nonostante tutto scelgono di continuare a sperare e di cercare di costruire un mondo nuovo, fatto di valori semplici, a piccoli passi fatti per mano.
Vi strapperà il cuore.
la Serie "Hunger Games"
1 - Hunger games recensione QUI
3 - Il canto della rivolta
l'Autrice
Suzanne Collins è una nota autrice statunitense di libri e spettacoli televisivi per bambini, Hunger Games è il primo romanzo che si scosta da questo genere. L’ispirazione per questo libro le è venuta dal mito del Labirinto del Minotauro, ma l’idea si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. Oggi vive in Connecticut con la sua famiglia.
HUNGER GAMES IL CANTO DELLA RIVOLTA
editore: Mondadori
genere: Distopico YA
pagine:
prezzo:
Rilegato
eBook:
( 3° libro Serie "Hunger Games" )
Trama
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.
Vi lasciamo anche i link
ai precedenti speciali dedicati alla saga
che ne analizzano i vari aspetti.
Se siete curiosi di approfondire
le vostre conoscenze sul
mondo distopico creato da
Suzanne Collins
potete cliccare sui post sottostanti
A domani con
IL CANTO DELLA RIVOLTA (1a Parte) il film
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