Poco meno di quattro anni fa, il suicidio fra gli adolescenti è stato dichiarato un’epidemia nazionale: provoca la morte di un teenager su tre. Il suicidio è sempre esistito, ma a un certo punto, praticamente da un giorno all’altro, un numero sempre maggiore di miei coetanei ha iniziato a buttarsi dalla finestra, a tagliarsi le vene… e quasi sempre senza un motivo chiaro. Stranamente, la percentuale dei suicidi tra gli adulti è rimasta invariata, il che non fa che infittire il mistero.
Un bellissimo e originale distopico ambientato in un futuro non troppo lontano, una società molto simile a quella presente caratterizzata dalla diffusione della depressione fra gli adolescenti. Una vera e propria epidemia che il governo ha deciso di curare attraverso la cancellazione dei ricordi dolorosi dalla memoria dei giovani infetti. In un contesto così carico di angoscia e tensione due giovani si amano alla follia ma il loro sentimento sarà in grado di resistere al Programma o verrà cancellato insieme agli altri ricordi?
Opinione di BlackSophia
Questo è uno di quei romanzi che ti lasciano un senso di vuoto quando arrivi alla fine perché riesce a coinvolgere, appassionare ed emozionare, un libro da leggere tutto d'un fiato che mi ha lasciato molti interrogativi non risolti e spunti di riflessione tanto che nei giorni successivi alla fine della lettura non riuscivo a togliermelo dalla mente. Pur essendo caratterizzato dall’atmosfera cupa e angosciante tipica dei romanzi di questo genere, la cosa che ho più mi ha emozionato è la storia d’amore e di amicizia che lega in modo indissolubile i personaggi principali del romanzo. In un mondo non tanto diverso da quello presente gli adolescenti sono costretti a reprimere le proprie emozioni, a mostrarsi sempre sereni anche quando le circostanze lo rendono impossibile perché manifestare la tristezza, piangere mostrarsi turbati sono tutti segni inequivocabili che la malattia li ha infettati. In tutto il mondo è diffusa un epidemia di depressione fra gli adolescenti che porta inevitabilmente al suicidio e si diffonde attraverso il contagio comportamentale. Per sconfiggere la malattia e evitare i suicidi lo stato in cui vive Sloane, ha adottato il Programma, un metodo che prevede la cancellazione dalla memoria di tutti i ricordi dolorosi ritenuti responsabili della depressione. I giovani vengono costantemente monitorati dalla famiglia e dalla scuola e chi mostra i segni della malattia viene segnalato e portato in una struttura dove attraverso i farmaci la sua mente viene resettata e i suoi ricordi vengono sostituiti con una versione edulcorata degli eventi più dolorosi. I soggetti curati perdono per sempre una parte di se, ricordano chi sono, la famiglia ma non hanno più amici e inizialmente non possono avere rapporti con i non curati.
Non possiamo fidarci di nessuno: chiunque potrebbe denunciarci per comportamenti sospetti. Anche i nostri genitori… anzi, soprattutto loro.
Sloane è una ragazza forte e combattiva che sa di essere un’osservata speciale perché suo fratello è morto suicida poco tempo prima, così cerca con tutte le sue forze di stare fuori dal programma. Sloane può contare su James il ragazzo che ama follemente e a cui si aggrappa per riuscire a non crollare, lui riesce sempre a farle passare momenti spensierati e a darle la speranza di potercela fare a restare fuori dal Programma fino diciotto anni, età in cui saranno finalmente liberi. Nei momenti che passano lontano da occhi indiscreti si lasciano andare, esprimono le loro emozioni e vivono una vita normale ma appena gli adulti li osservano indossano la maschera dell’indifferenza. Arriverà un momento però in cui Sloane dovrà contare solo su se stessa e dovrà tirare fuori tutta la sua determinazione per riuscire a salvare entrambi.
Non mi sono mai sentita forte, perché tante cose a questo mondo sono fuori dal mio controllo. Ma ora devo esserlo. Perché sono io la nostra ultima speranza.
Mentre leggevo più volte mi sono chiesta se non fosse proprio la prospettiva della cura a favorire il diffondersi della malattia, la prospettiva di essere internati e curati è per i ragazzi fonte di angoscia, piuttosto che perdere una parte di se e tornare sani ma senza più amici è svuotati del proprio essere preferiscono togliersi la vita. In effetti non si capisce quanto i suicidi siano provocati dal Programma stesso o quanto siano conseguenza della depressione.Tentare di sfuggire al programma non fa che renderli più fragili e vicini al crollo emotivo, continuare a fingere indifferenza quando vengono a mancare un amico o un fratello è sempre più difficile ma lasciarsi andare al dolore significa mostrare i segni della malattia. In un primo momento vedendo la cosa dal punto di vista della protagonista ho condiviso la sua rabbia, l’angoscia e la paura di venir curata e perdere parte della sua vita ma poi riflettendo ho iniziato ad avere dubbi sull'opportunità o meno della cura. I suicidi c’erano prima dell’arrivo del programma e sono comunque presenti e più numerosi nei paesi in cui la cura non è stata adottata, per questo il fatto che molti genitori credano in un metodo che seppur discutibile salva le vite dei loro figli è comprensibile. Da un lato ci sono gli adulti che tentano in ogni modo di proteggere i loro figli, dall'altro ci sono i giovani che hanno tutto il diritto di vivere la propria vita in modo pieno e reale. Questo romanzo è riuscito a dividere in due i miei sentimenti, in alcuni momenti non ero più in grado di capire chi avesse ragione, pur condividendo la rabbia di Sloane e la sua lotta per non perdere i ricordi e con loro anche l’amore ho comunque provato solidarietà nei confronti di sua madre che avendo già perso un figlio è disposta a tutto pur di proteggere la vita di sua figlia anche se questo significa resettarle la mente. Alla fine però nel mio cuore hanno prevalso Sloane e James e la speranza che l’amore potesse vincere su tutto e non potesse essere cancellato da una pillola. Manipolare le menti è sbagliato e crudele, non può essere un metodo accettabile anche se il fine è giusto, i ricordi anche i più dolorosi fanno di noi ciò che siamo, non si possono cancellare per smettere di soffrire. Sloane lo ha capito e sa che insieme ai ricordi dolorosi le strapperanno anche una parte importante della sua vita a cui non è disposta a rinunciare. Arrivata alla fine del libro non ho ancora ben chiaro se i fautori del programma siano in buona fede o meno, questo insieme a misteri che ancora non sono stati svelati, personaggi ambigui su cui far luce e un finale tutto da decifrare, non fa che aumentare la voglia di leggere il secondo volume della serie!
E con questa scelta, il mio cuore si spezza. Sto dicendo addio a chi ero. A chi non potrò mai essere di nuovo. Le persone che conoscevo sono diverse. Alcune sono cambiate come me, altre sono morte. Saperlo può portarmi solo altro dolore. Altra sofferenza. …con quel pensiero, ricomincio. E mi dico che a volte… l’unica cosa reale è il momento presente.
L'Autrice
THE PROGRAM
di Suzanne Young
Editore: DeAgostini
genere: distopico
pagine: 400
prezzo ebook: € 7,99
prezzo cartaceo: € 14,90
Trama
Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita. In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l’epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi… Perché è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti. Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sé tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L’unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. È stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.
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