martedì 9 giugno 2015

I GIORNI SOSPESI di Anna Hope


Nel centenario dell'inizio della Grande Guerra fra i molti libri che ricordano gli episodi chiave del conflitto si è distinto l'esordio letterario di Anna Hope che si è occupata di questo argomento ponendoci un punto di vista diverso e spesso trascurato dalla Storia Ufficiale. 
" I giorni sospesi" infatti ci racconta la storia di quelle donne che restano a casa ad aspettare e che sperano un giorno di poter riabbracciare un fidanzato, un figlio o un fratello.
Questo libro ci parla delle conseguenze che il conflitto ha sulla vita delle persone e sulla difficoltà di ritornare, anche a distanza di anni alla normalità.

"Forse aiuterà la gente a stare meglio, a superare il lutto. Forse aiuterà anche me. Ma non porrà fine alla guerra. E checché pensino o dicano, l'Inghilterra non ha vinto. E non avrebbe vinto nemmeno la Germania."
" Cosa vuoi dire?"
" Ha vinto la guerra......e continuerà a vincere nei secoli dei secoli."
....." La guerra vince sempre ....e chiunque la pensi diversamente è un illuso."

Opinione di BlackSophia

Un libro che ci proietta in un’atmosfera postbellica in cui il tempo sembra sospeso in un limbo in cui la gente non riesce a ritrovare la strada verso il futuro. La guerra ha distrutto tutto, speranze, amori, vite e ricominciare da capo con il peso degli anni di guerra sulle spalle sembra impossibile.
Ho apprezzato molto questa storia che mi ha mostrato gli effetti della guerra sulla gente  partendo da una prospettiva diversa quella delle donne che non hanno combattuto in prima linea ma che hanno  aspettato a casa il ritorno dei loro uomini e che si sono dovute assumere l’onere di rimettere insieme i cocci rotti di chi è tornato per sempre spezzato sia nel fisico che nell'anima. Quando arrivano quelle maledette lettere che con poche parole distruggono ogni speranza di poter un giorno riabbracciare la persona amata andare avanti ripartendo da zero è ancora più difficile. La  storia inizia due anni dopo la fine del conflitto quando ancora le ferite della guerra non sono guarite e racconta la vita di tre donne durante i cinque giorni che precedettero la grande cerimonia che si svolse a Londra per rendere omaggio al Milite Ignoto. Queste donne non si conoscono e non si incontreranno mai ma c’è qualcosa nel passato degli uomini a cui sono legate che le accomuna a loro insaputa, un segreto che viene lentamente svelato nel corso della narrazione. Ada ha perso suo figlio durante la guerra e non vuole rassegnarsi a lasciarlo andare ma presto si renderà conto che l’ossessione per il figlio le sta facendo perdere anche suo marito con il quale ormai da tempo  non ha più dialogo.

Più avanti, il sole penzola basso in un cielo color peltro. Tra di loro c’è una distanza leggera e costante, la distanza a cui non sanno dare un nome, che non possono colmare.

 Evelyn ha perso il fidanzato e questo l’ha resa una donna acida e incapace di continuare la sua normale vita da trentenne. Evelyn si è chiusa in se stessa e si mostra fredda in ogni tipo di  rapporto con il prossimo, come se si sentisse in colpa per essere ancora viva mentre lui non ce l’ha fatta. 

Ecco la realtà dei fatti, pensa. Anche se il sogno fosse reale, se Fraser potesse materializzarsi dalle migliaia di frammenti sparsi chissà dove, se potesse aprire la porta e trovarselo davanti, tutto intero, resterebbe inorridito: il mese prossimo Evelyn compirà trent’anni. Lo ha tradito. Si è lasciata invecchiare.  

Hettie  che è la più giovane è cresciuta nell’atmosfera opprimente della guerra e vorrebbe vivere la sua vita liberamente e guardare avanti ma sia la famiglia che la gente intorno a lei non riescono a lasciarsi alle spalle il dolore inflitto dalla guerra.  

E’ perché si sente un pesce fuor d’acqua. l’ha sempre provata, da che ha memoria, quella fame di qualcosa in più. ………..e perciò resta intrappolata dentro di lei quella fame, dura e cruda.

Il personaggio che più mi ha commossa è quello di Ada che ha perso il figlio ma è rimasta aggrappata alla falsa speranza che non fosse morto e un giorno potesse tornare da lei, una speranza autodistruttiva. Come lei tante altre donne non hanno un corpo su cui piangere, a cui dire addio per sempre e così la cerimonia per il Milite Ignoto diventa una sorta di funerale collettivo in cui ognuno può piangere il proprio defunto. Alla fine Ada capirà che è più importante dedicarsi a chi è ancora vivo e la ama piuttosto che passare il resto della sua vita a rincorrere un fantasma. 

Qui vengono molte donne, donne che non mollano figli, amanti, mariti o padri, come non mollano le fotografie o i frammenti d’infanzia che portano con sé e mettono qui sul tavolo.”…”Hanno tutte paura lasciarli andare. E se si sentono in colpa, lasciar andare i morti è ancora più difficile. Li tratteniamo vicino a noi, li custodiamo gelosamente. Erano nostri. E vogliamo che rimangano tali…. “ Ma non sono nostri”…”E in un certo senso non lo sono mai stati. Appartengono solo e soltanto a loro stessi. E se questo per certi versi è terribile per altri…può liberarci”.   

L’autrice è stata molto brava a entrare nell'intimità delle tre protagoniste, mi sono sentita così vicina a queste donne, ho provato la loro rabbia il loro dolore ma anche  la loro voglia di andare avanti e sentirsi vive. Il messaggio più bello che arriva alla fine infatti è la voglia di sentirsi vivi e lasciarsi tutto alle spalle, dimenticare la guerra e vivere la vita anche per coloro che non ce l’hanno fatta.
Mi sento di consigliare questo libro che affronta un argomento certo non leggero ma lo fa in modo delicato riuscendo ad essere  molto intenso e commovente pur mostrando anche gli aspetti più crudeli della guerra. 


L'Autrice 

Anna Hope è nata a Manchester. Ha studiato a Oxford, poi alla Royal Academy of Dramatic Art e al Birkbeck College di Londra, dove ha conseguito un Master in scrittura creativa. Attrice di teatro e autrice di racconti, ha ottenuto grande successo di pubblico e critica con I giorni sospesi, il suo romanzo d'esordio: entrato nella Top Ten del Times, è stato selezionato dalla catena di librerie Barnes & Noble tra i migliori esordi del 2014 ed è stato finalista ai National Book Awards inglesi. È ora in corso di pubblicazione in 12 Paesi.


I GIORNI SOSPESI 
di Anna Hope


Editore: Sperlig&Kupfer
Genere: Romanzo Storico
Pagine: 336
Prezzo cartaceo: € 16.90
Prezzo ebook: € 9,99

Trama

Londra, 1920. La Grande Guerra è fi nita da due anni, ma ha lasciato cicatrici indelebili, nei corpi e nell'anima. Nei cinque giorni che precedono l'anniversario dell'armistizio, la città si prepara a una grande cerimonia per rendere omaggio al Milite Ignoto: è l'emblema di tutti i caduti, ma per ogni donna – madre, moglie o sorella che sia – quel soldato ha un nome ben preciso. Ada non si rassegna alla lettera che le annunciava la morte del fi glio in battaglia. A lei sembra di vederlo tutti i giorni, a ogni angolo di strada, ed è convinta che sia ancora vivo. A Evelyn, le trincee hanno strappato il suo unico, grande amore. Ora, come per punirsi di essergli sopravvissuta, si costringe a lavorare all'Ufficio pensioni, a contatto con i reduci. Nemmeno la presenza del fratello riesce a darle conforto: da quando è tornato dal fronte, non è più lo stesso. Hettie ci è cresciuta, nell'atmosfera opprimente della guerra. Adesso che ha diciannove anni, freme dal desiderio di scrollarsela di dosso, di iniziare a vivere. Fa l'insegnante di ballo al Palais de Danse per sei pence a valzer, e lì, una sera, incontra un uomo ricco e affascinante, da cui si sente attratta e al tempo stesso impaurita: c'è qualcosa di inafferrabile in lui. Ada, Evelyn e Hettie non si conoscono, ma un fi lo sottile le unisce a loro insaputa: una verità che lega gli uomini della loro vita, un segreto inconfessabile che risale al tempo della guerra. Nel corso di cinque giorni cruciali, quel segreto inizierà lentamente a emergere, rischiando di sconvolgere ogni loro certezza, ma anche, finalmente, di spezzare i lacci che le imbrigliano al passato. Perché soltanto quando avranno fatto pace con i ricordi potranno finalmente aprirsi alla vita.

1 commento:

  1. Ciao! Anche a me è piaciuto davvero molto, davvero un bel romanzo storico ^^

    RispondiElimina