Originale, intenso, uno di quei libri che ti lasciano con mille domande sospese e con la sensazione di aver varcato la porta di un mondo che ti rimarrà addosso per un po'.
Un romanzo che sfugge a ogni definizione di genere, simbolico e un po' magico, con una scrittura preziosa.
"Rimasta sola, Nella prova a immaginarsi la miniaturista da ragazza. A che punto della vita ha optato per impennate irregolari e più intime della vita interiore, e perché ha scelto proprio me? Nella appoggia la testa allo stipetto. Il legno fresco è un balsamo a contatto con la pelle. Mostrandomi la mia storia, pensa, la miniaturista ne è diventata anche l'autore. Vorrei tanto che me la restituisse."
Ho letto in un articolo che Jessie Burton, giovane attrice inglese di teatro e autrice esordiente con il suo Il miniaturista, scrive in giardino, lontano dal chiasso e dalle luci di Londra, dentro a un cubo di vetro posto sotto a un albero autunnale, dalle 19 alle 2 di mattina. Un momento suggestivo per creare, in una "tana" abbracciata dalla notte. Forse è proprio grazie a quel silenzio sospeso che Jessie è riuscita a creare un mondo così magico, a dare vita a personaggi intensi e interessanti. Probabilmente ci ha messo del suo anche la sua esperienza di attrice di teatro, perché ognuno di loro, la ingenua ma determinata Petronella o Nella, protagonista del libro; Marin, sua cognata, altera e rigida ma con un segreto bollente; Cornelia, donna svelta e dallo sguardo acuto; Otto, insondabile e brillante uomo di colore "liberato" dal giogo della schiavitù; Johannes, ammaliatore, diplomatico, estroso marito in grado di mettere tutti a proprio agio e di catturare l'attenzione; i "cattivi" Agnes e Frans Meermans, con le loro vulnerabilità stampate in faccia, molesti quanto vergognosi, e infine LA miniaturista, regista invisibile, colei che muove i fili, che soffia la vita su questi personaggi-marionette, al tempo narratrice e protagonista, alterego dell'altra Petronella... Dicevo ognuno di loro è dettagliatamente scolpito, un pezzo unico in una scacchiera dove il gioco è già iniziato.
Come avrete capito da questa presentazione sommaria dei personaggi - ma altri minori entrano in gioco, che qui non ho descritto, dal bellissimo inglese Jack all'avido Arnoud, dal cupo Pellicorne alla solare e bonaria Hanna - il mondo creato da Jessie Burton è colorato e complesso, e si muove su due livelli: il primo, che trova più spazio tra le pagine, è rappresentato da Amsterdam del Seicento, una città in pieno sviluppo, con la compagnia di navigazione in fervente attività, ma anche una città in bilico tra tradizione e modernità, legata ancora a vecchie e oscure tradizioni, a pregiudizi difficili da estirpare, che si specchia sui suoi canali gelidi e sui magazzini delle isole orientali con uno sguardo spavaldo; il secondo livello è la casa delle bambole regalata a Petronella da suo marito Johannes e "arredata" e "abitata" dalle creazioni della miniaturista. Un micromondo fatto di verità e profezie, di sentimenti messi a nudo, di bambole feticcio costruite con un'arte che sfiora la magia.
Il primo livello si specchia e si mescola con il secondo, e, alla fine, la realtà si mescola con la finzione e non si capisce sempre quali siano i personaggi reali: se quelli che si muovono per le vie e i canali di Amsterdam, o quelli immobili, ma ogni giorno impercettibilmente diversi, che popolano la casa delle bambole."
"Marin pensa che l'amore sia meglio rincorrerlo che trovarlo", continua Nella.
La casa delle bambole di Petronella, realmente esistita e motivo di ispirazione per l'autrice |
Johannes la guarda perplesso. "Non mi stupisce. Non è meglio. Ma è più facile. L'immaginazione è sempre più generosa. Anche se la rincorsa alla fine ti stanca."
Che cosa rincorriamo tutti? pensa Nella. La vita, naturalmente. La liberazione dalle corde invisibili di cui Johannes parlava nello studio. O almeno la felicità tra le maglie di quella rete.
Il miniaturista, l'avrete capito, è un romanzo strano, che sfugge a una definizione di genere, e forse deve proprio a questo il suo successo: un po' feuilletton, un po' thriller, un po' romanzo simbolico-psicologico, un po' romanzo storico, vi immerge in un mondo lontano, vi racconta i segreti che accadono dietro alle porte rispettabili dei ricchi olandesi del Seicento... Mettendo a nudo la complessità dell'animo umano.
La scrittura è ricca, pastosa, riecheggia i classici di un tempo, ma con una spolverata di modernismo. Scivola sulla storia come un velluto pregiato, seguendone le volute con leggiadria.
Una menzione speciale alla scena del parto, un mix perfetto di violenza e poesia che colpisce allo stomaco.
Una menzione speciale alla scena del parto, un mix perfetto di violenza e poesia che colpisce allo stomaco.
Una lettura particolare, che lascia in bocca un sapore strano: di salsedine e noce moscata, di zucchero e sangue.
Jessi Burton ha studiato all’Università di Oxford e alla Central School of Speech and
Drama, dove ha interpretato ruoli in classici del teatro come Othello e
Macbeth.
Il libro
Casa editrice: Bompiani
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Collana: Letteratura Straniera
Pagine: 448
Euro: 18.00 versione cartacea 9.99 ebook
L'autrice
La trama
In un giorno d’autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman -
Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla
porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata
dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita
come moglie dell’illustre mercante Johannes Brandt. Ma l’accoglienza è
tutt’altra da quella che Nella si attendeva: invece del consorte trova
la sua indisponente sorella, Marin Brandt; nella camera di Marin, Nella
scopre appassionati messaggi nascosti tra le pagine di libri esotici; e
anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente
di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. Anzi, quando Nella gli
si avvicina, seduttiva, memore dell’insegnamento della mamma (“Il tuo
corpo è la chiave, tesoro mio”), lui la respinge. L’unica attenzione che
Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro
casa e l’invito ad arredarla. Sembra una beffa. Eppure Nella, che si
sente ospite in casa propria, non si perde d’animo e si rivolge
all’unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata
da questa enigmatica figura che sembra sfuggirle continuamente, anche se
tra loro si mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma
attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di
casa Brandt. Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di
ricchezza s’incontrano tra i canali di Amsterdam e in questo folgorante
romanzo d’esordio di Jessie Burton, in testa alle classifiche di vendita
inglesi e in corso di traduzione in oltre 35 paesi.
Lo sapevo che avrei trovato questo libro tra le tue letture! Dato che è anche tra le mie, mi riprometto di ripassare a lettura terminata ;) Bravissima :)
RispondiEliminaGrazie per la fiducia Alessandra! A quanto pare siamo in sintonia. Purtroppo n
Eliminaon sempre tutto quello che leggo mi piace, ma questo è speciale. Ora ho appena finito "Ogni tuo silenzio" di Laura Mercuri, altro libro molto interessante... Alla prossima recensione! (PS-Con mio figlio nel frattempo leggo Maze Runner... mi sento un po' schizofrenica!)