mercoledì 17 febbraio 2016

INTERVISTA A ESTELLE LAURE, AUTRICE DE "LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO"

Questo autunno la casa editrice De Agostini ha sorpreso tutte le blogger invitandole a un "appuntamento al buio". Con la promessa di incontrare l'autrice del romanzo nominato Miglior YA 2015 della BEA, ci hanno attirate a Torino con una domanda: quanti volti ha l'amore?
Come mai "al buio" vi starete sicuramente chiedendo. Ebbene, per stimolare ancora di più la nostra curiosità, la DeA ci ha inviato in anticipo solamente i primi capitoli e la trama, cosa che ci ha tenuto col fiato sospeso fino all'incontro: dovevamo assolutamente sapere come proseguiva il romanzo! ma soprattutto: chi è Estelle Laure? Rispondiamo a questa domanda così come la DeA ha risposto a noi :) 
Ecco a voi l'intervista fatta da Scarlett Rose e altre blogger presenti ad Estelle Laure, autrice de "La notte che ho dipinto il cielo"




Q: Ciao Estelle, potresti parlarci un po' di te e del tuo romanzo?
A: Buona sera a tutti e benvenuti, nel romanzo parlo di una ragazza che si ritrova a dover prendersi cura della sorellina poiché i loro genitori se ne sono andati. Mi sono concentrata su due aspetti che caratterizzano l'essere umano: il primo riguarda l'amore, volevo capire cosa succede quando una persona si innamora e ci sono difficoltà nel raggiungere la persona amata, soprattutto se si devono affrontare altri problemi che entrano in gioco. Il secondo riguarda le scelte, cosa accade quando questa persona si trova a dover prendere delle decisioni per un bene superiore, che non necessariamente la portano nella direzione che vorrebbe.
Sono assolutamente contraria a tutto ciò che ha a che fare col cinismo e mi sono concentrata sugli aspetti belli dell'essere umano, sicuramente affrontando delle situazioni non facilissime e che portano  a una serie di problematiche.
Mi piace veramente moltissimo scrivere per i teenager, lo trovo veramente esaltante, soprattutto perché mi riporta alla mia esperienza personale, quel momento in cui ti rendi conto che alla fine gli adulti non sanno tutto, non sanno neanche loro cosa fanno. Ricordo benissimo quando l'ho realizzato ed è proprio l'aspetto su cui mi sono voluta soffermare con questo romanzo.

Q: Quali sono i tuoi libri preferiti per ragazzi?
A: Sono convinta che siamo influenzati da tutto ciò che leggiamo. Amo tantissimo leggere e leggo più o meno un libro a settimana. Ho amato le Cronache di Narnia e i libri di john Green. Mi piace tutta la narrativa Young Adult, quindi mi ci dedico e la leggo con grande interesse. Ogni tanto però leggo anche un libro per adulti.

Q. Qual è stato il libro che ti ha fatto intraprendere la strada della lettura?
A: Il primissimo è stato Peter Pan a 7 anni. Il libro che mi ha segnata è stato Piccole Donne.

Q: La protagonista è una diciassettenne. Com'è stato tornare a vestire i panni di questa età e soprattutto, hai incontrato qualche difficoltà nel gestire su carta questa delicata fase di passaggio da ragazza a donna?
A: Quando avevo 16 anni ho lasciato casa mia, quindi c'è moltissimo di me e della mia esperienza personale in quello che ho scritto. Non avevo una sorellina di cui prendermi cura, ho un fratello, e vivevo con i miei amici, quindi era un po' diverso.  Dovevo pagare l'affitto e il college, avevo un lavoro e mi mantenevo da sola. Quando mi sono seduta e ho iniziato a scrivere questo libro, la prima cosa a cui ho pensato è stato il personaggio di Wren, è stato immediato e naturale. A quel punto mi sono chiesta "cosa sarebbe successo se io stessa mi fossi dovuta prendere cura di qualcun altro mentre facevo tutte queste cose?". Da qui tutto è incominciato.
Inoltre mi ricordo benissimo quando avevo 16 anni, è il momento della mia vita che ricordo con una chiarezza incredibile e torna molto spesso nella mia mente. Dicono che c'è un bambino in ognuno di noi e che questo bimbo ha un'età a cui facciamo riferimento. Il mio bambino ha 16/17 anni.

Q: Hai la passione per l'arte come Lucille?
A: Ho una grande passione per l'arte ma sono totalmente incapace! Anche un disegnino molto semplice mi risulta complicatissimo, però ho tanti amici artisti e ho avuto la possibilità di chieder loro dei consigli.


Q: Secondo te quale ruolo può avere oggi la letteratura per ragazzi?
A: Serve rivedere un po' di se stessi, delle proprie esperienze, in quello che si legge e questo è particolarmente vero per questa fascia d'età. E' importante che nella storia non siano gli adulti a salvare la situazione ma è il protagonista stesso che deve affrontare l'amore, delle difficoltà che gli spezzano il cuore, e una serie di prove a cui viene esposto che però risolve da solo, senza bisogno che qualcun altro venga in soccorso e ciò è quanto avviene nella realtà. Questo spesso non si vede nei libri per adulti, che si concentrano poco sulle esigenze dei giovani lettori. Oggi grazie a questa grande varietà di libri che troviamo in libreria c'è una grande opportunità per i giovani di ritrovarsi in ciò che leggono ed è una cosa importantissima, anche perché non bisogna dimenticare che i teenager sono bravissimi nello scovare le bugie, è necessario quindi che questo tipo di letteratura sia molto onesta.

Q: Hai qualcosa di particolare da raccontarci riguardo la scrittura del libro?
A: Quando ho iniziato a scrivere il romanzo ho preso molto ispirazione dalla mia vita reale, in un periodo molto difficile, e scrivere queste cose mi ha permesso di delineare meglio alcuni aspetti che stavo vivendo. C'è stata una simbiosi fra romanzo e mia vita reale.

Q: Ti sei ispirata a qualcuno che conosci direttamente per la descrizione di qualche personaggio?
A: Fred è un personaggio reale, è stato il mio capo, mi ha dato il permesso di descriverlo nel romanzo e quando ha letto il romanzo gli è piaciuto tantissimo. Leggendo il libro uno penserebbe che è il personaggio meno realistico, e invece è una persona realmente esistente.

Q: Qual è stata la prima cosa che hai pensato quando hai terminato la stesura del libro?
A: "Ho scritto una porcheria!" Ero nervosissima perché mi rendevo conto di aver dato tutta me stessa, quindi mi dicevo che se questo libro non fosse piaciuto, non ci sarebbe stato nient'altro da fare, ho dato il massimo, o va bene stavolta o basta. Se non va bene, inizio a pensare  a un altro lavoro.

Q: Cosa ti ha spinta ad intraprendere la vita da scrittrice?
A: Ho sempre scritto storie di fantasia fin da quanto avevo sette anni, quando mi sono trasferita da Londra agli USA scrivevo storie con una famiglia felice e perfetta, forse perché era l'opposto della mia vita reale. Ho iniziato a scrivere in maniera molto seria soltanto dopo la nascita di mio figlio.

Q: Hai una musa ispiratrice?
A. Mia figlia. Ha una personalità debordante; si comporta in modo molto meno compito di Wren, però è piena di energia e di vita. Ha 11 anni ed è piena di speranza e gioia di vivere, quindi mi metto sempre ad osservarla.


Q: C'è stato qualcuno che ti ha incoraggiato a scrivere e che ti ha particolarmente sostenuto?

A: Ci sono state due persone. Quando al college ho consegnato all'insegnante una storia che avevo scritto sugli angeli, lui mi ha guardato e mi ha detto "sei la persona più concreta e realistica che io conosca, perché scrivi di queste cose che con te non c'entrano niente?". Lui mi ha dato delle dritte molto utili e ha incoraggiato tantissimo la mia carriera. L'altra è la mia agente, è stata lei a darmi la maggiore spinta per questa avventura. Lavoravo già per lei, un giorno mi ha detto che le sarebbe piaciuto leggere qualcosa di mio e ho subito accettato.

Q: Hai in mente nuovi progetti?
A: Fra un mese devo consegnare il mio secondo romanzo: These Mighty Forces.


SPOILER

Q: Qual  è la tua scena preferita del romanzo? quella che ti ha fatto più emozionare?
A: E' quella in cui Lucille rischia di perdere la sua migliore amica.  Ho avuto sempre molto chiara nella mia mente questa scena, scriverla ha suscitato in me moltissime emozioni, ero molto commossa e mi ha fatto piangere perché è una emozione mia, vera: quando avevo 13 anni la mia migliore amica è morta in un incidente aereo, quindi questa scena mi suscita le emozioni più forti.

Q: A cosa si riferisce il titolo originale- This Raging Light?
A: Si riferisce proprio a quella scena, e deriva da una poesia di Dylan Thomas. Ha lo scopo di incoraggiare i giovani, per affrontare la vita ed esprimere anche tutta la propria rabbia.

Grazie Estelle Laure per il tempo che ci hai dedicato
e grazie De Agostini per averci regalato
questa fantastica esperienza!





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