martedì 16 febbraio 2016

LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO di Estelle Laure - recensione


Quando ho scritto questo romanzo pensavo al primo amore,
ma anche all'amore che dura per sempre.
Quel genere di sentimento che penetra nelle ossa,
sconquassa il corpo, annulla la razionalità e rende insopportabile
ogni istante trascorso senza la persona amata.
Quell'amore che non lascia scampo e non mostra pietà,
ma è pieno di struggente dolcezza.

Queste sono le parole della stessa autrice, Estelle Laure, che con il suo toccante e struggente romanzo"La notte che ho dipinto il cielo" ha voluto donarci una storia capace di toccare le corde più profonde del cuore con la sua serietà ed intelligenza; con il suo essere crudo ma al contempo estremamente poetico. Una storia d'amore a trecentosessanta gradi, in cui l'altruismo, la speranza e la gioia di vivere - nonostante tutto - ci mostrano come l'ottimismo, la determinazione e la solidarietà siano le "formule segrete" per superare qualsiasi cosa...
Per scalare qualsiasi montagna... E dipingere il cielo di azzurro e illuminarlo di stelle.
Siamo di fronte a uno di quei romanzi che non si dimenticano. Uno di quelli che io definisco perfetti, perchè sanno coniugare l'amore in tutte le declinazioni possibili e amalgamare tante situazioni diverse, anche le più difficili e tristi, in un qualcosa di unico pregno di dolcezza, speranza e ottimismo. Quei libri che ti si cuciono addosso, che ti entrano dentro e ti insegnano anche qualcosa. Libri rari che la De Agostini sta diventando sempre più brava a scovare, come un vero cercatore d'oro! La notte che ho dipinto il cielo è una di quelle pepite che andranno ad impreziosire le vostre librerie e custodirete nello scrigno delle vostre letture preferite!

opinione di Sangueblu

Non basta un quadro,
non bastano neanche un miliardo di quadri, questa sera.
Ho bisogno di altro.
E così dipingo il cielo nella stanza di Wren.
Lo faccio per lei.
Lo faccio per mamma. Per papà.
Ma soprattutto lo faccio per me stessa.

Scritto in una prosa sublime nella sua semplicità e nel suo realismo, La notte che ho dipinto il cielo è un romanzo che parla dell'amore in tutte le sue forme: l'amore che distrugge, l'amore che consola, l'amore che ferisce e quello che guarisce. Nominato Romanzo Young Adult della BEA 2015 (Book Expo of America, la fiera dell'editoria più importante del mondo) i suoi diritti di traduzione sono stati venduti in 14 paesi ancor prima della sua pubblicazione negli Stati Uniti per somme da capogiro, e a fine lettura, adesso capisco perchè! Questo è un romanzo fuori dal comune!

Resterò ben salda con i piedi per terra,
perchè so che posso farcela.
E so che se mai dovessi cadere,
ci sono molte mani pronte a prendermi.

Protagoniste di questa magnifica storia sono due sorelle: Lucille e Wrenny che, di punto in bianco, si trovano sole a dover affrontare la vita. Saranno costrette a fare i conti con una quotidianità anomala ma assurdamente reale; con problemi più grandi di loro; con la curiosità delle persone che le circondano e soprattutto dovranno confrontarsi con la solitudine e il dolore dell'abbandono.
Una volta, infatti, che il loro padre musicista ribelle decide di mandare tutto a rotoli perchè "non si sentiva tagliato per la famiglia" e andare via di casa, loro madre, ancora perdutamente innamorata di lui perde la testa. All'inizio provano a cavarsela ma ciò che il "capo famiglia" ha lasciato è solo un cumulo di macerie, perchè alla fine anche la madre molla tutto e - in maniera del tutto innaturale, irresponsabile ed egoista - sparisce senza lasciare soldi nè un recapito.
Lucille, a diciassette anni, si trova sola ad affrontare una miriade di problemi che non dovrebbero appartenerle. Che non farebbero parte della vita, del mondo e dei pensieri di una ragazzina di quella età che dovrebbe solo pensare a sognare, a innamorarsi e andare a scuola.
Lucille è sola e in difficoltà in un sistema che potrebbe toglierle anche l'unica cosa che le resta ovvero la sorellina Wrenny, che adora. E allora, perfino la possibilità di sfogarsi o di chiedere aiuto sarà loro negata perchè dovranno fingere, con i vicini e gli insegnanti, che tutto sia a posto per non destare preoccupazione e mobilitare i servizi sociali. 
Solo Eden - la sua migliore amica - e il fratello Digby saranno il punto di riferimento per i rari "sfoghi" e  l'aiuto più concreto quando ci sarà bisogno di occuparsi di Wren mentre Lucille sarà a lavorare per mettere qualcosa nel frigorifero e pagare le bollette!
Ma nonostante tutto questo appaia come una vera e propria tragedia - e lo è in effetti - è anche l'occasione per Lucille di entrare in contatto con persone fantastiche che - anche a sua insaputa - daranno il loro contributo per aiutarla.
Per questo La notte che ho dipinto il cielo è un romanzo d'AMORE a trecentosessanta gradi! Perchè arriverà, a volte in maniera sottile altre in maniera dirompente, a colorare ogni pagina. 
Solidarietà. Amicizia. Attrazione.
Ed è qui che arriviamo anche all'aspetto "romantico" del romanzo, ovvero il sentimento che Lucille, da sempre, nutre per Digby. Digby che è fidanzato e che è il fratello della sua migliore amica. Due complicazioni che però non impediranno lo sbocciare inevitabile dell'amore che sarà profondo; dolcissimo. Lui diventa il cuscino di cui Lucille ha bisogno; uno di quelli su cui ci si può lasciare andare, sul quale ci si può abbandonare. Uno di quei cuscini che raccolgono e che sorreggono, non uno di quelli che soffocano.
La storia d'amore, covata entrambi da tempo, sboccerà piano piano. In maniera molto dolce e sottile, senza mai farci perdere di vista la colonna portante della storia - che riguarda principalmente la sopravvivenza (fisica ed emotiva) di Lucille. 

Ciò che più apparirà evidente andando avanti con la lettura è che la vita e l'animo di Lucille sono un complicato groviglio di contrasti. Continuamente in bilico tra la leggerezza e l'emozione del primo amore e la paura di poter perdere proprio a causa di questo l'amicizia di Eden. Il combattimento interiore tra il rancore e il biasimo che prova verso i suoi genitori che le hanno voltato le spalle e la voglia di perdonarli, giustificarli in qualche assurdo modo e dar loro una seconda possibilità. La voglia di chiedere aiuto e la paura stessa di farlo se il risultato sarebbe quello di perdere la possibilità di stare con Wrenny. 
Una considerazione mi ha molto colpita durante la lettura: il passaggio in cui scrive "Una volta ho letto che i bambini che hanno subìto percosse o molestie, anche le più terribili, quando vengono allontanati dalla loro famiglia non vogliono fare altro che tornarci. Vogliono il conforto dei loro cari. Vogliono perdonare. Lo vogliono con tutto il cuore. Non hanno abbastanza difese per capire che sono loro, le vittime. In un certo senso sembra una cosa sbagliata, contorta, ma c’è anche qualcosa di assolutamente puro e innocente. Qualcosa che si perde totalmente per strada, quando si diventa grandi." Non solo perchè con spietata lucidità ci fa vedere come purtroppo chi è vittima di abusi e cattiveria in tenera età affronti queste situazioni nell'unica forma di "famiglia"-"vita" e "legami affettivi" che conosce ma mi ha anche fatto riflettere sul perchè sia nato questo romanzo che tanto ci racconta della vita della stessa autrice. Proprio nel prologo si rivolge al lettore per spiegargli la sua storia, così simile a quella di Lucille, anche se lei non aveva una sorellina a cui badare. Anche lei è stata abbandonata dai suoi genitori; ma ha avuto la fortuna di conoscere altri ragazzi con i suoi stessi problemi e proprio grazie a loro è riuscita a cavarsela. Da quel momento si è così radicata in lei la profonda convinzione che la solidarietà è la cosa migliore della condizione umana e che tra tutte le persone possa esistere una connessione stabile e reale di cui poter beneficiare se abbiamo il coraggio e la possibilità di chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno e parimenti di donare quando ne abbiamo la possibilità che è nato questo romanzo. Per offrire una storia positiva, che donasse speranza! Già solo per questo sono sicura che vi è venuta una irrefrenabile voglia di leggerlo, non è vero?

Vi troverete di fronte ad una vera e propria eroina letteraria che con la sua semplicità, la sua naturalezza, la sua forza, il suo coraggio e la sua saggezza vi rimarrà impressa a lungo e vi lascerà tanto. Su tutti, almeno per me, l'insegnamento che se anche le cose nella vita ad un certo punto non dovessero funzionare, con il rischio di finire in pezzi, c'è una forza dentro di noi capace di farci rimettere in piedi e tornare quelli di sempre, se solo siamo capaci di infuriarci, lottando per ciò che di vero abbiamo nel cuore. Bisogna essere disposti a rischiare e rimediare qualche ferita altrimenti non ha senso vivere! E che certe volte, se ci mettiamo tutto noi stessi, certe volte possiamo essere in grado di trasformare una cosa brutta in qualcosa di stupendo. Un libro assolutamente imperdibile!

Apro la scatola e tiro fuori i pennelli, le tempere.
Un colore, poi un altro...
Sono come impazzita.
Diluisco la tempera con il solvente
e mi butto a capofitto sulla tela.
La tempera è viva.
Arancione, rosso, giallo.
E poi azzurro, viola, verde,
tutti insieme uno vicino all'altro.
Non ho un'immagine in testa.
Ho solo la sensazione di ciò che può diventare.
Quando ho finito mi ritrovo davanti a un tornado di colori.
Sono sicura al cento per cento che artisticamente sia una schifezza.
Ma so il significato di quel rosso, dell’arancione, del giallo.
Sono io, sono io che brucio.
E l’azzurro, il verde, il viola? Quello è Digby.

Ringrazio la De Agostini per scovare queste pepite d'oro; per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima e per avermi invitata all'evento a cui purtroppo non ho potuto personalmente partecipare ma che condividerò con voi che seguite il Bello di esse letti grazie al racconto di Scarlett Rose, che era lì per noi. 

l'Autrice


Estelle  Laure si è specializzata in scrittura creativa per bambini e ragazzi al Vermont College of Fine Arts. Ora vive a Taos nel New Mexico con i suoi due figli e si dedica alla narrativa a tempo pieno. La notte che ho dipinto il cielo è il suo sorprendente romanzo d'esordio.

LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO

editore: De Agostini
genere: narrativa Young Adult
pagine: 278
prezzo: 14.90 euro
Rilegato
eBook: 6.99 euro

Trama

Per Lucille, diciassette anni e una passione per l'arte, l'amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo. Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nemmeno a se stessa: sua madre se n'è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l'una dall'altra. Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l'amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un'altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì? L'unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi...

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