giovedì 3 novembre 2016

THE BOY BAND. LI AMAVO DA MORIRE di Goldy Moldavsky

Le ragazze che vengono a sentirci cantare
non lo fanno perché gli piace la nostra musica.
Vogliono soltanto far parte del momento.
Un momento che è molto più grande di loro,
e persino più grande di noi.
Ogni ragazza attraversa una fase così.
Non si tratta mai della musica.


E' una storia grottesca, ironica, iperbolica ma straordinariamente vera - nonostante la sua assurdità - su cosa possa significare amare una Boy Band. In una scrittura incalzante, lucida e comicamente perversa Goldy Moldavsky confeziona un romanzo strepitoso che mi ha divertita, stupita e mi ha fatto fare un salto indietro nella mia adolescenza, tempi in cui le Boy Band spopolavano.
Io sono figlia degli N'Synk, dei Backstreetboys, dei Take That, dei Westlife e dei Boyzone... ma il mio cuore eternamente teen mi fa strizzare l'occhio anche a band più moderne come i 5SOS e gli One Direction. Potrete immaginare quanto questo originale romanzo mi abbia fatto impazzire!!! Sono certa che non vi deluderà, anche se non aveste mai avuto a cuore nessuna boy band.
Se invece le avete sempre odiate beh, anche in questo caso potreste adorare questo libro perchè... ci scappa il morto! Una commedia nera portata agli estremi che, se letta con il giusto approccio, troverete insolitamente intelligente.
Pronti a conoscere la storia dei Ruperts e delle quattro amiche più sconclusionate di sempre?

opinione di Sangueblu

Sicuramente prima o poi nella vostra vita avrete desiderato di conoscere il vostro idolo.
Incontrarlo, stringergli la mano, rubargli un autografo o anche solo guardarlo - in carne e ossa - da lontano. Ma sicuramente non avrete mai pensato di rapirlo e legarlo ad una sedia con un paio di collant fluorescenti in una camera d'albergo. Nè tanto meno avete mai pensato di trovarvi ad essere protagonisti, in una scena del delitto, come è successo a Hadley e le sue migliori amiche Erin, Apple e Isabel. Queste quattro ragazze sono letteralmente pazze della Boyband del momento: i Rupert. 
(Già il fatto che tutti e quattro i membri della band si chiamino nello stesso modo mi è sembrato esilarante). 

Dopo essere rimaste senza biglietto per una data di un concerto speciale della loro Boyband preferita, che è proprio il cemento e la ragion d'essere della loro amicizia, grazie alle possibilità economiche di Apple - figlia adottiva di una coppia molto ricca e permissiva - riescono a prenotare una camera nell'hotel dove alloggia la band. Ma proprio Apple, innamorata da sempre di Rupert P - il più brutto e inconcludente dei quattro ragazzi - incapace di contenere l'entusiasmo per averlo incontrato davanti alla macchina per il ghiaccio in corridoio, gli si getta al collo e lo tramortisce con i suoi 120 chili.
Dunque lei cosa pensa bene di fare?
Non certo lasciarlo lì a riprendersi... bensì decide di trascinarlo di peso nella sua stanza, bendarlo e legarlo ben bene ad una sedia per non farlo più scappare. In un attimo il poveretto si ritrova non solo legato e imbavagliato nella camera di sconosciute ma anche senza telefono e con tutti i segreti in esso custoditi nelle mani di quattro fan senza scrupoli. Segreti di cui man mano verremo a conoscenza anche noi e che andranno a complicare sempre più una situazione che diventa sempre di più, pagina dopo pagina. Tant'è che La stessa Hadley, se pur non abbia particolarmente in simpatia il malcapitato, si rende conto della gravità della situazione ed è intenzionata a liberarlo. Anche se questo volesse dire pagare le conseguenze di quello sconsiderato gesto andando in carcere o peggio, litigare con le amiche.
Il tempo di lasciare la stanza giusto per raggiungere il bar per un drink che, al suo ritorno, Rupert P è morto.  Tutte e tre le amiche si dichiarano innocenti eppure... ognuna di loro, paradossalmente, avrebbe avuto un motivo per ucciderlo.

E' vero.
Questo romanzo è grottesco.
Una commedia nera portata all'estremo ma proprio per questo, secondo me, geniale.
L'autrice è stata bravissima non solo ad esprimere perfettamente tutte le varie sfumature e sfaccettature dell'essere fan, e di esserlo ai nostri giorni (quelli di Facebook, Twitter, Instagram e quant'altro...) E' stata fenomenale a dar vita ad una storia tragicomica rendendola cruda, disturbata, malata, ma anche al contempo esilarante. Ho davvero riso moltissimo. Lo ammetto. Soprattutto nella prima parte quando Rupert P. era ancora vivo...
Ho riso. Ma man mano ho anche riflettuto su alcuni importanti aspetti su cui vuole farci riflettere, tra le righe, anche la stessa autrice che se pure in chiave ironica ci parla di aspetti davvero negativi dell'essere adolescenti e del mondo che il fandom vive. Quanto siano pericolosi i social, quanto siano pericolosi i segreti, quanto siano pericolose certe amicizie e quanto spesso si fondino su presupposti superficiali e cose non dette. Quanto siano fragili.
Ma soprattutto quanto siano pericolose le ossessioni.

Perchè essere fan non significa amare qualcuno.
Se dedichiamo ogni ora del giorno a un "pensiero", se da una parte ci può far stare bene e riempire la vita, dall'altra parte è qualcosa di sbagliato che ci scollega dalla realtà e non ci permette di vivere realmente la nostra vita.
Mitizzare qualcuno significa costruire qualcuno che non c'è. Vedere qualcuno e qualcosa che non esiste. Questo è quello che capirà Hadley - e che l'autrice vuol far capire a chi legge - ossia che ad essere fan, anche sfegatate, non c'è niente di male. può capitare e non siamo pazze. ma non dobbiamo mai dimenticare che, in fin dei conti, coloro che idolatriamo, non sono altro che ragazzi. Tolto il gruppo, le luci, il successo non sono nient'altro che ragazzi normali, che guardiamo attraverso un prisma.

Per la soluzione del giallo e scoprire chi è l'assassino vi rimando alla lettura del libro. L'unica cosa che aggiungerei è un'osservazione riguardo alla storia - in qualche modo parallela - che vive Hadley con il suo Rupert preferito: Rupert K. Hadley è una scrittrice di Fan-fiction. Passa il suo tempo libero ad immaginare storie che hanno per protagonisti i componenti della band e ad un certo punto non riesce più quasi a distinguere se quello che sta vivendo è reale o frutto della sua fantasia... e la realizzazione del suo sogno sembra a metà tra la realtà e un sogno ad occhi aperti...

"Nel mio ambiente si conoscono un sacco di ragazze
e non si conoscono un sacco di ragazze.
Probabilmente non ha alcun senso."
"No, lo capisco. Voi avete milioni di fan, però..."
"Nessuna fantastica come te."
Lo guardai mentre metteva una mano sul mio ginocchio.
Lo guardai come se fossi al di fuori del mio corpo,
e osservassi una scena che stavo soltanto immaginando,
una scena che non poteva essere reale.
"Sei brillante, sei creativa, sei bella.
Sei tutto quello che vorrei in una fidanzata".
...
Rupert K. stava per baciarmi.
Stava cercando il bacio.
E poi lo colse.
Le sue labbra erano sulle mie,
soffici e morbide, con la giusta quantità di pressione.
Il bacio perfetto.
Potrei descrivere meglio le mie emozioni
con la traccia numero 9 dell'album
dei Ruperts: Ooh Ooh Ooh.
Però, per tutto il tempo in cui mi baciò,
io continuai ad immaginarmi il volto di Rupert P. morto.
Maledetto Rupert P..
Rovinava sempre tutto. Anche da morto.


Anche l'analisi dei ragazzi nasconde degli aspetti tragicamente realistici. Spesso siamo portati a dimenticare quanto siano giovani, quanto siano esposti e quanto debbano rinunciare ogni giorno a favore della fama e delle luci della ribalta. Insomma, non è facile anche per loro. Mentre con troppa facilità siamo portati a pensare che invece sia semplice. La fama, il successo, i soldi e gli "occhi addosso" non sono facili da gestire. Mai. E a qualunque livello.

E' per questo che mi sento di premiare la penna affilata di Goldy Moldavsky perchè, anche se potrebbe sembrare il contrario, non era affatto facile scrivere un libro come questo.
E così "vero".
(nonostante tutto...)

Per chi se lo fosse perso vi ricordo che c'è stato un bellissimo blogtour legato a questo romanzo. Il giveaway è ormai terminato ma se volete recuperare qualche tappa potete sempre farlo. Io vi lascio il link alla mia per un viaggio ... A tutta boy band

L'Autrice


E' nata in Perù ma è cresciuta a brooklyn, dove vive tutt'ora. The Boy band è il suo romanzo d'esordio ed è autobiografico solo in parte. Potete seguirla on line su sito goldymoldavsky.com e su Twitter all'account @goldywrites.com


Il libro

editore: De Agostini
genere: narrativa Young Adult
pagine: 382
prezzo: 14.90 euro
Rilegato
eBook: 6.99 euro

Trama

Hadley ha quindici anni e una vera e propria ossessione per i Ruperts, la boyband del momento. Ecco perché, insieme alle sue tre amiche del cuore, affitta una stanza nello stesso hotel di New York dove alloggerà il gruppo. Spera di poter incontrare almeno per un attimo i suoi idoli. Ma le cose prendono una piega del tutto inaspettata: quando una delle ragazze incontra Rupert P, il membro meno amato della band, ma pur sempre il suo preferito. Incapace di contenere l'entusiasmo, gli si getta al collo con tanto slancio che finisce per tramortirlo. In un attimo, il poveretto si ritrova nella camera delle fan, legato e imbavagliato. Il suo telefonino sequestrato e tutti i suoi segreti nelle mani avide delle quattro amiche. Hadley però si sente in colpa ed è pronta a tutto per liberarlo. Anche a rischiare il carcere o, peggio ancora, a litigare con le amiche. Per chiarirsi le idee lascia la stanza per pochi minuti, pochi minuti soltanto. Ma al suo rientro il cantante è morto. Tutte e tre le amiche si dichiarano innocenti, eppure... Hadley sa che non può più fidarsi di nessuno. Così, in una lunga notte piena di colpi di scena, dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: tradire le amiche e confessare tutto, oppure tradire il grande amore - I Ruperts - e farla franca.

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