Agrodolce, con punte di eccellenza e punte di grande sconforto letterario. Un libro torbido e misterioso con personaggi ambigui ma affascinanti che, mio malgrado, mi ha costretta a leggerlo fino alla fine.
"Volevi sapere che cosa eccita uno come me?" chiede Antony con un sospiro disperato, quindi le passa il dorso della mano sul viso in fiamme. "Questo", e la fissa con occhi pieni di sgomento. "Questo mi eccita da impazzire", sussurra lentamente.
E' stata una lettura strana, che mi ha strattonato da una parte all'altra. Mi sembrava di essere in balia di onde dispettose: ora mi cullavano placidamente, ora mi facevano ballare furiosamente, ora mi sommergevano facendomi bere acqua disgustosamente salata. Questo libro è stata un'altalena di emozioni e di sconforto. Sono stata lì lì per lasciarlo innumerevoli volte, e poi ho sempre deciso di dargli un'altra chance che, puntualmente, veniva confermata da qualche passo brillante. E poi di nuovo giù, verso le bassezze della letteratura erotica...
Ma andiamo per ordine.
Dopo aver letto le prime pagine di "Prova ad amarmi" (spinta da una serie di commenti super entusiastici in rete) mi sono detta, con un sospiro di sollievo: "finalmente un erotico scritto bene e che sembra avere una trama complessa e ben articolata".
Pesta piedi, strascichi, s'impiglia in capelli, in sguardi di sdegno,
s'affretta con le gambe, s'affretta con gli occhi, ma gli occhi, si sa,
quando vanno di fretta, colgono sempre un particolare: una giacca chiara
in mezzo ai blazer blu, gesti eleganti e sicuri tra mani isteriche, un
sorriso assassino tra sorrisi stereotipati e, per un attimo infinito,
occhi che entrano negli occhi, liquefanno il cervello, bruciano reni,
contraggono viscere, risalgono fino al cuore, un paio di extrasistole ed
è la fine.
Ma poi sono inciampata in alcune battute allucinanti (una su tutte, ve la devo riportare: quando Angela va a cavallo con Antony, in un contesto di colline molto british e con un'atmosfera elegante e romantica, i due salgono entrambi su uno stesso animale; lui prende le briglie e si "appoggia" a lei. Angela ha una reazione istintiva di imbarazzo e Antony le dice "Tranquilla, non voglio sodomizzarti"... ma si può!?!), in scene di sesso molto spinto non sempre pertinenti, e in alcuni importanti problemi linguistico-sintattici (ad esempio si può dire "spengere" e "spenge" al posto di "spegnere" e "spegne"? probabilmente l'autrice ha origini toscane, ma non si usa in italiano fluently!) e mi è caduto il palco e la fascinazione per la storia. Tuttavia l'allure torbida di questo libro, il suo mix di erotismo spinto, mistero e romanticismo (anche se con punte a volte davvero troppo agrodolci) mi hanno convinta a continuare e a sciropparmi le oltre 500 pagine segnate dal mio ereader.
I cosiddetti "plus" sono pochi, ma, per dovere di cronaca (e per giustificare la mia recensione non totalmente negativa) vanno elencati.
La trama è nuova e originale. L'idea di un gigolò, con tutta la frustrazione e gli annessi e connessi, non era mai stata affrontata in questo genere e il suo mescolamento con un pizzico di suspense (Antony è nei corpi speciali, una spia sotto falsa identità) è molto interessante. Se la storia non fosse stata troppo sbrodolata (i weekend in campagna, per capirci, sono troppi e anche le paranoie della protagonista femminile) e non avesse avuto delle piccole cadute di stile e di verosimiglianza, il libro avrebbe acquisito un peso diverso.
Le scene di sesso sono tutte potenti e intriganti. Attente le deboli di cuore o di stomaco: non si lesinano i dettagli più scabrosi e spesso il tipo di sesso descritto vira verso il sadomaso spinto. Peccato che a volte dette scene siano troppo gratuite, insistite senza un motivo e intorbidite da situazioni poco verosimili (orge inenarrabili, fiumi di coca ecc.).
Il protagonista è molto attraente e coerente in una parola: molto arrapante.
"Il problema è che mi sarei innamorata di te, anche se fossi stato
brutto come il peccato, perché è il tuo fascino a essere maledettamente
intrigante. Il tuo corpo è solo il costoso accessorio di un'arma molto
più temibile", lo fissa bieca. "E tu ne sei schifosamente consapevole".
Il finale è sospeso ma molto molto romantico e appagante. Indica che ci sarà una continuazione (e le scene di omicidio, che ancora rimangono non spiegate, suffragano questa ipotesi), ma io l'avrei fatto finire qui comunque. I finali sospesi mi piacciono.
Morale: consiglio la lettura di questo libro? A dir la verità non lo so ancora. Se lo leggete con tutte le precauzioni del caso e armate di tanta pazienza... forse sì. Ma sicuramente non è un libro che rimarrà negli annali della letteratura erotica, almeno per quanto riguarda il mio personale scaffale.
Qualche curiosità
All'inizio pensavo che alcuni problemi di linguaggio e sintassi dipendessero da una cattiva traduzione. Quando ho scoperto che la protagonista è italianissima ho capito che erano connaturati nella scrittura e che semplicemente non sono stati "puliti" dal lavoro editoriale.
Il libro, uscito in autopubblicazione e molto dibattuto e letto, ha convinto la casa editrice Newton Compton a mettere sotto contratto l'autrice, che, effettivamente, sta finendo di scriverne la continuazione.
La dedica iniziale dell'autrice è "A mio marito". Accostare questa dedica con le imbarazzanti scene di sesso del libro fa arrossire spudoratamente (come la protagonista).
Il libro
casa editrice: Newton & Compton
genere: erotico
pagine: 512
prezzo: 4,90 cartaceo, 3,99 ebook
La trama
Antony Barker è un gigolò dalla bellezza statuaria. È l’amante ufficiale
di Rachel Norton, donna algida e senza scrupoli a capo della più grande
industria farmaceutica degli Stati Uniti.
Ma Antony ha anche molti altri clienti che richiedono i suoi servizi ormai leggendari nel jet set e negli ambienti più facoltosi della Grande Mela. Ha rapporti con uomini e donne, e anche di gruppo, ma non si lega e non si innamora di nessuno. È freddo, professionale e la sua sensualità è seconda soltanto alla sua determinazione. Angela Palmieri, giovane ragazza italiana appena sbarcata a New York per lavorare nell’ufficio marketing di Rachel, diventa subito la favorita del capo e viene introdotta suo malgrado in un mondo di lusso, eccessi e dissolutezza.
Una storia che toglie il respiro, un incredibile successo decretato da migliaia di lettori sul web.
Ma Antony ha anche molti altri clienti che richiedono i suoi servizi ormai leggendari nel jet set e negli ambienti più facoltosi della Grande Mela. Ha rapporti con uomini e donne, e anche di gruppo, ma non si lega e non si innamora di nessuno. È freddo, professionale e la sua sensualità è seconda soltanto alla sua determinazione. Angela Palmieri, giovane ragazza italiana appena sbarcata a New York per lavorare nell’ufficio marketing di Rachel, diventa subito la favorita del capo e viene introdotta suo malgrado in un mondo di lusso, eccessi e dissolutezza.
Una storia che toglie il respiro, un incredibile successo decretato da migliaia di lettori sul web.
Estratto dalla Treccani, non dall'Accademia della Crusca...
RispondiEliminaSPEGNERE O SPENGERE?
La grammatica italiana (2012)
SPEGNERE O SPENGERE?
Entrambe le forme, derivanti dal latino expingere, sono corrette.
Tuttavia, spegnere è ampiamente diffusa in tutta Italia, mentre spengere è usata soltanto in Toscana..... Si leggono tante porcherie in giro che definire "Prova ad amarmi" scritto in italiano poco corretto lo trovo veramente poco obbiettivo, se le argomentazioni invece sono state trovate forti, ok posso condividere ma sempre un erotico è quindi troviamo altre argomentazioni per parlarne male...PS: Visto che il Toscano non è italiano corretto, io fossi voi brucerei pure la Divina Commedia....
Buongiorno Barbara, credo di avere al mio attivo un sufficiente numero di letture, di traduzioni e persino un diploma quinquennale di laurea per poter sostenere che "spengere" non si usa quotidianamente nell'italiano letterario moderno. Non ho scritto che "non è corretto", ho solo detto che l'ho trovato molto fastidioso. Come troverei fastidiose espressioni non più in uso rubate alla lingua di Dante Alighieri in un erotico contemporaneo. Ad ogni modo credo di aver formulato sufficienti motivazioni per spiegare il perché il libro per me sia un po' traballante... e altrettante per dire perché l'ho letto fino in fondo e un po' mi è piaciuto. Cerco di essere onesta, razionale e diretta nelle mie recensioni, sempre.
EliminaPerdonami allora ma non è quello che si è interpretato dalla tua recensione e non vuol dire che chi ti critica abbia meno lauree o letture di te...
EliminaNo, infatti. Parto sempre dall'idea di essere alla pari, o addirittura da meno delle persone con mi confronto. Ho elencato un po' delle mie esperienze per spiegare che in questo mondo non sono una nuova venuta e che, pur senza avere tutte le risposte in tasca, lungi da me, ritengo di poter esprimere un parere serio e professionale. Anche se non condivisibile.
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