venerdì 2 marzo 2018

Recensione: 36 DOMANDE PER FARTI INNAMORARE DI ME di Vicky Grant

Ti assegnamo un partner casuale,
maschio o femmina a seconda del tuo orientamento sessuale,
e vi diamo trentasei domande da porvi a vicenda. 
Non ci sono risposte giuste o sbagliate,
migliori o peggiori.
L'unica cosa che vi chiediamo è
di rispondere il più sinceramente possibile.


Uno Young Adult di straordinaria dolcezza e simpatia 36 domande per farti innamorare di me, il romanzo di Vicky Grant uscito poche settimane fa per Mondadori, mi ha letteralmente conquistata; sotto ogni punto di vista. Intelligente, brillante, divertente e con quel pizzico di profondità e "didatticità" che tanto amo nei romanzi indirizzati a questo target: i giovani adulti. Due protagonisti che adorerete (e un pesce palla di nome Kong) vi condurranno per mano con semplicità, spontaneità e purezza a scoprire il loro personale mondo interiore e le loro esperienze. Assisterete allo sbocciare di un sentimento forte, autentico, prezioso e non così "scontato" come sembrerebbe farci credere l'esperimento su cui si fonda, nonostante - di fatto - ne dimostrino la veridicità. Pronti a scoprire le trentasei domande che faranno innamorare Hildy e Paul?
Vi confesso che, alla fine, mi sono innamorata anch'io! ^_^



opinione di Sangueblu

"Senti, non sono superstiziosa o cose del genere,
ma quando sono scesa ho avuto un attimo per riflettere:
quando l'universo si sforza tanto per mandarti un segnale
probabilmente è meglio ascoltarlo"
Si sedette.
"Quindi alla fine parteciperò".

Bob e Betty, alias Hildy e Paul nella realtà, in un giorno apparentemente come tanti, vengono "accoppiati" da un dottorando in psicologia dell'Univesrità della loro città per partecipare ad un "esperimento" sulla base degli studi del ricercatore Arthur Aron in cui si presuppone che due estranei possano instaurare una intimità personale - ed innamorarsi - se, isolati dal contesto esterno, hanno modo di parlare e confrontarsi sinceramente su alcune cose, più o meno importanti, che li riguardano. In sintesi questo "esperimento" è volto a provare se l'amore possa essere innescato scientificamente, indotto o veicolato attraverso il dialogo e un qualcosa di prestabilito che permetta di abbassare le barriere. Insomma un test che permette di studiare come nasce e si sviluppa una relazione e se, e in quale modo, in effetti, riesca a "facilitare" la creazione di un legame.

Hildy e Paul non potrebbero essere più diversi, così come diverse sono le rispettive le motivazioni che li spingono ad accettare a partecipare a questo esperimento e rispondere al questionario: alla prima interessava lo "scopo", all'altro la ricompensa: i 40$ che avrebbero ricevuto al completamento della trentaseiesima domanda. (Curioso è anche il fatto che entrambi ignorassero che ci fosse uno scopo l'uno e una ricompensa in denaro, l'altra!).
Hildy è una ragazza in cui tante possono riconoscersi: benestante, diligente, brava, attenta alla sua famiglia e sempre pronta a far bene per ottenere l'approvazione di genitori, insegnanti e, come affermerà lei stessa, qualunque divinità umanamente riconosciuta.
Pur sognando l'amore non ha mai avuto un vero fidanzato per troppa timidezza, o insicurezza e/ aspettative irrealistiche. E' una ragazza spontanea, sincera, onesta, trasparente.
Paul di contro, e almeno in prima battuta, appare un ragazzo spavaldo, sicuro di sè, pragmatico (infondo è spinto ad accettare di partecipare all'esperimento per i 40$ della ricompensa) dalla battuta pronta e dallo straordinario talento artistico. Vive alla giornata - non possiede nemmeno un telefono - e non accetta compromessi. Se inizialmente Hildy viene un po' spiazzata - e un pochino spazientita - dal suo atteggiamento, le basterà poco per rimanere affascinata dalla sua personalità, dai suoi simpatici disegni che sembrano parlare molto più di quanto faccia lui e dalla sua bellezza.
Perchè Paul, nonostante un naso "incidentato" è oggettivamente molto, molto bello.

Sai, credo che tu non sia affatto così antipatico
come cerchi di sembrare. Avevi un barlume di emozione vera
negli occhi quando hai ammesso di aver cantato per qualcuno,
e il tuo sorriso, cioè il sorriso di quando 
non mi tratti male e non sei inspiegabilmente incavolato
con il mondo intero... è decisamente ... carino, tipo.

Una domanda dopo l'altra, una scaramuccia dopo l'altra, una battuta dopo l'altra... quello che era cominciato come un gioco, una perdita di tempo o un curioso esperimento a seconda di come ciascuno di loro volesse guardare alla cosa, si trasforma in qualcosa di più... Ad un qualcosa di terribilmente ed incredibilmente vicino a quello che proprio questo esperimento si proponeva di raggiungere e di dimostrare.
E lo farà in un modo del tutto  spontaneo, bizzarro, particolare e, inizialmente, non proprio felice dato che entrerà in scena quello che io considero il terzo, fondamentale, protagonista: Kong, il pesce palla che Hildy aveva preso per il suo fratellino Gabe e che invece finisce dritto.... in faccia a "Bob".

Per scoprire che fine farà questo pesce e quanto "importante" sia nell'intreccio della storia (LOL) non vi resta che leggere questo tenerissimo e romanticissimo romanzo in cui assisterete alla nascita di un rapporto straordinario in cui due ragazzi vivranno emozioni intense, abbasseranno le loro barriere, si fideranno l'uno dell'altra, affronteranno cose importanti della loro vita che riguardano il loro passato e la loro famiglia, diventeranno un po' più grandi. Insieme....


Il mio voto: 5 stelline

L'autrice


Dopo un'adolescenza abbastanza travagliata è inciampata nella scrittura e lì è rimasta. Ha iniziato a scrivere di tutto: da spot di trenta secondi a programmi televisivi, a romanzi veri e propri. Trentasei domande per farti innamorare verrà pubblicato in diciannove paesi. Vive ad Halifax, Nuova Scozia.

Il libro

editore: Mondadori
genere: Young Adult
pagine: 290
prezzo: 16.90 euro
Rilegato
eBook: 7.99 euro

Trama

Hildy ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno di liceo. Di buona famiglia, è una studentessa modello fin troppo rispettosa delle regole. Paul ha quasi diciannove anni, non ha un lavoro fisso ed è meravigliosamente sfrontato e intrigante. Hildy e Paul non si conoscono e appartengono chiaramente a mondi distanti anni luce. È probabile che non si sarebbero mai incontrati se non avessero deciso di partecipare, ognuno per le proprie ragioni, a un esperimento organizzato dal dipartimento di psicologia dell'università. Una ricerca che si propone di rispondere a un quesito semplice quanto ambizioso: può l'amore - sentimento nobilissimo e raro di cui grondano romanzi, film e canzoni pop - essere "pilotato" se non addirittura costruito a tavolino? Per capirlo, Hildy e Paul (vedi alla voce cavie) dovranno rispondere insieme a un questionario di 36 domande. Di risposta in risposta, alternando le risate ai pianti e passando attraverso arrabbiature, segreti inconfessabili, bugie, fughe improvvise e ritorni inaspettati potrebbero accorgersi che forse, al di là delle loro evidenti differenze, qualcosa di profondo li unisce. Che si tratti di quella cosa che inizia per A di cui tutti sembrano andare in cerca?

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