venerdì 8 maggio 2015

UN SEMPLICE GESTO DI TENEREZZA di Akli Tadjer



Un libro che è diventato un successo in Francia grazie al passaparola, una storia che pone l’attenzione sui semplici gesti di tenerezza, come un sorriso e una carezza che da soli possono dare la felicità. Quando una donna sola incontra l’uomo della sua vita inizia ad apprezzare tutte quelle cose che le mancavano, come passeggiare abbracciata al suo uomo, un bacio, tutte  cose che da sole rendono la sua vita più luminosa e completa. 

«Quando sono con te, vedo solo te; del resto me ne frego».
Sento le lacrime che mi salgono agli occhi e vorrei stringerlo tra le braccia, baciarlo e dirgli che anche per me è la stessa cosa, che quando sono con lui non vedo che lui, ma l’emozione mi paralizza, sono senza voce.



Opinione di BlackSophia

Il titolo e la trama di questo romanzo mi avevano fatto sperare di leggere un romanzo intenso e delicato che avesse nell’esaltazione dei piccoli gesti di tenerezza il suo punto forte. In realtà sono rimasta un po’ delusa perché questa storia non è riuscita a coinvolgermi forse  perché viene raccontata con un tono quasi distaccato che non riesce a far arrivare al lettore le emozioni dei protagonisti.  Adèle,  protagonista e narratrice, ci riporta la sua storia come fosse un fatto di cronaca, non parlandoci in modo intimo dei suoi sentimenti e delle sensazioni che prova, talvolta lo fa con ironia ma senza trasporto.  Il lato ironico del romanzo è comunque un po’ macabro perché spesso legato al lavoro di Adéle che a che fare con la morte, diciamo il lato imprenditoriale della morte in quanto gestisce l’impresa di pompe funebri di famiglia. Trovo inoltre che la parte del romanzo dedicata al lavoro sia eccessiva, troppi i momenti in cui Adèle descrive le sue giornate lavorative, parlando di bare, sepolcri e cerimonie funebri oltretutto è un lavoro che lei ha scelto per liberarsi dei sensi di colpa non per  vocazione. 

  In fin dei conti, è sempre la morte che vince. Tutto il resto sono inezie, diceva mio padre dopo aver concluso un affare. Saggezza spicciola da becchino, ma pur sempre saggezza.

Adèle è una donna timida e impacciata che alla soglia dei trent'anni non è ancora riuscita a trovare l’amore anche a causa del suo imbarazzante lavoro. 
La sua vita è abbastanza triste e patetica, eccetto la sua amica e coinquilina Leila, non ha molti amici. Adèle ha anche una sorella, Rose che è il suo esatto opposto, bella, affascinate e sicura di se e con un lavoro di cui non vergognarsi. Il loro rapporto non è facile, Rose tende a trattare la sorella come una povera infelice e la soffoca con le sue attenzioni, mentre Adèle pur essendole affezionata non gradisce i suoi atteggiamenti che la fanno sentire ancora più scialba e insignificante e talvolta si mostra anche invidiosa dell’avvenenza della sorella. 

 Quanto alla seconda cosa che voleva dirmi... Be’, qualora la sera del mio compleanno non riuscissi a trovare la metà della mia mela, mi consiglia di iscrivermi a Meetic. L’idea gliel’ha fatta venire un’infermiera del suo reparto che grazie a quel sito è riuscita finalmente a sposarsi dopo aver fatto da tappezzeria per tempo immemorabile a battesimi e matrimoni di amici e parenti.
Sconvolta. Sono sconvolta che si arroghi il diritto di occuparsi ancora della mia vita affettiva come se i nostri genitori le avessero lasciato il compito di vegliare su di me finché non mi fossi definitivamente accasata.

Per il trentesimo compleanno della sorella Rose organizza une festa a cui invita gli ex compagni di studi  di Adèle sia del liceo che dell'università, ottenendo come risultato una festa deprimente con gente poco interessata alla festeggiata. Sarebbe stato un fallimento se alla fine  non fosse arrivato Léo un bel ragazzo di colore non vedente che le catturerà il cuore fin dal primo istante. 

 Ormai non vedo altro che quel ragazzo di colore. Étienne si gira, lo prende per il braccio, lo presenta: si chiama Léo.
Léo sorride e il suo sorriso è un sole che mi attraversa il cuore. Sento la cassa toracica che si comprime, mi manca il fiato, sono in apnea. Mai provato niente di così violento, di così brutale.

Una cosa che ho davvero apprezzato di questo libro è che non abbiamo la solita trasformazione fisica e caratteriale della protagonista, che rimane per tutta la durata del romanzo poco affascinante e insicura, non c’è il solito brutto anatroccolo che diventa cigno, Adèle è e rimane se stessa in tutto anche nelle cose più bizzarre. Dal momento in cui incontra Léo viene fuori comunque la sua determinazione nel voler provare ad avere una storia con lui perché non riesce proprio a toglierselo dalla mente. Adèle prende l’iniziativa e va a trovarlo nel centro benessere dove lui fa il massaggiatore. Adèle e Léo stanno bene insieme così, molto semplicemente, inizia la loro relazione. 

  Mi piace stare nuda al buio con lui. Al buio non penso a me stessa, mi abbandono, mi lascio andare del tutto, il buio è il colore delle mie notti, il colore dei miei giorni, il mio rifugio, il mio paese, il buio è il colore dell’uomo che amo, sono fatta per vivere e morire nel buio.
Sono distesa, la testa sul suo petto, e lui mi sfiora con le dita gli occhi chiusi, la fronte, il naso, le labbra, il seno. In quei momenti sono così felice che mi sembra di morire di piacere. 

Adèle però ancora non ha molta fiducia in se stessa e i suoi complessi riemergono quando riappare la bellissima ex fidanzata di Léo, con la quale teme di non reggere il confronto. Per lei diventa un’ossessione, nonostante i tentativi di Léo di rassicurarla si sente minacciata e arriva anche a sognarla la notte. 

Clara è ancora lì, stretta contro il corpo di Léo. Cerco di prendere sonno. Conto i carri funebri, le lapidi, i sentieri del Père-Lachaise, ma non serve a niente. Lei è sempre lì, tra me e lui. Incancellabile. Bella. Ingiustamente bella.

La gelosia la perseguita, teme di perdere Lèo e questo la porta inevitabilmente a non godersi pienamente la loro storia d’amore. Da un lato la gelosia dall’altro la voglia di fare qualcosa di speciale per Léo le faranno  vivere un momento molto tormentato. Adèle vuole permettere al suo ragazzo di fare un rischioso intervento chirurgico a New York che in caso di successo gli ridarebbe la vista. Per farlo però le occorrono soldi che lei non ha. Determinata a raggiungere il suo scopo Adèle è disposta a tutto anche all'umiliazione pubblica. 

È arrivato il mio turno alla graticola. Hubert si gira verso di me, tira fuori dalla tasca un’altra scheda e fa della mia vita un quadro duro come un pugno nello stomaco, tanto è veritiero. Da ragazzina sono stata timida, riservata, complessata.
Il pubblico è tutto orecchi.
Più tardi, con i ragazzi del liceo Arago è stato un fallimento dietro l’altro.
Perché?
Sempre a causa dei miei complessi.
Il pubblico compatisce.
A me viene da vomitare.
Sono una delle prime a iscrivermi sui siti di incontri per single, peraltro con scarso successo: qualche avventura senza alcuna prospettiva di lungo periodo.
Ho i sudori freddi, le palpitazioni, vorrei essere su un’isola deserta, da sola, in capo al mondo. Finalmente, il giorno dei miei trent’anni, ecco il colpo di fulmine per un africano, anche se francese a tutti gli effetti, precisa. Da quel giorno la mia vita oscilla tra euforia e malinconia, perché Léo l’africano soffre di un terribile handicap. Handicap di cui la povera ragazza ci racconterà qualcosa dopo una breve pausa pubblicitaria.

 La persona che alla fine  le darà il denaro è la stessa che le ha suggerito di andare in televisione e che era a conoscenza fin dall'inizio di tutta la storia, allora mi sono chiesta  perché non darglieli prima e risparmiarle tutte quelle umiliazioni? Adèle si è resa ridicola e patetica agli occhi di molte persone e tutto poteva essere evitato in modo molto semplice, mi è sembrato che questa parte del libro sia stata creata più per enfatizzare la pateticità della protagonista che per aggiungere qualcosa di concreto alla sua storia.Una volta ottenuta l’intera cifra necessaria al viaggio e all'intervento per lei è arrivato il momento di parlare con Léo ancora all'oscuro di tutto. Ancora dubbi turbano le notti di Adèle perché se da un lato è felice di poter dare al suo uomo la possibilità seppur remota, di tornare a vedere dall'altro teme quello che potrebbe accadere una volta riacquistata la vista, potrebbe trovarla poco attraente e tornare dalla sua ex. Anche questo dimostra quanta poca stima abbia di se stessa, lui la ama per com'è dentro, non per l’apparenza e questo dovrebbe renderla più sicura del suo amore, i suoi sentimenti non si basano sull'aspetto fisico vanno oltre. Anche nel finale la cosa che assume maggiore rilevanza sono le paure e i complessi di Adèle che continua a non aver fiducia nella solidità dei sentimenti che Léo prova per lei. Mi dispiace non essere riuscita ad entrare in empatia con questi personaggi a non sentire le loro emozioni, più che momenti di tenerezza l'autore descrive momenti di lavoro o momenti molto imbarazzanti vissuti dalla protagonista insieme ad alcuni personaggi quasi grotteschi che fanno parte della sua vita quotidiana, insomma avrei voluto più carezze e meno bare!  



L'AUTORE



Akli Tadjer è nato a Parigi nel 1954. Autore di otto romanzi e sceneggiatore, con Un semplice gesto di tenerezza ha conquistato gli editori internazionali alla fiera di Londra, i librai e la critica. 


UN SEMPLICE GESTO DI TENEREZZA 
di Akli Tadjer

editore: Garzanti 
genere : New Adult
pagine: 256
prezzo ebook : 9,99 euro
prezzo cartaceo: 14,90 euro


La trama

Ci sono mattine in cui ci si sveglia felici. Bastano poche cose, come un raggio di sole che solletica gli occhi e una tazza di caffè fumante che aspetta in cucina. Queste sono lemattine in cui Adèle Reverdy adora girare per Parigi tra i vicoli stretti pieni di botteghe e bistrot. Eppure sente che nella sua vita c'è qualcosa che le manca. O meglio qualcuno. Qualcuno con cui passeggiare lungo la Senna abbracciati. Qualcuno con cui condividere tanta bellezza. Per lei non è mai stato facile trovare un fidanzato. Un po' perché è timida e imbranata e un po' perché il suo è un lavoro piuttosto imbarazzante: lavora nell'agenzia di pompe funebri della sua famiglia.
Ma alla festa del suo trentesimo compleanno, mentre il tramonto incendia Montmartre, inaspettatamente incontra il sorriso di Léo. E si sente come se una luce nuova le avesse finalmente trapassato il cuore. Léo è un ex artista di strada che a causa di un incidente ha perso la vista. Ed è per questo che ha una sensibilità speciale, che va oltre la superficie, dove si nascondono i sentimenti più profondi. Lui riesce a capirla come nessun altro. Ogni suo gesto, ogni sua carezza le raccontano qualcosa della sua anima e della tenerezza di un abbraccio. Con Léo, Adéle si sente forte come non lo è mai stata.
Tanto forte da lottare per tutto quello che ha conquistato. Perché anche l'amore più vero e profondo deve superare degli ostacoli. Deve dimostrare al mondo la sua unicità. Deve essere protetto come la cosa più rara e preziosa che ci sia.
Un semplice gesto di tenerezza è la sorpresa della stagione letteraria francese. Adorato dalla stampa, è stato un fenomeno del passaparola grazie ai librai che ne sono rimasti affascinati. Un romanzo dolce pieno di amore per la vita. Una storia che insegna come a volte basti poco per essere felici: una carezza, un piccolo gesto, un sorriso. Perché la magia di un nuovo giorno e sempre dietro l'angolo.

Nessun commento:

Posta un commento